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Bitcoin, Banking ohne Banken

Cresce l'interesse per il bitcoin, moneta senza intermediari con bassi costi di gestione, pagamenti facili in mobilità, trasparenza contabile.

A Trento in una stazione di servizio mi è capitato alla cassa di notare la possibilità di pagare anche in bitcoin. Chiedendo delucidazioni al benzinaio il tono della risposta è semplice e diretto: affrancarsi dall'intermediazione degli istituti bancari.

Un po' alla volta il bitcoin sta uscendo dall'area di nicchia dedicata ai “nerd” informatici per diventare di pubblico dominio, tanto che anche un'organizzazione di categoria, Confcommercio Trentino, ha promosso un incontro con Marco Amadori, ricercatore della Fondazione Bruno Kessler, sul tema dello “smart money”, la moneta intelligente.

Il bitcoin è un sistema di pagamento peer to peer, direttamente da un utilizzatore ad un altro, senza intermediari e con costi di gestione praticamente nulli. Sul sito di questa moneta open source si può leggere chiaramente come questo sistema funziona, con indicazioni semplici e si ricorda che non conviene tenere dei propri risparmi, perché la valuta è ancora in fase di sviluppo ed è soggetta a rapide fluttuazioni. Sul sito www.bitcoinaverage.com si legge per esempio che 1 bitcoin vale (15 aprile ore 17) 210,58 euro. Ma ad esempio a fine dicembre 2014 la quotazione viaggiava sui 300 euro.

Attualmente sono in circolazione 13milioni di bitcoin circa ed è prevista una crescita della base montetaria costante, fino ad un massimo di 21milioni di bitcoin nel 2140. La soluzione bitcoin per le imprese ha il vantaggio dei bassissimi costi di gestione e della trasparenza contabile.

La decentralizzazione del controllo della moneta ha fatto sì che ad esempio il bitcoin diventasse un po' la moneta di riferimento anche nel deep internet, strano mondo “profondo” e anonimo della rete alla quale si accede attraverso Tor.

Al di là del vasto mondo delle transazioni online, vi sono degli esercizi commerciali che accettano bitcoin? Sul sito www.usebitcoins.info nella nostra regione è indicato solo l'Albergo Bachman, ad Auna di Sopra sul Renon. Ma magari oltre alla stazione di servizio a Trento già anche qualcunaltro accetta bitcoin.

Una veloce e discorsiva introduzione al bitcoin è sintetizzata in un paper realizzato a dicembre 2014 da Marco Amadori della Fbk. Dove si può capire meglio questo sistema creato nell'ottobre 2008, pochi mesi dopo l'inizio “ufficiale” della crisi economica che stiamo attraversando, da Satoshi Nakamoto.

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Marco Amadori Do., 16.04.2015 - 14:21

Solo un commento di servizio, per trovare posti fisici attorno a se che accettano bitcoin il sito indicato è obsoleto, ci sono già oltre 20 esercenti in Trentino/Alto Adige.

Conviene guardare il sito http://coinmap.org per vedere le mappe.

Per smartphone Android si può usare QuiBitcoin https://play.google.com/store/apps/details?id=com.appost.quibitcoin

Per prodotti Apple: https://itunes.apple.com/us/app/coinscout-find-local-places/id793484994

Do., 16.04.2015 - 14:21 Permalink
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gorgias So., 19.04.2015 - 16:42

Il grande svantaggio di bitcoin è che non lascia nessuna possibilità di applicare alcuna politica monetaria, nel aumentare o diminuire il numero di bitcoin in corso.

So., 19.04.2015 - 16:42 Permalink
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Marco Amadori So., 19.04.2015 - 18:13

In risposta a Gorgias:

"Il grande svantaggio di bitcoin è che non lascia nessuna possibilità di applicare alcuna politica monetaria".

tl;dr: Questa cosa può piacere o non piacere, ma non è un "bug", ma una "feature":

Questo è in realtà uno dei vantaggi. È uno dei punti fermi del design di Bitcoin.

Bitcoin è stato fatto apposta per non lasciare la politica monetaria in mano ad un'Autorità Centrale, per motivi di sicurezza (point-of-failure) e perché la storia ne ha dimostrato la corruttibilità.

Una delle idee di base è proprio questa, sostituire la politica monetaria imprevedibile e corruttibile (chi poteva sapere 10 anni fa che Draghi avrebbe deciso di fare il QE?) con un algoritmo prevedibile, nel Bitcoin infatti è già ora possibile stimare con errore molto basso quale sarà l'inflazione monetaria (la creazione di nuova moneta) nel 2056, per dire.

Ma la tecnologia è versatile, sarebbe perfettamente possibile modificare il codice di Bitcoin per aggiungere un sistema di politica monetaria sotto il controllo di terzi e fare il "WorldBanksCoin" che permetterebbe, per esempio, ad un elite di banchieri di variare la "reward di blocco" in base ad un valore deciso da loro.

Sinceramente se potessi scegliere tra Bitcoin e WorldBanksCoin, sceglierei il primo, ma non è un problema tecnologico, più che altro una precisa scelta politica di preferire l'incorruttibilità di un algoritmo matematico rispetto a delle scelte umane che si spera vengano fatte negli interessi della comunità (che speriamo comprenda anche noi!).

So., 19.04.2015 - 18:13 Permalink