Politik | Prospettive

Nulla di nuovo sotto il sole

Da una parte l’Alleanza e dall’altra l’Unione. Per il centrodestra di Bolzano l'auspicata aggregazione resta evidentemente un sogno oppure, ancor meglio, un miraggio.

Lo testimoniano le reazioni fioccate oggi ad un articolo apparso sul Corriere dell’Alto Adige, che dà come cosa fatta la tanto agognata ‘Lista unica’ dei moderati, in grado non solo di ‘unire le forze’ (di Alto Adige nel Cuore, Forza Italia ed Unitalia) ma anche di stringere un accordo con la Lega Nord all’insegna di un “possibile candidato sindaco comune”. 
Nell’articolo si riferisce di un accordo per suddividere i posti in lista dando alternativamente spazio ai candidati delle tre forze politiche. E contestualmente si riferisce che dai giochi resterebbero fuori non solo gli estremisti di Casapound ma anche e soprattutto l’area che vede in Giorgio Holzmann il punto di riferimento e che di recente si arricchita con l’avvicinamento di Enrico Lillo (Conservatori e Riformisti) e di Giovanni Ivan Benussi, intento quest'ultimo nella sua ennesima ricollocazione politica. 

La neonata Unione per Bolzano ad apparente trazione Urzì stamani ha subito innescato un comunicato da parte di Forza Italia, sentitasi ‘sminuita’. Valerio Lavorgna, membro del Comitato di Forza Italia per le Elezioni Comunali di Bolzano, di fatto ha confermato che l’intesa è stata raggiunta anche se nei prossimi giorni dovranno esserne approfonditi i dettagli. Forza Italia ha anche precisato che i tempi sono ancora prematuri per quanto riguarda l’identificazione del candidato sindaco comune e contestualmente il partito di Silvio Berlusconi ha anche comunicato che per la testa di lista di propria competenza il nome su cui si punterà sarà quello di Gerardo Scibelli, definito “già consigliere comunale, storico dirigente e liberale di lungo corso”. 

In merito alle notizie relative all’imminente nascita di una lista unica federata con la Lega Nord ha preso posizione anche il (finora) candidato sindaco del Carroccio bolzanino Carlo Vettori, confermando l’accordo. “Noi come Lega ci troveremo sabato prossimo in clausura in sala Fronza per affinare i nostri punti di programma” ha aggiunto Vettori, esprimendo alcune considerazioni sull’esclusione del gruppo Holzmann dall’accordo. 
È la solita solfa di litigi e ripicche del passato” ha dichiarato l’esponente della Lega, dicendosi “francamente stanco di queste beghe da asilo portate avanti però da cinquantenni”. Vettori è passato quindi alla ‘sostanza politica’ che impedisce a suo avviso l’accordo con Holzmann: “non dobbiamo dimenticarci della presenza dell’ex deputato alla Leopoldina ed all’idea da lui espressa di grande coalizione con il PD per governare, improponibile in una città che ha ormai la pazienza ai minimi termini nei confronti dei Democratici”. 
Per la Lega dunque la porta è ormai chiusa rispetto ad Holzmann ed alleati? “Noi le porte non le chiudiamo, ma è certo che quella è una generazione che ha il demerito di aver continuato a raccogliere sconfitte a causa dei conflitti interni che inevitabilmente riaffiorano in ogni campagna elettorale” dice Vettori, confermando che il suo partito in ogni caso pensa soprattutto per sé in un’ottica di strategia vincente e “non per partecipare e basta”. 

Le notizie del ‘matrimonio’ tra Unione per Bolzano e Lega hanno naturalmente provocato la reazione anche da parte degli ‘esclusi’, primo su tutti Giorgio Holzmann. Che rilancia, rivendicando la ‘primogenitura’ dell’idea di unire il centrodestra. Holzmann lamenta il fatto di essere stato messo da parte dopo che ai primi di dicembre aveva avuto un incontro con Urzì che gli aveva promesso di rifarsi vivo ai primi di gennaio. 

“La risposta non è mai pervenuta ed adesso si scopre che Urzì ha lavorato nell’ombra per cercare di dare vita ad una seconda aggregazione di centrodestra per promuovere la candidatura come capolista del suo ‘figlioccio’ Gabriele Giovannetti. Questo modo di fare politica poco trasparente non mi appartiene. Urzì ha inteso dividere le forze del centrodestra, la responsabilità ora è tutta sua e di chi lo seguirà.”

Ad Holzmann fa eco il suo alleato Alberto Sigismondi, responsabile altoatesino di Fratelli d’Italia, che sminuisce la portata dell’operzione di Urzì. 

“Quella è la nuova aggregazione di centrodestra? In realtà è solo la riproposizione delle comunali scorse ma in una forma più esile in quanto Unitalia è presente solo sulla carta in quanto strutturalmente il partito non esiste più. Anche Forza Italia risulta essere ora indebolita per l’assenza di Lillo e Galateo. Per non parlare di ulteriori futuri ‘interventi’ da parte di Michaela Biancofiore.”

Sigismondi ricorda inoltre ironicamente che alla nuova aggregazione mancano due cose sostanziali e cioè il candidato sindaco e il programma. “Inoltre non hanno fatto i conti” - conclude l’ex consigliere comunale, aggiungendo: “nella migliore delle ipotesi a loro mancheranno una decina di consiglieri per governare”. 

L’ultimo a commentare le notizie sulla nuova aggregazione di centrodestra è l’ex FI Enrico Lillo: “se quello che scrivono i giornali corrisponde al vero ad Urzì non interessa vincere ma solo fare gli interessi della sua lista e di Giovannetti”. 
Lillo però rivendica anche di aver lavorato intensamente “per evitare la formazione dei due blocchi”, rilevando che Holzmann nei suoi confronti ha tenuto un comportamento corretto e trasparente (“non è così dall’altra parte”). 
Lillo conferma anche l’avvicinamento di Benussi a Holzmann, in merito al quale però a questo punto sarebbe interessante conoscere l’opinione di Casapound. 

Insomma, nel centrodestra altoatesino si è trovato un nuovo tema su cui litigare sull’onda di un nuovo paradosso. Ci si divide rivendicando la primogenitura dell’idea e il primato nella spinta ad aggregare. La canzone è cambiata ma la musica è sempre la stessa, evidentemente.