Politik | Ballottaggio

“I romani? Più coraggiosi dei bolzanini”

Tripudio 5 Stelle. Caterina Pifano, Maria Teresa Fortini e Francesca Schir, esponenti locali del Movimento, sui risultati delle elezioni. L'alba di una nuova era?

Un parco a tema. Il Movimento 5 stelle, in barba ai miscredenti, fa incetta di voti alle amministrative e conquista 19 ballottaggi su 20 e, se da una parte il bastione romano sembrava ormai espugnato anche prima dell’exploit di ieri (19 giugno), più scalpore, fra le grandi città, ha fatto il risultato di Torino, la cui politica fallimentare di Piero Fassino (Pd) ha lasciato il posto agli entusiasmi della grillina Chiara Appendino. Se i pentastellati, che sulla permeabilità a un reale desiderio di partecipazione dal basso hanno fondato il loro “manifesto”, sono addestrati ad affrontare il futuro a tinte forti che li aspetta è tutto da vedere. Eppure il messaggio di quei cittadini che hanno affidato al Movimento la responsabilità di gestire la loro porzione di potere politico è chiaro: “Lasciamoli provare”. Del resto il risentimento di molti elettori nei confronti del Pd, specie a Roma, era ormai difficile da richiamare a cuccia.

“Il feeling a Roma era molto positivo riguardo la vittoria di Virginia Raggi, la città ha voglia di cambiare e questo cambiamento non era più procrastinabile, i romani, il cui carattere focoso li ha portati a dire ‘basta’ alla rovinosa politica del Pd, sono stati evidentemente più coraggiosi dei bolzanini, ma auspichiamo che prima o poi anche qui succeda lo stesso”, commenta Caterina Pifano, ex candidata sindaca dei 5 stelle - e romana d’origine - che aggiunge pungente: “La capitale è stata governata da malcostume e malaffare, peggio di come è andata finora non ci si può aspettare, sono sicura che i colleghi sapranno far bene”. La consigliera comunale non risparmia infine un rimprovero nient’affatto velato: “Sembra che a Bolzano i concittadini quando sono stati a votare si siano dimenticati di tutti gli scandali sulle rendite dei vitalizi, Holzmann del resto è stato rieletto, pare che i bolzanini abbiano la memoria più corta dei romani”.

Interviene anche la “compagna di banco” in consiglio comunale, Maria Teresa Fortini che gioisce per la vittoria, in particolare, delle due donne ai ballottaggi: “Prosegue la rivoluzione gentile - come l’ha definita Di Maio - del Movimento 5 stelle, Raggi e Appendino sono il simbolo di una partecipazione civica per nulla retorica come spesso invece accade quando si parla della compagine femminile in politica. Risollevare Roma - ammette Fortini - sarà un processo lento e lungo ma è un’impresa possibile”. Audace, secondo l’esponente dei 5 stelle, è stato invece votare un’imprenditrice come Appendino a Torino, “si sono realizzate le profezie di Fassino” (“Grillo? Fondi un partito e poi vediamo” e ancora: “Appendino? Si sieda al mio posto e vediamo”, ndr), ironizza Fortini.

“Senza alcuna alleanza o rete di sostegno siamo riusciti a ricavare una credibilità sotto il profilo del governo e non solo dell’opposizione, un’accusa che costantemente ci è stata mossa - commenta la presidente del consiglio comunale di Merano Francesca Schir (M5S) -; siamo molto contenti, soprattutto per Torino dove la vittoria sembrava più difficile da ottenere, finalmente ci viene data l’opportunità di decidere oltreché essere sempre ascritti al ruolo dei criticoni o di quelli che dicono sempre di ‘no’”. A Roma il malgoverno del Pd, baluardo di un sistema in cui si fa dichiaratamente fatica a credere ancora, premia quello che a lungo è stato definito il narcisismo della rivoluzione grillina. I dem, prosegue Schir, “stanno evidentemente dimostrando di non essere più portavoce dei cittadini, le logiche clientelari non hanno senso di esistere in una società che si aspetta risposte concrete”.

L’alfiera dei 5 stelle auspica dunque che non ci siano tentativi di ostacolare questo cambiamento innescato dal Movimento, un tentativo “messo in atto anche da una certa stampa”, attacca Schir. Al centro della polemica il caso dei due incarichi che Virginia Raggi aveva ricevuto dall’Asl di Civitavecchia e che pare avesse omesso di dichiarare (così come i relativi compensi) nel periodo in cui era consigliera comunale. Una presunta mancanza di trasparenza che aveva suscitato un vespaio subito definito pomposamente Raggi-gate. “Risulta quasi paradossale la volontà di infangare, a poche ore dal ballottaggio, Raggi accusandola peraltro di aver violato il silenzio elettorale mentre al contempo veniva incalzata per difendersi. Perché la polemica non è uscita tre settimane fa visto che già la notizia era stata diffusa? La tempistica è quantomeno sospetta, senza contare che i presunti omissis della neosindaca sono molto meno gravi rispetto a quelli di Giachetti (Pd) sottolineati da Andrea Scanzi, sempre sul Fatto”, osserva Schir. Le fa eco infine Fortini: “Il Movimento è abituato a questi colpi bassi che screditano chi li mette in atto”.

