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Scozia, Catalunya, Alto Adige Südtirol

La Scozia sceglie l'unione, vince il no, titolano i giornali, ma il separatismo si "ferma" ad un 45%
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Un 45% di indipendentisti scozzesi, sceglie il si, saprà mantenere la "vocazione minoritaria"? In Catalunya il 9 novembre si voterà per il referendum indipendentista. Chi vincerà? In Alto Adige Südtirol si guarda con interesse, soprattutto da parte dei partiti di destra nazionalisti tedeschi, a questa voglia di secessione.

Cosa porta una nazione/popolo a dire basta allo Stato che esercita su di loro potere esecutivo e legislativo? Cosa porta alla voglia di scappare, pur restando? E soprattutto siamo pronti al risultato, qualunque esso sia?

In un risultato 45/55 c'è poco da stare "allegri" sia per gli scozzesi, che per gli inglesi, si dovrà capire se il paradigma traducibile è il lose/lose o il win/win.

Hanno perso tutti o hanno vinto tutti? Sapranno perdere un po' tutti, per vincere un po' insieme? 

Vivo in una terra in cui spesso i partiti nazionalisti di destra hanno parlato di separazione, autodeterminazione o annessione. Sono partiti da cui non mi sento rappresentata, perchè fanno dell'identità passata l'unica via percorribile. Non c'è spazio nel loro pensiero per il meticciamento,  per l'identità futura, ossia non guardano cosa siamo e cosa diverremo, ma solamente ciò che siamo stati, terra, Heimat, nonni, bisnonni, come se il "plus" venisse dall'essere sempre stati entro i confini. Mentre il mondo oggi ci racconta, che è proprio andando oltre i confini che si aprono gli orizzonti, la mente e le opportunità.

Vivo in una nazione/Stato/Paese che ogni tanto non mi fa essere orgogliosa di appartenervi, la mia identità di italiana, spesso viene divorata da altre identità. Ho più forte in me l'identità di genere, quella professionale, quella educativa, più che quella nazionale. E come battuta, ma anche un po' sperandoci, ogni tanto, quando sono delusa dai disservizi, dalla crisi che morde, dalle non risposte delle Istituzioni, penso "dov'è che si firma per andare via dall'Italia?"

Ma è solo un attimo e poi penso che questa non sia la soluzione. Andare via, per rimanere qui, con le stesse relazioni, le stesse persone, la stessa cultura, in fondo non è un andar via del tutto.

Certo si deve pur pensare, che chi crede nell'andare via, restando o andando davvero, debba avere dentro un tale livello di insoddisfazione, di lesa dignità da portarlo a dire: basta.

Se poco più della metà dei cittadini, ha deciso di restare, e poco meno della metà ha deciso di andare, in Scozia, questo dovrà portare una lettura analitica e socio-politica del dato. Stare qui, in questo modo non va più bene, non è rappresentativo di tutti i cittadini di questo territorio. Ma nemmeno andare via è la soluzione. 

Quindi forse, la soluzione sarà raffinare l'arte dello stare assieme. Compito da condividere tra cittadini e istituzioni. Pensiamoci in virtù della convenzione per la riscrittura del nostro terzo Statuto. Vado via, o resto qua?