Kultur | Architettura e urbanistica

La città, una storia viva

L'architetto Zoeggeler racconta il viaggio in 15 lezioni che condurrà studenti e cittadini interessati alla scoperta dell'evoluzione dei centri urbani.
Hinweis: Dies ist ein Partner-Artikel und spiegelt nicht notwendigerweise die Meinung der SALTO-Redaktion wider.

La città tra passato e presente. La geografia dei centri urbani che si intreccia con la storia del luogo. Come è cambiato il modo di costruire le città nel corso del tempo? Questi i temi al centro del corso “Architektur und Städtebau”/“Architettura e urbanistica”, nuova proposta del semestre estivo all’interno del percorso “Studium generale” offerto dalla Libera Università di Bolzano. Le lezioni si terranno tutti i martedì dalle 17 alle 19, in italiano e in tedesco, e vedranno come docente l’architetto altoatesino e già professore ordinario presso l’Università di Firenze, Oswald Zoeggeler. 

Professor Zoeggeler, come si articolerà il suo corso?
"Architettura e urbanistica" prevede 15 lezioni che tratteranno dell'architettura in generale ed in particolare della storia dell'architettura "moderna", della storia della città, dello spazio urbano; parleremo inoltre del disegno e della costruzione della città e del problema dell'urbanistica e della ancora più problematica legge urbanistica di oggi.

In che senso definisce la legge urbanistica come “problematica”?
Tutte le leggi urbanistiche in Europa sono state fatte negli anni trenta, in pieno periodo funzionalista. Allora si pensava che tutto dovesse funzionare come una macchina, anche l'architettura e la città. Hanno inventato le zone con una funzione sola, come residenza, commerciale, per le scuole, le banche o l’industria. Questo ha reso le città molto più sterili perchè le zone si attivano e si svuotano in tempi diversi e così certe zone, in certe ore, sono vuote e tristi. La legge urbanistica non disegna gli spazi della città, come strade e piazze, ma si accontenta di fissare per qualsiasi punto della zona la distanza dal confine, l'altezza ed il volume.

Quali sono le trasformazioni più importanti a livello urbanistico che hanno segnato i centri altoatesini?
I centri altoatesini hanno avuto il loro primo sviluppo nel medioevo e tanti sono rimasti lì. Bolzano e Merano hanno avuto un secondo momento di gloria alla fine dell’Ottocento/inizio Novecento e Bolzano dopo è stata ampliata in modo traumatico nel Ventennio. L'architettura moderna è arrivata con il fascismo a Bolzano ed in Alto Adige, creando un notevole problema per la popolazione sudtirolese che per tanti anni ha visto l'architettura moderna come un’architettura principalmente fascista.

Quali ulteriori cambiamenti dobbiamo attenderci nei prossimi decenni?
Difficile dirlo. All’interno del mio corso, in ogni caso, mi concentrerò sulle tendenze dell'architettura contemporanea.

Alcune settimane fa all’Eurac si è tenuto un convegno dal titolo “Centri storici. Luoghi vivi”. Nel corso dell’evento è emerso un dato: per molte persone vivere nei centri storici non è più così attrattivo. Come mai?
L'idea che si viva meglio in villa, in campagna o in una "città giardino" ha più di 150 anni. La vita negli affollati e stretti centri storici chiusi da mura forse non è mai stata molto "attraente" come pensiamo oggi. Direi anzi che forse al momento è un’idea più attraente che mai. 

Prossimamente la città di Bolzano sarà chiamata a esprimersi con una consultazione su un progetto che riguarda l’urbanistica: il centro commerciale di Benko. È un tema che sta dividendo molto l’opinione pubblica.
Il Comune di Bolzano per 70 anni non ha visto le difficoltà nella zona e non ha fatto niente. Adesso viene un privato con uno dei più bravi architetti e con una proposta e allora questo è diventato un problema.

Nella vicina Trento alcuni anni fa è stato costruito da Renzo Piano un intero nuovo quartiere, Le Albere. Ad oggi, però, il complesso, pur presentando una serie di vantaggi (vicinanza al centro storico, alloggi nuovi e a risparmio energetico, aree verdi) è scarsamente abitato. Come mai ci sono difficoltà di integrazione con il resto della città?
La città storica è cresciuta per secoli e ha accumulato forme, idee, storie e memorie. Un quartiere nuovo, invece, è quasi sempre frutto di una sola idea, piatto e noioso se messo a confronto con il centro storico.