Politik | Autonomisti trentini

Il PATT resta di centrosinistra

Ma la minoranza rappresentata dallo Schütze Corona rivendica il legame con la "madre Austria", criticando la “lotta per le careghe” e l'adunata degli alpini del 2018.

Ve lo immaginate Arno Kompatscher che minaccia le dimissioni da Landeshauptmann se il congresso della Volkspartei non elegge un Obmann che faccia una chiara scelta di campo a favore del centrosinistra ed in particolare dell’alleanza con il PD?

Ebbene: questo è quanto successo ieri 13 marzo in casa dei 'cugini' autonomisti trentini del PATT. In un Palarotari di Mezzocorona gremito da mille delegati Franco Panizza ha vinto la gara per la segreteria del partito proprio grazie all’endorsement di Ugo Rossi, giunto a mettere in gioco la sua poltrona di presidente della giunta provinciale di Trento se non avessero vinto proprio Panizza e la sua chiara linea di continuità rispetto al patto di sangue tra PATT e PD

Se la notizia, in sostanza, è quella che gli autonomisti trentini in sostanza hanno deciso di non cambiare rispetto al passato, è però vero che il congresso di ieri ed il percorso fato per arrivarci in realtà sono stati segnati da alcune novità non da poco, che dimostrano come anche nella politica trentina domini oggi una grande fluidità e incertezza

Panizza ha ottenuto la segreteria, rafforzata con un ulteriore smacco al suo vero contendente Mauro Ottobre, in realtà ritiratosi prima del congresso. Per la carica di presidente del partito infatti al parlamentare è stato preferito Carlo Pedergnana, fino a ieri vicino ad Ottobre. Per questo il deputato del PATT ha detto esplicitamente di essere stato “pugnalato nella schiena”. 

Un altro dato interessante emerso ieri è stato quindi il fatto che nella corsa a due per la segreteria Panizza ha sì ampiamente vinto con il 75% dei consensi, ma a fronte di un 25% di voti ottenuti dall’ultimo contendente rimasto e cioè l’indipendentista Giuseppe Corona, vicecomandante degli Schützen trentini. Che nel suo discorso ha usato toni davvero inediti per il PATT. 
Interrotto da applausi scroscianti Corona ha infatti rivendicato il diritto dei trentini di dirsi “tirolesi e figli di madre Austria. Accusando il suo partito di essersi trasformato ormai in “una Democrazia Cristiana, con tanto di intrighi e careghe”. Corona non ha perso l’occasione anche per attaccare duramente  l’adunata nazionale degli alpini che nel 2018 avrà luogo a Trento

“Non possiamo accettare supinamente un evento deciso con stile fascistoide” 

Ma, come dicevamo, alla fine la linea di centrosinistra di Rossi e Panizza è passata. Ed il risultato scaturito dalle urne è stato in aperta contraddizione con gli applausi ottenuti da Corona. Lasciando presagire che per lo Schütze abbiano votato molti delegati ‘contro Panizza’ più che per la linea politica indipendentista. 

Sarà ora interessante andare a vedere quali saranno le conseguenze in termini di riassestamento delle ‘careghe’ (poltrone) dopo la netta affermazione all’interno del PATT di una delle due anime storiche del partito e cioè quella di centrosinistra.

Le notizie di corridoio indicano nella poltrona del presidente del consiglio regionale il possibile contentino per il presidente uscente del partito Walter Kaswalder
Il deputato Mauro Ottobre dovrà comunque chinare la testa se mira in futuro a farsi confermare il suo seggio alla Camera dei Deputati, memore magari del doppio miracolo nel 2013 coinciso con il voto in più ottenuto nel parlamentino interno (rispetto proprio a Kaswalder) per la candidatura e poi il vero e proprio colpo di fortuna rappresentato dal quinto deputato ottenuto (per la prima volta) dalla SVP. 

Resta infine l’incognita legata a Manuela Bottamedi, mina vagante prima nel Movimento 5 Stelle con cui è stata eletta in consiglio provinciale a Trento e poi nel PATT a cui ha successivamente aderito. Esponente dell’ala più oltranzista e ‘tirolese’, la consigliera potrebbe essere in procinto di lasciare il partito autonomista per dare vita ad una formazione politica in Trentino che potrebbe avere come fari a livello europeo Marie Le Pen e a nord di Salorno Eva Klotz. E c’è chi dice che le manovre in questo senso siano iniziate già da un pezzo, coinvolgendo anche l’inquieto consigliere forzista trentino Giacomo Bezzi.  

Le fibrillazioni delle Stelle Alpine dunque risuonano nel firmamento trentino, mentre anche altri partiti vivono momenti di forte contrasto. Come l’UPT conquistato da Mellarini alla faccia di Dellai ed in rotta di avvicinamento proprio verso il PATT. O il PD che a Trento rischia ora di spaccarsi sulla spinta dell’ex assessora alla Sanità Borgonovo Re che potrebbe andarsene per conto suo insieme ad altri verso quella famosa ‘sinistra’ bistrattata dall’attuale maggioranza interna.