Wirtschaft | Piano Juncker

Gli investimenti europei per le imprese

Le risorse messe a disposizione dalla Banca europea degli investimenti e dal Fondo europeo per gli investimenti per far ripartire le imprese

Il report descrive per sommi capi un incontro svoltosi il 24 giugno in Camera di Commercio a Trento e che riguarda i canali di finanziamento europei per le imprese. Curioso il fatto che il seminario abbia avuto luogo proprio nel mattino della Brexit, colpo mortale all'unità europea. Sta di fatto che per le imprese comunque l'Europa continua a rappresentare un'opportunità per provare a ripartire e attraverso gli investimenti credere maggiormente nel futuro. 

Mauro Leveghi, direttore Camera di commercio di Trento. Collaborazione fra Provincia e Camera di commercio. Relazioni per aspetti formativi ed informativi. Opportunità che le imprese hanno rispetto ai fondi strategici europei. Nei mesi precedenti operazione ascolto fra associazioni di categoria, per capire elementi necessari. È nata “Mosaico Europa”, newsletter per le imprese e uno strumento di informazione sugli appalti europei. Spero si possano aprire nuove opportunità per le imprese.

Flavio Burlizzi, direttore Unioncamere Europa Bruxelles. Da 2 anni stiamo negoziando il Registro europeo delle imprese, un meccanismo unico che consentirà a breve di avere informazioni su tutte le imprese localizzate in Europa con un sistema uniforme di accesso. Punti singoli di contatto attraverso sportelli locali, per consentire pratiche amministrative per accedere a mercati europei. Sulla tutela delle nostre produzioni alimentari c’è una difesa congiunta in Europa. Normative di interesse che stanno emergendo: in fase di discussione proposta legislativa per meccanismo di riconoscimento delle produzioni artigianali, sul modello di Doc, Dop, Igp, Igt. Promozione efficientamento edifici pubblici attraverso contributi e fondi della Bei, banca europea degli investimenti.

Valeria Liverini, direttrice per la parte trentina dell’ufficio Alpeuregio (Trentino, Alto Adige, Tirolo) Bruxelles. Legge 2 sull’Europa del 2015, l’articolo 12 chiarisce necessità luogo di sinergie e coordinamento. Sportello unitario a Bruxelles che ha avviato collaborazione tra Camera di commercio e Unioncamere, con le Fondazioni e l’Università di Trento. Sportello Eu-Tips, che si può visualizzare da www.alpeuregio.org. Programmazione è indirizzata verso nuove forme di finanziamento dirette.

Giorgio Charion Casoni, capo unità Dg Ecofin della Commissione Europea. Quando si parla di finanziamenti c’è da una parte il fondo perduto (sovvenzioni), dall’altra garanzie, equity. Il Piano Juncker sostiene la seconda parte: strumenti di mercato. Attualmente la disoccupazione sta lentamente rientrando, c’è un gap di investimenti generalizzato che va colmato. L’Europa mette ad esempio a disposizione 130 miliardi di euro annui per ricerca e sviluppo, 100 per migliorare reti energetiche, 80 per migliorare le reti di trasporto.

Si parte da una situazione di grandi differenze di competitività fra paesi europei. C’è il problema di affrontare il rischio.

Tre pilastri di investimenti: pilastro investimenti, come far arrivare investimenti all’economia reale, quindi riforme strutturali per accompagnare investimenti (ostacoli normativi). Bilancio Eu 16 miliardi di euro più capitale di rischio di 5 miliardi della Bei.

Per ora investimenti approvati per 17,7miliardi. L’Italia è fra le prime tre beneficiarie. Feis si attiva anche attraverso le casse nazionali, nel caso italiano la Cdp, Cassa depositi e prestiti, che cofinanzia con 8 miliardi di euro. Mediocredito Trentino è fra i beneficiari del progetto Feis (Fondo europeo investimenti strategici).

Tra i settori ammissibili al Feis ci sono ricerca e sviluppo, energia, trasporti, ict, ambiente e uso efficiente delle risorse, cultura, sanità e capitale umano. La Bei arriva alle imprese sempre attraverso intermediari.

Vengono spesso combinati sovvenzioni ed altri strumenti finanziari come il Feis.

C’è quindi il Polo europeo di consulenza degli investimenti (Peci), che dà assistenza tecnica per la definizione dei progetti. La risposta della Bei è gratuita per i progetti pubblici, mentre a pagamento per quelli privati.

Il portale di investimenti europei (http://ec.europa.eu/eipp) è un ponte fra opportunità di investimento e potenziali investitori. Progetti superiori ai 10 milioni di euro, compatibili con leggi Ue e degli stati membri, devono cominciare entro 3 anni.

Il piano di investimento per l’Europa si trova su twitter sotto l’hashtag #InvestEU, www.ec.europa.eu/invest-eu, www.eib.org/invest-eu.

Quindi il Fondo europeo per gli investimenti strategici, www.eib.org/efsi, interessante anche lo Europe Enterprise Network, http://een.ec.europa.eu.

