Umwelt | Come ogni persona può agire dal basso per salvare il pianeta avendo poco tempo

Salvare il pianeta e cambiare vita con un'ora a settimana

Abbiamo 15 anni per invertire la tendenza e salvare l'umanità dal disastro climatico. Ogni persona può fare la differenza anche solo con un'ora a settimana.
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Guerra in Siria e Putin che minaccia di usare le armi nucleari, smog che rende invivibili le città in Cina ma anche in Pianura Padana, migranti disperati che raggiungono l'Europa in massa e per reazione crescono i consensi dei partiti xenofobi, 20 gradi a New York a Natale e riscaldamento globale che sta facendo impazzire il Clima.
Sentiamo che sono delle minacce serie che ci riguardano direttamente, vorremmo fare la nostra parte, ma ci sentiamo impotenti anche perché gran parte delle nostre energie e del nostro tempo sono giustamente assorbite dalle nostre famiglie e dal nostro lavoro.
Mi sono posto allora la domanda: quale contributo alla risoluzione dei problemi globali può dare una persona "normale" che non è ricca, famosa, potente, influente, carismatica dedicando anche solo un'ora a settimana?
La risposta consiste nell'agire in maniera non convenzionale e per spiegarti il mio approccio lo applico ad una situazione completamente diversa.

Prova ad immaginare un laureato trentenne italiano che ha tre lavoretti precari che detesta perché non corrispondono alle sue aspirazioni e gli consentono a mala pena di arrivare alla fine del mese. Vive in una zona economicamente in crisi e non può emigrare perché deve occuparsi anche dei genitori anziani e malati con i quali vive perché non si può permettere un affitto e non si può allontanare da loro.
Questa persona ha pochi soldi e pure poco tempo libero per via dei suoi impegni familiari per cui si trova molto limitato nelle sue possibilità di azione per migliorare la sua condizione personale ed uscire da questo incubo.
Per rendere le circostanze ancora più difficili aggiungiamo pure che la sua ex si sia trasferita all'estero per cercare lavoro dopo anni da sottoccupata e che per questo la loro relazione sia finita.

Che dici ho dipinto una situazione sufficientemente drammatica?
Cosa faresti al posto suo per dare una svolta alla tua vita?

No, accendere un cero a San Gennaro o giocare al Gratta e Vinci non mi sembrano due strategie vincenti.

Un approccio giusto in questi casi è investire inizialmente il proprio limitato tempo libero, diciamo un'ora a settimana, alla ricerca di soluzioni soprattutto cercando in internet. In inglese.
Sui siti italiani è difficile trovare risposte di qualità su come affrontare situazioni di questo genere. In inglese puoi invece descrivere esattamente la tua situazione e chiedere consigli alle migliori menti del mondo sul sito Quora che è frequentato da milioni di persone ogni giorno. Su questo sito le persone fanno a gara a dare la risposta più efficace ed esauriente a tantissime domande sugli argomenti più diversi così da aiutare il prossimo e contemporaneamente farsi conoscere per le proprie competenze e creatività.
Una soluzione standard che gli utenti di Quora proporrebbero al trentenne in difficoltà sarebbe quella di investire tutto il tempo disponibile su siti come CodeAcademy per imparare in poche ore a costruire siti internet con Wordpress.
Si tratta di una competenza che è richiestissima dal mercato perché tutti i negozi, le piccole imprese o i professionisti hanno bisogno di una propria vetrina in internet e quindi cercano “esperti” che per 1000€ a sito + 50€ all'anno di manutenzione siano in grado di risolvere velocemente il loro problema. Per fare un sito del genere un web designer può impiegare meno di due giorni di lavoro. Per di più si tratta di un lavoro che puoi sfruttare con grande profitto anche a distanza lavorando dal tuo appartamento per clienti sparsi per l'Italia o il mondo.
Grazie alle maggiori entrate derivanti dalla sua nuova attività web, nel giro di qualche mese il laureato precario potrebbe lasciare i lavori peggiori e sviluppare la sua attività di freelancer. Entro sei mesi potrebbe avere le risorse economiche per pagare una badante che lo aiuti nella cura dei genitori e potrebbe permettersi un affitto per andare a vivere per conto proprio e tornare così ad avere una vita privata.

