Politik | #primotempo

Il pit stop di Martha

Sanità, profughi, lavoro, sport: obiettivi raggiunti e lacune da colmare. Il bilancio di metà legislatura dell’assessora Stocker. Critico il Pd.

Giro di boa anche per Martha Stocker: nell’ambito della conferenza stampa di metà mandato, battezzata #primotempo, e svoltasi ieri 24 giugno presso la cooperativa sociale “Akrat” a Bolzano, l’assessora alla Salute, Sport, Politiche sociali e Lavoro ha stilato i principali obiettivi per i prossimi due anni. Fra le note dolenti la politica sanitaria, di cui vengono snocciolati - nessuna sorpresa - gli aspetti positivi in termini di traguardi raggiunti: le linee guida della riforma con l’accento sui temi della prevenzione, del rafforzamento del territorio e la definizione dei compiti degli ospedali, il piano provinciale di prevenzione che può ora iniziare ad essere realizzato e le norme di attuazione in materia di sicurezza alimentare. Promemoria per il futuro: rafforzare i servizi sanitari sul territorio attraverso il potenziamento della funzione dei centri sociosanitari, puntare sulla prevenzione per quel che riguarda le malattie legate alle dipendenze, sensibilizzare riguardo i danni provocati dall’abuso di alcol.

“È importante il fatto che abbiamo definito i profili delle prestazioni dei singoli ospedali e di conseguenza le prestazioni di base”, afferma l’assessora ricordando il concorso per 100 posti riservato al personale medico, oltre che di 120 ulteriori posti a tempo pieno per gli infermieri. L’ormai cronica carenza dei medici si fa sentire particolarmente nei punti nascita (altra spada di Damocle per l’esecutivo) sotto la soglia di 500 parti l’anno dove andrebbe garantito un servizio 24 ore su 24 e la presenza di un'ostetrica, un ginecologo, un anestesista e un pediatra. Piove ancora sul bagnato: Arthur Scherer, primario di ginecologia e ostetricia all’ospedale di Bressanone ha rassegnato le dimissioni il suo incarico di dirigente del reparto e del dipartimento materno infantile con effetto dal primo ottobre prossimo.

Scettico, fra gli altri, il gruppo sanità del Pd: “Non c’è nessuna vera riforma strutturale - si legge in una nota -, la preoccupazione per l’andamento della riforma sanitaria e per i contenuti del piano sanitario è forte. In questi anni il Partito Democratico ha appoggiato lealmente e condiviso il percorso intrapreso dall’assessora Stocker per tentare di migliorare la sanità altoatesina. Ebbene, nonostante gli sforzi profusi, il Pd Alto Adige guarda con perplessità a quanto proposto dal gruppo di esperti utilizzati nell’elaborazione del piano: situazioni antiscientifiche quali la Medicina Complementare e cattedrali nel deserto come la Neuroriabilitazione di Vipiteno vengono mantenute, mentre, per esempio, non vi è un impegno adeguato per un doveroso e serio piano vaccinale che consenta all’Alto Adige di abbandonate il vergognoso ultimo posto nazionale nelle statistiche sulla copertura vaccinale, oppure si delocalizza un esame diagnostico ultraspecialistico quale l’Ercp in un posto come Silandro dove non trova alcuna utilità visto che la chirurgia oncologia del pancreas e delle vie biliari si trova infatti a Bolzano”.

Fra le questioni più spinose affrontate quella relativa ai profughi. Malgrado una certa resistenza mostrata da alcuni  Comuni altoatesini, sottolinea Stocker, dovunque si sono trovate persone disponibili ad offrire il loro sostegno e la loro collaborazione. “Dopo il reperimento di nuovi luoghi di accoglienza per i richiedenti asilo stiamo ora affrontando i temi del lavoro e dell’alloggio, così come l’avvio di praticantati specifici”. Resta il fatto che dopo diversi mesi appare ancora nebulosa la situazione riguardo l’accesso alle misure di accoglienza previste dalla normativa italiana ed europea, con ancora circa 250 richiedenti asilo il cui destino resta inesorabilmente incerto.

E ancora, fra gli highlights di questo primo bilancio, l’andamento positivo del mercato del lavoro locale con gli occupati che sono aumentati del 2,4% mentre la disoccupazione è calata dello 0,5% attestandosi attualmente al 3,8%. La quota degli occupati tra i 20 ed i 64 anni ha toccato il 76,7%. Merito, precisa l’assessora, delle misure di politica occupazionale adottate dalle giunta provinciale come ad esempio la riduzione dell’IRAP, l’abolizione dell’addizionale IRPEF con un franchigia sino ai 28.000 euro, l’anticipazione delle agevolazioni fiscali e gli incentivi per le infrastrutture.

Peculiare impegno, riferisce Stocker, è stato messo nella riduzione della disoccupazione giovanile, nell’accompagnamento nella ricollocazione e nella ricerca di nuova occupazione per i lavoratori impiegati in aziende in difficoltà (i dipendenti della Solland Silicon di Sinigo avrebbero presumibilmente di che obiettare), nella creazione di un fondo di solidarietà locale intersettoriale e nella riduzione della burocrazia per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro. Per la seconda metà della legislatura l’imperativo è rappresentato dal sostegno occupazionale per i lavoratori al di sopra dei 55 anni e dalla riduzione degli incidenti sul lavoro.

Uno sguardo anche al mondo femminile: cinque anni dopo l’approvazione della legge sulle pari opportunità l’anno scorso le donne hanno potuto raggiungere l’obiettivo fissato dallo strumento legislativo; nei consigli di vigilanza è stata raggiunta la quota del 33% mentre nei consigli di amministrazione tale percentuale è attualmente del 30%, così Stocker. Sul piano dello sport, infine, l’assessora ha assicurato che proseguirà il finanziamento di strutture sportive anche grazie al contributo significativo da parte del CONI, sottolineando che nei prossimi anni dovranno essere rivisti i criteri per l’assegnazione dei contributi, così come il sostegno agli atleti olimpici e l’atlante dello sport.