Umwelt | Mobilità

Tecnologie per rilevare l'inquinamento

Gianluca Antonacci dopo il dottorato ha fondato Cisma, azienda che mette assieme tecniche di ingegneria ambientale con quelle dell'ingegneria computazionale
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«Durante la collaborazione con il centro Free Software & Open Technologies del Tis ho acquisito una visione più ampia sugli open data, sulle possibilità che danno anche in termini di business». Gianluca Antonacci, 41 anni, è ingegnere ambientale e lavora in un'azienda creata 10 anni fa assieme ad altri colleghi, il Cisma. Con il Tis ed altri partner ha curato la realizzazione di due progetti, Integreen e Clean Roads, che hanno in comune la gestione della mobilità privata.

Gianluca, descrivici il tuo curriculum formativo...

Dopo la maturità al liceo scientifico Torricelli di Bolzano mi sono laureato in ingegneria ambientale a Trento. Sempre in Unitn ho quindi seguito un dottorato di ricerca in fisica dell'atmosfera, sviluppando un metodo di calcolo sulla dispersione degli inquinanti. Ho effettuato ad esempio delle simulazioni sulle emissioni dell'inceneritore di Bolzano e su quello che era previsto a Trento.

Subito dopo è arrivato l'ingresso nel mondo del lavoro...

Dopo il dottorato abbiamo deciso di aprire appunto una nostra azienda, che usa metodi innovativi per la consulenza in vari settori. Io mi occupo di aria, altri di acqua e suolo. Mettiamo assieme tecniche di ingegneria ambientale e tecniche legate all'ingegneria computazionale. Si è trattata di una scelta lungimirante, perché oggi c'è molta ricerca sul campo, per esempio nelle valutazioni sul rischio idraulico.

Di cosa si è occupato il progetto Integreen?

Si tratta di un'iniziativa sviluppata a Bolzano con l'obiettivo di puntare ad una mobilità sostenibile. Il progetto, terminato il 28 febbraio 2015, in un'ottica di “smart mobility” ha simulato la qualità dell'aria dalle stazione di misurazione del traffico. Viene generata una mappa delle emissioni da traffico, sulla quale i tecnici possono individuare gli hotspots.

Quali sono le zone più inquinate di Bolzano e quali quelle di Trento?

A Bolzano via Galilei in orario serale e la strada arginale al mattino. A Trento due esempi significativi di inquinamento da traffico sono piazza Venezia e lo svincolo di Trento centro. Lo strumento di policy che offre Integreen è più pensato per la pianificazione che per l'emergenza, dando risultati di lungo periodo. La polizia locale come priorità ha innanzitutto la sicurezza e la fluidità del traffico, mentre la qualità dell'aria viene in secondo piano.

Di cosa si occupa invece Clean Roads?

Lo scopo è quello di ottimizzare la salatura delle strade nei periodi invernali, per un motivo ambientale, ma anche con uno scopo economico di utilizzare meno sale ed utilizzarlo nel momento giusto. Si mettono assieme informazioni e dati misurati, l'esperienza professionale dei cantonieri, i sistemi previsionali. Il progetto terminerà nel corso del 2016 e a regime verranno date informazioni sulle condizioni delle strade (previsioni e temperatura fondo stradale) anche agli automobilisti. Clean Roads è un progetto europeo pilota sperimentato per ora nella zona della statale del Brennero nella piana Rotaliana e sulla statale della Val di Non.

Questo progetto verrà esteso anche ad altre zone?

L'ente pubblico mi sembra benintenzionato. La convenienza economica è una molla aggiuntiva, che spingerà ad estenderlo molto rapidamente.

La passione per il software libero ti ha portato anche in qualche gruppo dedicato a questo tema?

Partecipo a delle mailing list e questa “passione parallela” l'ho coltivata sin dalla quinta liceo. Durante il dottorato ho utilizzato esclusivamente software libero e ora in azienda ne produciamo anche.

Progetti per il futuro?

Abbiamo partecipato come partner tecnologico ad altri due bandi Life. Avremo gli esiti entro fine marzo, sono molto fiducioso.

Durante la tua formazione hai avuto la possibilità di studiare o lavorare all'estero?

No, ma a posteriori mi avrebbe aiutato avere periodi formativi all'estero. Nel 2002 ho seguito un periodo formativo al Cnr di Bologna.

Nel tuo campo quali sono i centri di ricerca più attivi a livello internazionale?

L'Università di Graz fa molto, così come tanti centri di ricerca inglesi. Nel Nordeuropa c'è molta più cultura nell'ottimizzazione della mobilità sostenibile.