Gesellschaft | Profughi

Se l’esodo dei migranti diventa un videogame

Scegliere se portare con sé una bambola di pezza, una foto di famiglia o del pane. Vince chi porta in salvo una famiglia al completo. Il gioco di ruolo arriva da Torino.

Un videogame che ricalca le difficoltà dei migranti nel raggiungere l’Europa, la “terra promessa”. Questa l’idea che è venuta a Marcello Bozzi, docente di informatica, e sviluppata da Riccardo Squaiella, studente dell’Itis Majorana di Grugliasco, vicino Torino. Scopo del gioco: riuscire a portare in salvo un’intera famiglia attraverso 4 tappe: Siria, Turchia, Grecia e Italia. Tutto inizia preparando il bagaglio per affrontare la lunga traversata scegliendo fra gli oggetti disponibili: pane, acqua e scatolette di cibo, necessarie per la sopravvivenza dei giocatori; una foto di famiglia infilata in tasca che ha un costo economico di 100 punti; una bambola di pezza che ha un valore affettivo di 15 punti e un peso di 40.

“Il viaggio”, questo il nome del videogioco, è stato presentato durante un convegno organizzato dal Comitato Resistenza Col del Lys, a cui hanno partecipato diverse scuole e dove è stata giocata la prima partita fra alcuni alunni. “Si tratta di una piattaforma che ha un intrinseco valore educativo – spiega il professore in un’intervista al quotidiano online La Repubblica - perché la parte ludica coincide con la discussione tra i ragazzi, che si devono mettere nei panni dei migranti e devono decidere cosa mettere in borsa, mediando tra utilità, peso e valore affettivo degli oggetti, ma anche tra le esigenze degli adulti e quelle dei figli”.

Fra gli imprevisti da affrontare - che tolgono o aggiungono punti a seconda delle scelte fatte - la possibilità di accogliere o meno nel proprio gruppo un orfano incontrato per strada, che deve risultare sostenibile con le risorse a disposizione; o ancora come comportarsi di fronte a uno scafista esoso per poter salire su un gommone. “Con il software che ho elaborato si può giocare online collegandosi con un sito - spiega Riccardo, che a giugno porterà il progetto come tesina della maturità – Naturalmente però sarei contento se qualche casa di produzione lo trovasse interessante e lo comprasse”.