L’idea alla base della strategia proposta a questo giovane in difficoltà è trovare un modo per innescare un circolo virtuoso partendo dal problema più pressante, in questo caso la mancanza di denaro e di lavoro. Una volta risolto quello diventa poi più facile rimettere a posto gli altri tasselli del mosaico di una vita felice.
C'è un grosso ostacolo però: la maggior parte delle persone italiane non conosce Quora, non ha idea cosa sia la CodeAcademy e non verrebbe loro mai in mente di poter trovare una soluzione efficace in internet. Sarebbe completamente fuori dal loro radar delle opzioni possibili e difficilmente incontrerebbero qualcuno che gli consiglierebbe di perseguire questa strada proprio perché quasi nessuno in Italia sa che esiste una tale soluzione.
Di quei pochi che per caso dovessero scoprire questa opportunità di autoapprendimento e di lavoro a distanza, molti semplicemente non crederebbero al fatto che in poche ore o giorni sia possibile diventare in grado di imparare ad usare wordpress. E poi come si fa a trovare i clienti? Sembra tutto troppo complicato, troppi ostacoli da superare.
Tanti rinuncerebbero prima di iniziare proprio perché la soluzione proposta sembra strana, insolita, complicata, non è stata sperimentata da qualcuno che conoscono e non vogliono essere i primi a provare. "E se fallisco?" si chiedono in tanti.
Conosco queste reazioni perché le ho viste tante volte con i miei occhi negli ultimi 12 anni ogni volta che ho cercato di spiegare a degli estranei come ho creato tutte le mie occupazioni in Italia come consulente, mobility manager, project manager nel settore della mobilità con auto elettriche, formatore di crescita personale nelle università e adesso anche imprenditore nel settore dell’efficienza energetica.
E invece crearsi il proprio lavoro sarebbe alla portata di molti visto che ho sviluppato tutte le competenze necessarie da autodidatta studiando risorse gratuite in internet.

Torniamo adesso ai problemi globali da cui siamo partiti.
La domanda era: "Cosa può fare una persona non famosa, non ricca, non potente, non estroversa o carismatica e non esperta del settore per contribuire in maniera apprezzabile a risolvere problemi di grande portata come i cambiamenti climatici avendo per di più poco tempo a disposizione da investire, ad esempio un'ora a settimana?"
Come avrai intuito l'approccio che suggerisco è quello di scegliere attività che possono provocare un effetto moltiplicatorio. L’obiettivo è quindi individuare quel piccolo sforzo in più che se mantenuto per alcuni mesi si traduce nel tempo in un risultato esponenziale.
Come nel caso dell’esempio di prima di un giovane che vuole uscire da una situazione apparentemente disperata, il primo ostacolo per una persona media che si vuole impegnare per fronteggiare seriamente i cambiamenti climatici sarà quello di scoprire una via sensata per innescare effettivamente questo circolo virtuoso avendo poco tempo a disposizione da dedicarvi.
Purtroppo però non è sufficiente condurre una ricerca in internet per arrivare ad elaborare una strategia efficace perché le informazioni necessarie sono sì disponibili ma sono sparse qua e là e bisogna collegarle tra loro usando un approccio interdisciplinare tra scienza, economia, marketing, comunicazione ecc.
Sono convinto che noi cittadini non possiamo aspettare che siano i governi a prendere le decisioni forti necessarie per salvare la civiltà umana dalle pesanti conseguenze dei cambiamenti climatici, perciò l’alternativa è dare alle persone volenterose gli strumenti necessari affinché possano coinvolgere i loro conoscenti in progetti concreti alla loro portata e che abbiano significative ricadute dirette sull’ambiente. Tutto questo senza chiedere a nessuno di diventare un supereroe o di rinunciare alle proprie responsabilità familiari e lavorative.
Grazie al lavoro di migliaia di cittadini abbiamo la concreta possibilità di attivare un movimento dal basso che porti a raggiungere la famosa massa critica necessaria per indirizzare anche le politiche nazionali e internazionali dei governi, ma intanto si inizia a livello locale e non sto consigliando di entrare in politica.
Per fare tutto ciò serve un metodo di azione, una strategia e a questo scopo ho pubblicato Tre sfide per una generazione - Un piano rivoluzionario per salvare il clima e la civiltà umana, un agile libro di 200 pagine che si riesce a leggere in pochissime ore.

