Gesellschaft | L'incontro

Un mantello per i senzatetto

È il progetto della coop Risorse Future che utilizza la lana di pecora per confezionare abiti e zaini da destinare agli homeless. Randi: “Serve l’aiuto di tutti”.

In una società che è ormai allegoria dell’individualismo iniziative del genere sono come una wake up call per le nostre coscienze assonnate. Si chiama “Tectum” il progetto sociale della designer Yvett Polyak, che ha ideato una serie di “ponchi” di lana di pecora – all’occasione utilizzabili anche come sacchi a pelo – per i senza dimora. I vestiari vengono poi industrializzati dalla Risorse Future, cooperativa che lavora con materiali reperiti esclusivamente in Alto Adige. Fonte di ispirazione per Polyak è stato il poliedrico artista tedesco Joseph Beuys, maestro nell’utilizzo del feltro di lana e attento mediatore tra la società e la sua costante esigenza di cambiamento.

Ieri pomeriggio, 17 dicembre, il 4° piano del Museion di via Dante, allestito lungo tutta la superficie con i modelli in questione e i rispettivi campioni di lana adoperati, si è fatto suggestiva cornice per un workshop dedicato ai più piccoli che, insieme all’associazione dei feltrai altoatesini, hanno potuto cimentarsi con il filatoio e conoscere più da vicino le proprietà di questo tessuto. All’incontro con le scuole elementari e medie è seguita la presentazione del progetto “Homeless_disagio” e la proiezione del video di Joseph Beuys, “Tectum”, appunto.

Si producono circa 120 tonnellate di lana ogni anno in Sudtirolo – spiega Luka Marziali, presidente di Risorse Future e uno dei curatori della mostra – metà delle quali vengono sprecate e smaltite come rifiuto altamente inquinante di classe 3. Per evitare questo sperpero la lana potrebbe quindi diventare un utile strumento di azione sociale”. I requisiti, a quanto pare, ci sono tutti: “le caratteristiche di questo particolare tipo di lana – aggiunge Gerlinde Haller, impiegata della cooperativa – la rendono adatta alle esigenze di chi, purtroppo, si trova a vivere in strada, il materiale è infatti impermeabile, antibatterico, produce molto calore e soprattutto non brucia, così se uno si addormenta con la sigaretta in mano non rischia la vita”.

Al “vernissage” è intervenuto anche l’assessore alle Politiche Sociali Mauro Randi che ha evidenziato l’importanza strategica della cooperazione sociale, lodando l’iniziativa: “sono diversi i servizi a disposizione per i meno fortunati, specie in questo periodo, ma non tutti decidono di usufruirne malgrado le rigide condizioni meteorologiche, e noi abbiamo il dovere di rispettare le loro scelte. Per loro questo tipo di protezione può essere senz’altro molto utile, c’è quindi la possibilità in prospettiva di farci carico di alcune dotazioni così da poter assicurare una maggiore qualità di vita a chi vuole restare all’aperto. È chiaro che se ognuno di noi fa la propria parte, le cose poi funzionano”.

Il costo di ogni pezzo sarà di 190 euro zaino incluso, una cifra non esattamente accessibile, motivo per cui si rende fondamentale il contributo delle associazioni di volontariato, instancabile motore solidale impiegato in prima linea nel microcosmo urbano, che avranno il compito di coinvolgere la comunità nel progetto: “Noi della Volontarius e i colleghi di San Vincenzo – riferisce Francesco Campanadoniamo  moltissime coperte alle persone che sono sulla strada, ne distribuiamo circa 500 ogni inverno grazie alla generosità dei cittadini ma la richiesta è sempre molto alta. È un bene che passa fra le mani così velocemente che non ci fermiamo mai a considerarne il valore e quella di oggi è un’ottima occasione per restituirle una sua dignità”.