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Massimo Mollica Mo., 20.06.2016 - 21:57

Con tutto il rispetto un conto è vincere le elezioni e un altro è governare. Lo vedremo alla fine della legislatura cosa succederà. (a Livorno e Parma abbiamo già delle anticipazioni) Comunque qui non si tratta di avere o non avere coraggio! Se uno vota un candidato lo vota per il suo valore e le sue proposte. Non lo fa perché appartiene a un partito o a un altro! Se ragiona così allora non si merita la democrazia ma una dittatura.
E ancora. Scandali o non scandali il tenore di vita dei bolzanini è molto più alto di quello dei romani. Qui la gente è più tutelata, anche nella malattia. Se uno non capisce questo e paragona chi ha governato Roma con chi sta governando il Sudtirolo vuol dire che non ha capito niente, autonomia compresa!

Mo., 20.06.2016 - 21:57 Permalink
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luigi spagnolli Mo., 20.06.2016 - 22:14

Ammesso che Roma sia, come dicono le grilline, governata dal malcostume e dal malaffare, nel qual caso non vedo come la povera Raggi possa pensare di cavarsela meglio di come fece Marino, che era certamente una persona onesta, beh, Bolzano non lo è. Lo dicono per primi gli stessi magistrati, soprattutto quelli che hanno vissuto, oltre a quella di Bolzano, anche una realtà nazionale.
Ma questo incaponirsi nel dire che il resto del panorama politico è sporco e che solo i grillini sono puliti (cosa non vera), oltre a catalizzare gli oggettivamente molti voti degli scontenti, ha evidentemente ottenuto una percentuale di consensi tale da poter spaccare il dualismo destra-sinistra che per vent'anni è stato il leitmotiv del berlusconismo: facendo sì che, in un ballottaggio contro la sinistra i grillini prendono i voti delle destra, e viceversa. Così, usando il meccanismo del premio di maggioranza, essi ottengono di governare da soli avendo preso i voti di uno dei due blocchi tradizionali (che pur di far perdere il nemico storico fa governare un terzo da solo: genialità tipicamente italica). In un altro tempo e in un altro modo fecero lo stesso Spadolini e soprattutto Craxi, andando a governare l'Italia senza essere né democristiani né comunisti. Le grilline de noantri non se ne sono accorte, ma i loro capi nazionali, anzi, il loro defunto capo nazionale, questa cosa l'aveva capita benissimo e l'ha perseguita con sagacia ed astuzia. Vediamo cosa sapranno fare le neoelette prime cittadine: mi pare che coloro che le hanno precedute, a Parma, Livorno eccetera, non abbiano brillato. Ma ormai siamo nell'epoca della politica cabaret: aver bene amministrato non conta nulla, nelle moderne elezioni. Che invece mettono al volante delle macchine amministrative persone che non hanno mai guidato neanche una bici (amministrativa). Auguri, Italia. E auguri anche a noi nella terra tra i monti. Finché tiene l'Autonomia, che speriamo non venga messa a referendum, perché saremmo capaci di votarle contro. Dimostrando, come sempre nella Storia, che il popolo, se deve scegliere se automartellarsi o non farlo, inevitabilmente si automartella.

Mo., 20.06.2016 - 22:14 Permalink
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Mensch Ärgerdi… Mo., 20.06.2016 - 23:08

Antwort auf von luigi spagnolli

Che Roma sia un porcile (con tutto il dovuto rispetto per i maiali) dal punto di vista politico amministrativo è un'evidenza agl'occhi di tutto il mondo. Poi vedremo se il movimento 5 stelle sarà capace di ripulirlo, sarà dura! Ma almeno si farà luce su tutte le porcherie che sono state fatte ed è già molto.

Mo., 20.06.2016 - 23:08 Permalink
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Filippo Turati Di., 21.06.2016 - 10:01

Antwort auf von luigi spagnolli

È una cosa singolare che l'ex sindaco indagato non per un caso, ma per ben due (!) casi di corruzione, può stabilire che in Bolzano non ci sia stato malaffare e malcostume. Il giudizio compete ai cittadini, non di certo a Lei! Dopo tutti gli scandali che ci sono stati in questa provincia e in questa città pensare ancora con arroganza che qui al "nord" siamo "migliori" e immuni da qualsiasi corruzione... (e c'è anche quella subdula, legale e non penalizzabile che lo stesso danneggia il bene di migliaia di cittadini per favorire dei ricchi sfondati come Benko o Podini). Signor Luigi Spagnoli, faccia i conti con la sua coscienza e vada a godersi la pensione, e tenga la sua arroganza per se!

Di., 21.06.2016 - 10:01 Permalink
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F. T. Di., 21.06.2016 - 10:37

Antwort auf von Filippo Turati

Mi pare che Lei nella Sua foga di insultare lo Spagnolli a tutti i costi stia affermando cose inesatte. Mi risulta che Spagnolli
sia indagato per abuso d' ufficio e non certo per corruzione. Del resto qualunque persona dotata di un minimo di intelligenza può vedere l' abisso che divide la nostra terra dal una cloaca maxima sul tipo di Roma.

Di., 21.06.2016 - 10:37 Permalink
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Filippo Turati Di., 21.06.2016 - 11:14

Antwort auf von F. T.

Quindi Lei dice che abuso d'ufficio è una cosa completamente accettabile e non corrompe il funzionamento di una città? Del resto ho fatto esplicitamente riferimento al senso etimologico della parola corruzione (-corrompere) in forma anche non penalizzata. Per i cittadini non fa nessuna differenza se, oltre al danno, il sindaco ha ricevuto o non ha ricevuto un compenso in forma di denaro rintracciabile o altri favori.

Di., 21.06.2016 - 11:14 Permalink