L’azione richiede però preparazione quindi serve innanzitutto un'idea chiara dei problemi e quindi nella prima parte del libro spiego con linguaggio semplice le cause delle tre grandi sfide che minacciano il futuro prossimo dell’umanità:

1) I cambiamenti climatici e la distruzione della Natura.

2) La crescita della popolazione oltre i limiti di sostenibilità della Terra.

3) La progressiva perdita dei terreni coltivati a causa della cementificazione e della perdita di fertilità.

Dopo aver capito approfonditamente i problemi, bisogna elaborare un piano di azione che contenga le effettive priorità tra le tante misure possibili. Inoltre bisogna indicare come finanziarle queste misure. Questo è lo scopo della seconda parte del libro che delinea un piano rivoluzionario in 12 passi per invertire la tendenza e affrontare rapidamente le tre sfide.
Infine nell’ultimo capitolo spiego come il singolo può prendere l’iniziativa e coinvolgere altre persone per moltiplicare l’effetto delle proprie azioni. Molte persone sono stufe di essere “catechizzate” sulla necessità di compiere rinunce individuali:
- usare meno l'auto,
- diventare vegetariano,
- viaggiare meno in aereo,
- comprare meno oggetti,
- scegliere una casa più piccola ecc.

Effettivamente si tratterebbe di azioni utili da parte del singolo per ridurre il proprio impatto sull’ambiente ed è necessario che sempre più persone adottino uno stile di vita più ecologico, purtroppo però si tratta di un modo poco efficace di sensibilizzare le persone, perché l'individuo non vede una proporzionalità tra il sacrificio che dovrebbe sopportare rispetto all’impatto minimo che la propria rinuncia individuale avrebbe sull’ambiente.

A volte è anche un problema di comunicazione. Anziché presentare l’idea ecologica come una rinuncia puoi mostrarne i vantaggi sotto altri punti di vista:
- andare in bici anziché in auto per tenersi in forma e non perdere tempo nel traffico,
- risparmiare sulla spesa alimentare e migliorare la salute semplicemente riducendo il consumo di carne a casa, non diventare completamente vegetariani,
- scoprire le straordinarie destinazioni turistiche italiane raggiungibili in nave o treno anziché andare all’estero in aereo per avvantaggiare l’economia italiana e creare nuovi posti di lavoro nel nostro paese e magari ridurre il rischio di subire attentati terroristici,
- comprare meno oggetti perché è scientificamente provato che rende più felici investire il denaro in esperienze, tipo viaggi e corsi, piuttosto che in oggetti,
- vivere in meno metri quadrati per risparmiare tempo sulla pulizia e per la gestione della casa tanto già si passa quasi tutto il giorno fuori casa.

