Chronik | Il caso

Padre di 16 figli indagato per traffico di bambini

Scoperta una “Baby Factory” in Thailandia. Il paese del sud-est asiatico sotto accusa per i vuoti legislativi in materia di surrogazione di maternità.

Ha 16 figli da 11 madri surrogate ma ne vorrebbe altri cento, mille perfino, con una frequenza di 10-15 nuovi nati fino alla sua morte. Si chiama Mitsutoki Shigeta, è un miliardario giapponese di 24 anni su cui l’Interpol thailandese sta investigando per sospetto traffico e sfruttamento di bambini. Il mese scorso la polizia ha scoperto una “Baby Factory” in un condominio di Bangkok che ospitava nove infanti con altrettante balie e una madre surrogata incinta. Secondo le indagini Shigeta si sarebbe recato 41 volte in Thailandia dal 2010 facendo occasionalmente tappa in Cambogia dove avrebbe portato quattro dei suoi figli.

Il businessman nipponico che, dopo l’irruzione nell’appartamento thailandese ha lasciato di volata il paese rendendosi finora introvabile, ha fatto spedire all’Interpol dal Giappone i test del DNA che dimostrano la sua paternità biologica e ha poi dichiarato attraverso il suo avvocato che la sua intenzione è semplicemente quella di avere una famiglia numerosa a cui poter lasciare in futuro la sua attività e la sua fortuna.

Lo scandalo si consuma poco tempo dopo il caso della coppia australiana accusata di aver abbandonato il figlio Gammy - nato da una madre surrogata thai - perché affetto dalla sindrome di Down decidendo di tenere invece con loro la sorella gemella sana, episodio che contribuisce a rimpolpare le polemiche sulla rischiosa superficialità legislativa thailandese in materia di surrogazione di maternità.