Politik | Chiarimenti

Twenty: giusta la concessione

L’assessora Pasquali, convocata in Procura, ha detto ai magistrati che la licenza per il raddoppio del centro commerciale andava elargita. Allora perché non l’ha firmata?

È stata convocata per fornire spiegazioni sulle presunte incongruenze che avrebbero portato, secondo l’accusa, al rilascio della concessione edilizia per il raddoppio del centro commerciale Twenty. Maria Chiara Pasquali è stata ascoltata come persona informata sui fatti per oltre due ore in Procura dai pm Igor Secco e Giancarlo Bramante. Dal momento che fu il sindaco a firmare l’atto sulla concessione e non l’assessore competente, i pubblici ministeri hanno voluto vederci chiaro. L’assenza della firma voleva forse lasciar intendere che Pasquali non fosse d’accordo con il rilascio della concessione? Secondo la deposizione dell’assessora la decisione fu al contrario appoggiata e condivisa, “seppur con alcune condizioni, anche sulla base dei pareri di esperti e uffici competenti provinciali raccolti all’epoca. Ma la firma non ci fu. Il motivo: divergenze di opinione con gli uffici tecnici e i collaboratori più stretti con cui la stessa assessora ha preferito non entrare in conflitto, divergenze che l’hanno poi convinta a non partecipare alla riunione di giunta.

Con i magistrati Pasquali ha anche affrontato la spinosa questione del piano di rischio aeroportuale, riferendo del confronto avuto con i funzionari dell’Enac che si erano occupati del piano. L’assessora, come riporta il quotidiano Alto Adige, avrebbe ricordato che il piano di rischio non prevede limitazioni in fascia C al carico antropico in riferimento al futuro centro commerciale. Un piano, ha precisato ancora Pasquali, che risultava sovradimensionato rispetto al tipo di aeroporto. Pasquali ha infine spiegato che circoscrivere la possibilità di allargare la zona residenziale era stata l’unica limitazione decisa.