Il mio approccio è diverso anche in un altro senso.
Ciascuno di noi fa parte di piccole o grandi comunità: condomini, aziende, associazioni, parrocchie, quartieri, comuni. All'interno di ognuna di queste comunità è possibile agire per cambiare la situazione investendo poche ore al mese del proprio tempo. Ecco qualche esempio di azioni a portata di mano di molti:
1) Se ti rechi al lavoro in bicicletta, puoi chiedere al tuo datore di lavoro di predisporre delle rastrelliere coperte dove legare la tua bici. Questa misura va a vantaggio tuo e incoraggia gli altri colleghi a usare più spesso la bici.
Per convincere il tuo datore di lavoro puoi fargli notare che ogni persona che sceglie la bici al posto dell'auto riduce la domanda di posti auto in azienda per i collaboratori. Ricordo che quando lavoravo in una delle principali aziende di Bolzano i posti auto non bastavano mai e ognuno costava circa mille euro all’anno all'azienda. Grazie al mio passato da responsabile della mobilità ecologica del Comune di Merano mi era stato affidato il progetto di promuovere l'uso della bici in azienda e così, grazie all'impegno di tutti i colleghi insieme alle efficaci misure finanziate dall'azienda come la manutenzione gratuita delle bici dei collaboratori, per due anni di seguito avevamo vinto un premio come azienda virtuosa all'interno del "Cicloconcorso" organizzato dalla Provincia di Bolzano.
2) Sempre per quanto riguarda la mobilità ciclistica in azienda, puoi chiedere l'acquisto di una "pompa aziendale per le biciclette" che costa pochi euro ma risulta molto comoda per chi è venuto in bicicletta al lavoro e si accorge di avere la gomma sgonfia.
3) Il passo successivo è l'acquisto di bici aziendali, eventualmente elettriche, da affiancare alle auto aziendali. Anche questa scelta si ripaga in breve tempo grazie ai risparmi per il minor uso delle auto aziendali o per il fatto di dover pagare meno rimborsi chilometrici ai dipendenti che usavano le auto di loro proprietà.
4) Sempre in azienda potete dismettere progressivamente le auto di servizio e ricorrere invece al servizio car sharing. Per la mia esperienza la domanda interna delle auto aziendali varia molto nel corso delle settimane e quindi a volte non bastano mentre altre volte alcuni mezzi rimangono fermi per settimane intere. Grazie al car sharing invece puoi adattare la tua domanda di mezzi alle effettive esigenze di mobilità. Inoltre l’uso dell’auto diventa un costo totalmente variabile anziché fisso e quindi può risultare in certi casi più conveniente ricorrere alle bici o ai mezzi pubblici. Il beneficio aggiuntivo è che tutti coloro che provano il car sharing per motivi professionali hanno l’occasione di riflettere se usare il servizio anche privatamente.
5) Puoi rinunciare infatti alla seconda o alla prima auto di famiglia e passare al car sharing.
Visto che non sono mai stato costretto ad essere pendolare in auto, da anni ormai io uso regolarmente il car sharing sia a Merano che a Bolzano e così non ho mai dovuto comprare un'auto privata. Il risparmio economico può arrivare ad alcune migliaia di euro all'anno, ma quello che mi attrae soprattutto è il risparmio di tempo perché non mi devo dedicare a pulire l'auto, pagare l'assicurazione, il bollo, portare le auto dal meccanico per le riparazioni e i tagliandi, cercare parcheggio ecc. Di tutto si occupa il servizio car sharing e io devo pagare solo una piccola fattura ogni tanto.
L'effetto moltiplicatore di questa scelte è che se condividi questa tua esperienza di utente soddisfatto del car sharing con i tuoi conoscenti, il tuo esempio può incoraggiare altri a provare.
Ogni auto in car sharing elimina statisticamente da 5 a 10 auto private con un enorme risparmio di materie prime ed energia oltre al maggior uso di mezzi alternativi da parte dell’abbonato car sharing. Come detto infatti non avendo l’auto di proprietà sei portato a scegliere più attentamente il mezzo di trasporto di volta in volta ottimale per il tuo spostamento.
Inoltre, maggiore è il numero di utenti del car sharing, minori sono i costi per il gestore del servizio che può così moltiplicare il numero di auto e di posteggi dove collocarle e quindi tu avrai un servizio ancora più comodo.
Tra l'altro da pochi mesi il Car Sharing Alto Adige Sudtirol è dotato anche di auto elettriche e con un parco auto che viene cambiato in media ogni tre anni diventa più rapido il processo di sostituzione dei veicoli vecchi con modelli più ecologici.
6) All'interno del tuo condominio puoi proporre interventi di efficienza energetica come il cambio della caldaia, l'isolamento del tetto o perfino il cappotto esterno in occasione del rifacimento della facciata. Infine puoi suggerire l'installazione di pannelli solari termici per risparmiare sulla produzione dell'acqua sanitaria. Sono tutti interventi questi che si ripagano da soli in tempi compresi tra 5 e 15 anni e si tratta di una soluzione migliore per investire i propri risparmi rispetto ad affidare i soldi ad una banca o comprare titoli di Stato.
7) Puoi proporre al tuo datore di lavoro di farti dedicare qualche ora di lavoro settimanale a diventare l'energy manager aziendale se non esiste già questa figura. Il tempo dedicato all'aggiornamento e allo studio delle soluzioni di efficienza energetica si ripaga velocemente con i minori costi per energia elettrica e riscaldamento.
8) Beneficienza mirata a quelle associazioni che sono più efficaci nell'utilizzare i fondi per raggiungere risultati misurabili come la cura e la prevenzione di malattie oppure lo sviluppo sostenibile nei paesi poveri o ancora la costruzione di scuole nei paesi svantaggiati. È il concetto dell'Altruismo Efficace.
9) All'interno del quartiere ci sono di solito aree abbandonate che possono essere curate. All'inizio puoi lavorare da solo: dedichi un paio di ore a settimana a ripulire una zona riempiendo un sacchetto nero della spazzatura con tutti i rifiuti e le cose fuori posto. Mi raccomando i guanti e le scarpe adatte. Con il tuo esempio puoi coinvolgere altri vicini di casa e a poco a poco ripulire un'area più grande, poi piantare degli alberi, creare delle aiuole. Di solito non manca il lavoro da fare nelle città, ma il passaggio chiave è dare l'esempio e poi mobilitare altre persone.
10) puoi invitare un esperto a parlare nella tua associazione o parrocchia di un tema a te caro, ad esempio di lotta ai cambiamenti climatici o di beneficenza efficace oppure raccontare la tua esperienza personale così le misure che hai implementato presso il tuo datore di lavoro, in condominio o in famiglia possono essere ripetute da altre persone e quindi moltiplicare l'impatto della tua iniziativa.
11) spingere il condominio, l'azienda per cui lavori e le associazioni di cui sei membro a comprare solo energia elettrica pulita e magari affidare il proprio denaro a banche che non finanziano le fonti fossili e l'industria militare.

