Armin Holzer, 28enne di Sesto Pusteria, campione di slackline - la camminata estrema su una fettuccia sospesa nel vuoto -, è morto ieri pomeriggio (4 novembre) dopo essersi lanciato con il parapendio dal monte Piana sopra Auronzo di Cadore nella provincia veneta di Belluno, nei pressi delle Tre Cime di Lavaredo. Il giovane pusterese si era recato in quella zona per allenarsi nello speedflying, sport estremo che consiste nel lanciarsi giù da una cima con un piccolo parapendio.

Secondo le prime ricostruzioni Holzer ha avuto un problema con la vela e si è avvitato verso il suolo, finendo in un canalone profondo poco meno di un centinaio di metri e schiantandosi contro le rocce. Holzer era salito con un amico, Fabrizio Cortese, sulla forcella dei Castrati, a quota 2.270 metri sul Monte Piana. I due si erano lanciati dal versante ovest. Cortese è atterrato senza problemi e, non vedendo Armin è risalito trovando il compagno in un punto inavvicinabile. A quel punto, non ricevendo risposta ai richiami ha lanciato l’allarme. Il corpo di Holzer è stato recuperato in serata dai soccorritori, raggiunti in un secondo momento da una squadra di Dobbiaco e dal soccorso del Corpo forestale di Auronzo. Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco di Dobbiaco che hanno fatto luce con una fotoelettrica.

Nel 2012 Holzer aveva stabilito il record mondiale di slackline con una passeggiata a quota 5mila metri sul Muztaghata, in Cina, percorrendo la distanza più alta sull'highline, variante più estrema della slackline. Solo pochi giorni fa il funambolo aveva postato su Facebook una discesa da brivido proprio tra le strette gole del monte Piana.