Politik | Dal consiglio

Contro ogni propaganda fascista

Passa la mozione dei Verdi a sostegno della proposta di legge parlamentare contro la ricostituzione fascista e nazionalisocialista e il relativo merchandising.

L’idea è venuta a tre deputati romagnoli del PD Marco Di Maio, Tiziano Arlotti ed Enzo Lattuca che hanno presentato una proposta di legge sia per mettere al bando dagli esercizi commerciali i souvenir ispirati al Ventennio, sia contro la propaganda fascista tout court, prevedendo la reclusione da 6 mesi a 2 anni per chi infrange le regole. L’iniziativa, subito sposata dai Verdi altoatesini, è approdata in consiglio provinciale. I consiglieri del gruppo ecologista hanno infatti invitato i parlamentari altoatesini a sostenere con determinazione la proposta di legge, impegnandosi per una trattazione e approvazione tempestiva nella Camera e in Senato. Il consigliere Hans Heiss, primo firmatario della mozione, è intervenuto ricordando che in Alto Adige accade spesso che si minimizzino certi fenomeni, “trattando con superficialità la riproposizione del fascismo e certi atti gravi come quelli che hanno coinvolto CasaPound”. Favorevole alla mozione Andreas Pöder di Bürgerunion che tuttavia non manca di sottolineare che oggetto di critica dovrebbe essere anche il “fascismo di sinistra”. Pöder punta il dito contro la Procura, colpevole di non attivarsi a sufficienza nonostante le denunce.

Sulla stessa linea Sven Knoll (Südtiroler Freiheit) che ha ricordato come il suo partito sia stato processato per il manifesto con la scopa, ma nessuno abbia proceduto ad esempio contro quello con la bandiera italiana e l’immagine di Mussolini. Se le leggi esistenti venissero applicate non ci sarebbe bisogno di una legge aggiuntiva, ha rincarato la dose Pius Leitner (Freiheitlichen). Riccardo Dello Sbarba (Gruppo verde), cofirmatario, ha dichiarato che ci sono tantissimi nostalgici del fascismo che fanno gli antinazisti e tantissimi nostalgici del nazismo che fanno gli antifascisti e che questa legge servirà a riempire le cosiddette "zone grigie". Duro Alessandro Urzì (Alto Adige nel cuore) secondo cui il voto è una speculazione sulle vittime del nazismo, del fascismo e del comunismo. Il presidente Arno Kompatscher ha sottolineato infine che si tratta di una legge che vuole colmare le lacune lasciate dalle leggi Scelba e Mancino, ed è ora che questo venga fatto. La mozione è stata quindi approvata con 22 sì e 6 no.