Questo era un breve elenco di misure alla portata di tutti, ma naturalmente puoi fare molto di più avendo a disposizione più tempo o maggiori competenze. Io ho scelto ad esempio di fare delle energie rinnovabili e dei trasporti ecologici il mio lavoro e recentemente la mia impresa. Ognuno può cercare di lavorare per un datore di lavoro più attento all’impatto ambientale della propria impresa.

Una volta scelto il progetto sul quale ti vuoi impegnare, nel mio libro spiego come diventare un leader semplicemente coinvolgendo nel modo giusto altre persone senza essere una persona carismatica o estroversa.
A volte basta solo l’esempio come nel caso di un professore indiano che si era messo a ripulire una foresta bellissima ma invasa dai rifiuti lasciati da chi faceva picnic. All’inizio andava da solo e puliva pochi metri quadrati di foresta, ma ben presto si era sparsa la voce del suo impegno e sempre più suoi studenti lo accompagnavano a ripulire in silenzio. A quel punto le persone che andavano nella foresta a godere della Natura si vergognavano di lasciare i loro rifiuti e magari si univano al professore dando una mano a ripulire.
Il lavoro silenzioso del singolo ha portato così alla nascita spontanea di un movimento di centinaia di persone.

In questo articolo mi sono concentrato su tematiche di tipo ambientale-energetico e così ti potresti chiedere che attinenza ha questo con problemi come la guerra in Siria o il problema della sovrappopolazione di molti paesi poveri della Terra.
Occupandomi del tema dell'energia fin da quando ero un bambino ho imparato che le scelte energetiche hanno moltissime ricadute a livello globale. Il motivo è che le fonti di energia fossile come il petrolio, il gas e il carbone rappresentano un'opportunità incredibile per i regimi dittatoriali e militarmente aggressivi per disporre di una fonte di denaro concentrata e di facile utilizzo.
In un paese privo di una struttura statale efficace, di leggi adatte, di tribunali efficienti, di servizi pubblici puntuali è impossibile lo sviluppo di aziende evolute, mentre è molto facile chiamare un'azienda straniera per estrarre petrolio o gas e farsi pagare il 50% o più dei guadagni sulla vendita di questa materia prima.
Senza queste enormi fonti di reddito paesi come l'Irak, l'Arabia Saudita, il Qatar, la Russia ecc. non avrebbero mai potuto investire migliaia di miliardi di euro in armi nel corso degli ultimi decenni.
Ogni volta che le nostre attività favoriscono il passaggio da un'economia fondata sulle energie fossili ed inquinanti alle energie rinnovabili e all'efficienza energetica automaticamente priviamo molti stati non democratici del denaro con i quali finanziano la violenza e le armi.
Inoltre rallentando i cambiamenti climatici evitiamo che vaste aree del pianeta risultino sempre meno fertili e quindi le popolazioni li debbano abbandonare.
Due delle ragioni dello scoppio della guerra in Siria sono infatti la desertificazione di alcune aree agricole del paese che ha portato a migrazioni interne della popolazione e poi la contesa tra Arabia Saudita e Iran per due diversi gasdotti che dovevano passare in Siria.
Per saperne di più su tutti questi argomenti puoi scaricare un estratto gratuito del mio libro.

Hai già pensato su quale iniziativa ambientale potresti impegnarti personalmente?
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