Politik | L'incontro

La riforma che non convince

Francesco Palermo e Karl Zeller sull’annunciato pseudo-cambiamento del sistema Italia.

Nelle stesse ore in cui, in consiglio provinciale, il presidente Kompatscher rendeva noto il testo dell'accordo sui rapporti finanziari tra le province di Trento e Bolzano e lo Stato, presso la biblioteca dell'EURAC, nel capoluogo altoatesino, i due senatori Francesco Palermo e Karl Zeller illustravano in un dibattito moderato dal politologo Gunther Pallaver i pochissimi pregi e i moltissimi difetti della riforma della costituzione in atto.

Assente giustificato per malattia il deputato Florian Krombichler, i due parlamentari si sono equamente divisi il compito di analizzare la struttura e le prospettive di funzionamento di quello che doveva essere lo strumento per un radicale cambiamento del sistema Italia e che invece rischia di lasciare le cose come stanno, se non di peggiorarle. E proprio il fattore di maggior novità della riforma, quello che abolisce il Senato elettivo e il bicameralismo perfetto, a destare, secondo i due relatori, le maggiori perplessità. Non si è voluto, ha sottolineato Palermo, fare nel nuovo Senato l'espressione vera delle realtà regionali, per non dargli troppa forza in un momento nel quale la tendenza è quella di cancellare totalmente il regionalismo. Zeller, dal canto suo ha tracciato un quadro delle manovre a volte convulse e contraddittorie attraverso le quali in Parlamento si arriva alla definizione dei testi di legge, anche su una questione importante come questa.

Una situazione confusa, nella quale il lavoro di lobbying dei parlamentari regionali è valso a far inserire nel testo, non senza difficoltà, la clausola di salvaguardia che mette al riparo le autonomie speciali dal progetto del governo che, come hanno detto i due relatori, intende letteralmente asfaltare l'autonomia regionale, riducendola ad un mero esercizio di generiche funzioni di coordinamento amministrativo.

Si è parlato, ovviamente, anche del recentissimo accordo sui rapporti finanziari e qui i due senatori, concordi all'incirca su tutto, si sono divisi. Se per Francesco Palermo la lettera con la quale il governo italiano comunicherà a quello austriaco il contenuto dell'accordo finanziario ha un valore giuridico del tutto relativo, mentre sicuramente rappresenta un successo d'immagine spendibile a Bolzano, per Karl Zeller si tratta invece di un passo in avanti notevole sulla strada di un ancoraggio sempre più fermo dell'autonomia altoatesina ad una dimensione internazionale. Un passaggio dovuto, ha riconosciuto Zeller, alla buona disposizione verso Bolzano del premier Renzi, il quale, ha ricordato il senatore SVP, non dimentica certo che in questo Parlamento, il centro-sinistra può vantare alla camera una maggioranza schiacciante, solo in base al premio di maggioranza conquistato grazie ai voti portati dall'alleanza con la SVP.