Per progetti grandi Casoni indica come interlocutori Bei e Cdp, mentre per progetti fino ai 15milioni di euro l’accesso avviene attraverso intermediari finanziari, elenco che si può trovare online. Anche la Camera di commercio può essere un interlocutore. Le start up accedono a canali di finanziamento attraverso intermediari finanziari.

Pascale Sanogoh, Bei, in videoconferenza da Lussemburgo. Bei e Fei (fondo europeo per gli investimenti) hanno obiettivi di sostegno alla crescita ed all’occupazione. Capitale Bei detenuto dagli stati membri dell’Unione, è una banca pubblica senza scopi di lucro. Non fa operazioni allo sportello e non si occupa di transazioni valutari. Eroga prestiti sui mercati internazionali di capitali. Bei ha 3mila dipendenti, ha sede a Lussemburgo, il 90% dei prestiti è destinato a progetti in Europa. Bei sostiene azioni a favore del clima (19,6miliardi), infrastrutture (18,9), innovazione (18,7), piccole imprese (29,2). Bei opera anche nel Nordafrica e nei paesi sul bacino del Mediterraneo.

Dal 1958 la Bei ha prestato 190 miliardi in Italia, nel 2015 sono stati stipulati prestiti per 11miliardi, che hanno finanziato 7200 imprese.

Fra il 2008 ed il 2015 totale 25miliardi di prestiti verso 84mila imprese in Italia (finanziamenti medi sotto i 300mila euro). Prestiti classici, assunzione partecipazioni, garanzie (Feis), sostegno a partenariati pubblico-privato (Epec), European advisory hub (consulenza).

Bei concede linee di credito a banche nazionali e regionali, che passano il tasso ricevuto da Bei ai beneficiari finari. Prestiti diretti per finanziamenti superiori ai 50milioni di euro.

Bei distribuisce Innovfin, prestite per le imprese innovative. Nel 2015 il Fondo è stato esaurito velocemente, 4,7 miliardi di garanzie via Fei e 2 miliardi via Bei.

Martina Colombo, responsabile piano Juncker alla Cassa depositi e prestiti, in videoconferenza da Roma. Ampliato il piano di azione della Cassa dal supporto alle Pubbliche amministrazioni a infrastrutture, imprese, real estate. I volumi sono passati da 102miliardi di euro a 160 nel piano 2016-2020. Cdp nel Piano Juncker è istituto nazionale di promozione (Npi), per favorire la ripresa dell’economia reale. Cdp sta studiando insieme a Bei diverse iniziative, quali quelle legate all’efficienza energetica ed alle infrastrutture. Si sta cercando di facilitare interventi su progetti più piccoli. Cdp promuoverà interventi per 8miliardi di euro. Con il Fei lavoro in stretto contatto per strumenti di venture capital, strumenti ancora poco utilizzati in Italia. Una garanzia emessa dal Fei è Cosme. Cdp controlla Sace, che dà garanzie su finanziamenti per l’internazionalizzazione.

Cdp è riuscita a mettere assieme vari strumenti, ottenendo una complessiva copertura dei rischi fino all’80%. Il prodotto si chiama “2i per l’impresa”, i da InnovFin e i come innovazione.Convenzioni in Trentino-Alto Adige con Credito Valtellinese e Banco Popolare per “2i per l’impresa”. Gli importi finanziabili sono fino a 7,5milioni di euro per InnovFin e 5milioni di euro per Sace.

Cdp dà supporto alle Pmi anche attraverso Capital Markets, intervento in attività di cartolarizzazione. C’è anche una linea di finanziamento dedicata alle imprese agricole. I fondi strutturali per le piccole e medie imprese hanno canali di finanziamento solamente regionali. Cdp sta pensando appunto a sostenere prese di rischio da parte degli intermediari finanziari.Sul venture capital vi sono iniziative sul technology transfer.

Franca Belli, area marketing Mediocredito Trentino-Alto Adige. Bei ci ha dato recentemente una tranche di 50milioni di euro per prestiti. Ogni banca ha contratti personalizzati con Fei, dopo che i funzionari dell’istituto che ha sede in Lussemburgo effettuano una due diligence (attività di investigazione ed approfondimento di dati ed informazioni). Aziende beneficiarie possono essere Pmi fino a 250 dipendenti, oppure imprese a bassa capitalizzazione. Sono escluse imprese in stato di insolvenza nei confronti della banca, in difficoltà, in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali. Esclusi il settore del real estate, clonazione umana, armi, ricerca nucleare.I finanziamenti devono essere nuovi, non operazioni consolidate o rifinanziate. Mediocredito ha limitato l’importo massimo a 3milioni di euro. La durata non è normalmente superiore ai 5 anni, talvolta non oltre i 10 anni.

È la banca stessa a dover definire il criterio di innovazione dell’impresa. In questo modo si riescono a garantire migliori condizioni finanziarie anche alle aziende. In pochi mesi è già stato utilizzato un terzo del platfond disponibile per il finanziamento.Il costo della garanzia è circa dello 0,50% per la banca. Ogni 3 mesi Mediocredito rendiconta le aziende finanziate al Fei.