Wirtschaft | Il libro

SELfservice, uno scandalo anche ‘italiano’

Disponibile da oggi la traduzione curata da Silvia Fabbi del libro di Christoph Franceschini dedicato alle vicende giudiziarie sulle concessioni idroelettriche.

La traduzione di SELfservice, ein Südtiroler Skandal è stata curata dalla giornalista del Corriere dell’Alto Adige Silvia Fabbi. Vicentina, in Alto Adige da 5 anni, perfettamente bilingue grazie all’Erasmus in Germania, Fabbi ha seguito gli ultimi anni delle vicende dello scandalo da cronista giudiziaria per conto del suo giornale. L’abbiamo incontrata e le abbiamo chiesto come ha vissuto l’esperienza di tradurre e rendere fruibile anche al pubblico nazionale italiano quello che in Alto Adige è già diventato un caso giornalistico e letterario. 

 

Silvia Fabbi com’è stato incontrare nei dettagli lo scandalo SEL da vicentina trapiantata in provincia di Bolzano? 
Negli ultimi anni molti passaggi li avevo seguiti direttamente, ma senz’altro il quadro completo ti dà una 'botta' che i singoli tasselli non sono in grado di darti. La conclusione a cui si giunge è che in sostanza la realtà altoatesina non è così diversa dal resto d’Italia tanto vituperato. Viene radicalmente messo in discussione il messaggio tradizionale che recita: “qui da noi le cose funzionano bene e noi i soldi non ce li mangiamo”. Attraverso il libro si scopre che anche qui esiste una distribuzione non democratica del potere. Lo scandalo riguarda poi la ‘spartizione’ di un settore del sistema economico per il quale si è combattuto per mantenerlo a livello locale e direttamente amministrare. Solo che poi si scopre che non lo si è amministrato in modo giusto. Grave è anche il fatto che la vicenda ha riguardato un bene pubblico primario come l’acqua, mentre l’ambiente veniva salvaguardato solo fino a quando l’interesse economico non risultava prevalente. Insomma: il mito è crollato, e pure da varie prospettive. 

Nel lettore prevarrà l’amarezza?
Lo scandalo è venuto alla luce e la cosa non era scontata. Il merito è di Christoph Franceschini, della magistratura, ma anche dell’opinione pubblica che a mio avviso si è un minimo indignata per questa cosa. Insomma esiste anche un lato positivo in questa vicenda. Non è solo una ‘cacciata dal paradiso’ per il ‘modello Alto Adige’. 

Si è trattato di mele marce in un sistema sano, oppure tutto il sistema era marcio?
Non tutto il sistema era tale. La cosa traspare anche nel libro dove ad esempio si rende conto del fatto che tutto sommato nella SVP c’è stato anche qualcuno che non si è fatto mettere i piedi in testa. Anche se in ogni caso la direzione della corrente era definita e chi andava contro corrente i suoi problemi li aveva eccome. 

Per quale motivo è stato importante realizzare anche la versione in lingua italiana del libro?
Personalmente sono partita superconvinta della necessità della traduzione come operazione culturale. Per far conoscere questa storia a coloro che non conoscono o non conoscono abbastanza al lingua tedesca. Alla fine però mi sono chiesta se la mia convinzione derivava dal fatto che arrivo da fuori, considerando che in realtà di questa storia si è svolta quasi tutta nel mondo di lingua tedesca. Nel dubbio ho però poi pensato che i cittadini altoatesini di lingua italiana votano qui ed io non ancora. E che quindi in realtà questa vicenda riguarda proprio loro. 

Forse conoscere lo scandalo potrebbe addirittura convincere qualcuno di questi cittadini ad abbandonare la tentazione astensionista che sembra andare per la maggiore di questi tempi…
Sì. E occorre tenendo conto che le prese di posizione che seguono ad un’opinione, sono possibili soltanto se si è a conoscenza dei fatti. Occorre anche tenere in considerazione che operazioni come quella di questo libro sono anche occasioni più uniche che rare. L’inchiesta compiuta da Franceschini è stata tutt’altro che facile e come importanza va ben oltre le distinzioni linguistiche. Ne andrebbero fatte di più. 

Lo scandalo è venuto alla luce perché una parte dell’imprenditoria altoatesina ad un certo punto ha deciso che non voleva più stare al ‘gioco’. Questo ‘no’ è giunto più per motivi meramente economici oppure per la necessità di una sorta di denuncia etico-morale? E poi: gli imprenditori che hanno deciso di denunciare non erano anche loro in qualche modo eterodiretti da una parte politica?
Ho il massimo rispetto per le persone che hanno permesso che lo scandalo venisse alla luce, ma io penso che il motivo principale che li ha motivati sia stato meramente economico. Nel momento in cui liberi il mercato ma lo fai solo fino ad un certo punto pensando che vuoi continuare a tenerlo in mano, è chiaro che la cosa alla fine può dare fastidio a qualcuno. Specialmente se questo qualcuno ha i numeri per poter giocare la sua partita, ma ne viene ingiustamente escluso. Probabilmente c’è ancora troppo poca gente che sceglie di alzare la voce e denunciare questo tipo di storture, che secondo me non riguardano solo il mercato idroelettrico. 

Quella dell’energia però, a bene vedere, è stata ed è la ‘partita’ più grande…
Sì, tanto grande da essere in grado di proiettarsi a livello nazionale. 

E il giornalismo d’inchiesta? Il lavoro compiuto per SELservice ne dimostra ancora una volta la necessità?
L’esistenza stessa di questo libro dimostra che ci sono le persone che hanno voglia di tirar fuori le storie e tutto il resto a catena. Quelli che le storie le vogliono raccontare, gli editori che le vogliono pubblicare, ecc. ecc.

Insomma: in questo senso il sistema dimostra di essere sano.
Sì. Dobbiamo anche considerare che questo libro ha già venduto quasi 8mila copie e potrebbe di fatto competere a livello nazionale. Oggi come oggi un best seller in Italia vende normalmente dalle 13 alle 15mila copie. Dunque il successo del libro è il segno di un interesse da parte delle persone che si traduce in uno stimolo a noi giornalisti a tirarci su le maniche e darci da fare. 

Stanti gli sforzi attuali per difendere l’autonomia altoatesina dagli attacchi nazionali, un libro come questo in italiano provocherà solo grattacapi o anche vantaggi al nuovo corso della politica SVP?
Secondo me prevarrà la preoccupazione, perché il libro rischia di sgretolare la fama della ‘buona amministrazione’ altoatesina. Per quanta aria di cambiamento ci possa essere gli ‘innovatori’ sono comunque parte del ‘sistema’. Ma io voglio sperare che una parte di loro sia anche felice che tutta questa storia sia venuta fuori e che possa alimentare una sincera intenzione nel ‘cambiare’. 

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Massimo Mollica Mo., 04.05.2015 - 17:53

Scusate ma di cosa stiamo parlando? Il libro tratta a modo suo una vicenda che è storia, storia passata e trapassata. E che riguarda solo in parte la SEL AG! Sì perché le sentenze successive hanno dimostrato che lo scandalo (parola che tanto ha contribuito a far vendere il libro) non riguardava la SEL ma un atteggiamento dispotico del partito di maggioranza, che ha governato da sempre. Ma questa vicenda l'avevamo già vista con la prima repubblica nel governo centrale. E' una storia di tutti gli esseri umani legati al potere, basta solo leggere la storia! Solo che questa volta è finita diversamente! Sì perché il partito si è rinnovato ed è diventato più umile! La gente è cambiata (in larga parte) ed è iniziato un nuovo corso. Questo nel resto d'Italia non è successo! Ed è per questo che siamo avanti, avanti anche nella protesta della gente, nella possibilità di vedere in faccia chi ci governa. Ecco l'importanza di una gestione autonoma del bene comune! Che non elimina le nefandezze ma ha gli anticorpi per espellerli!
Per quanto riguarda il progetto SEL ribadisco, da conoscente del mondo energetico, che esso è stata una delle migliori intuizioni fatte negli ultimi ani in Sudtirolo! Senza la SEL la produzione, distribuzione vendita sarebbero in mano a società esterne.Senza la SEL anche l'azienda elettrica sarebbe più debole. Oggi invece ci sono le prospettive per diventare forti. Dove l'essere forte non è un vezzeggiativo da nulla, dato che non stiamo parlando di pizza e fichi, ma di mercato, mercato energetico per giunta! Dove o ci sei o scompari, vieni fagocitato! E i benefici sono tangibili, si toccano con mano sia per i soldi che ricevono i comuni direttamente che per le tasse! Queste sono le cose che contano! Anche se in realtà la cosa più importante è che viene preservata la professionalità di gente del posto che lavora onestamente per far sì che si eroghi energia nella massima sicurezza per tutti i cittadini! Ma questo non lo dirà mai nessuno, perché mai nessuno si è preso la briga di studiare veramente la realtà energetica. E' più facile parlare di scandalo, di dire che sono tutti magna magna, che è tutto uno schifo. Che è un pò la stessa cosa che succede a striscia la notizia: tutti a indignarsi ma nessuno a chiedersi e perché succedano certe cose e soprattutto come far sì che non si ripetano.

Mo., 04.05.2015 - 17:53 Permalink
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Lorenzo Albarello Mo., 04.05.2015 - 22:19

Complimenti alla giornalista che osa esporsi, che il caso SEL sia uno scandalo e' fuori discussione, la squadra del Colonello Rotella ha ricevuto un encomio per questa indagine, speriamo solo che in futuro sia gestita politicamente meglio, anche se io sono poco fiduciosio............
Questo non toglie che SEL sia una Societa' con grandi potenzialita' e puo' essere un vanto per l'Alto Adige

Mo., 04.05.2015 - 22:19 Permalink
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Gabriele Di Luca Mo., 04.05.2015 - 23:38

Bisogna assolutamente che gli "italiani" comprino, leggano, facciano comprare e facciano leggere questo libro. Italiani, basta stare alla finestra, dovete muovere il culo.

Mo., 04.05.2015 - 23:38 Permalink
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Lorenzo Albarello Di., 05.05.2015 - 12:14

vista la scarsa pubblicita' che e' stata fatta all'uscita del libro in lingua tedesca, anzi si e' fatto di tutto per tenerlo nascosto, noi l'abbiamo preso comunque e letto con l'aiuto del dizionario e amici di madrelingua tedesca, anche se eravamo a conoscenza di tutta la situazione, dubito che con questo cambio al vertice si possa esaudire il desiderio della trasparenza.

Di., 05.05.2015 - 12:14 Permalink
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Massimo Mollica Di., 05.05.2015 - 16:09

Ricordo umilmente ai signori, paladini della legalità, che da questa storia sono stati indagate e condannate 3 persone. E che le concessioni sono quasi tutte state confermate. Questi sono i fatti. Ripeto lo scandalo non riguarda la SEL in sé ma un modo di concepire il potere proprio di chi il potere ce l'ha da troppo tempo!
Vi invito a leggervi dopo questo libro tutti i libri che parlano di scandali nazionali e fare poi una valutazione/analisi. Troverete analogie ma anche differenze.

Di., 05.05.2015 - 16:09 Permalink