Gesellschaft | Contaminazione

Amianto: la mappa di un paese avvelenato

Sul sito del Ministero dell’Ambiente una cartina evidenzia i punti critici che non risparmiano anche l’Alto Adige. E le ‘bugie’ di numerose Regioni.

Da ieri, domenica 23 novembre, sul sito web del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio è presente la mappa nazionale relativa alle bonifiche dei siti d’amianto d’origine antropica (aggiornata al 16 giugno 2014). 

Il tema è di stretta attualità, soprattutto dopo la sentenza della Cassazione che qualche giorno fa ha mandato in prescrizione il caso Eternit, assolvendo tutti

Sulla versione online di Wired Italia un articolo commenta la mappa, spiegando perché la diminuzione rispetto al 2012 del numero di siti da bonificare (30.309 rispetto ai 34.148 di due anni fa) non è da leggere come una buona notizia. Il calo, infatti, sarebbe solo apparente, perché la lotta alla fibra killer, bandita nel nostro paese 22 anni fa, è stata di fatto frenata in molte regioni. Calabria e Campania in testa.

Insomma nel nostro paese ancora oggi il problema è caratterizzato da ritardi, disomogeneità e inadempienza alla legge da parte delle regioni. In un meccanismo di controllo che, come afferma wired.it, fa acqua da tutte le parti. Anche e soprattutto perché Calabria e Campania non hanno fornito nessun dato e la Sicilia ha mappato sono la zona del Belice. 

E il nord? Ancora peggio
Dalla mappa risulta che Lombardia, Piemonte,Veneto e Liguria appaiono solo toccate marginalmente dal fenomeno. Niente di più falso: secondo I’Istat infatti è proprio nell’Italia settentrionale il maggior numero di comuni con un tasso di mortalità per mesotelioma superiore alla media nazionale.

Per quanto riguarda la situazione nella regione Trentino Alto Adige, sempre che i dati siano reali, appare evidente una differenza sostanziale tra la provincia di Bolzano, molto più avanti nelle opere di bonifica, e quella di Trento dove i rassicuranti ‘puntini verdi’ appaiono quasi inesistenti. 
Dunque c’è molto più da fare in Trentino che in Alto Adige, ma anche la provincia di Bolzano sono ancora numerosi i siti pericolosi. 
Incredibile e significativa appare invece l’apparente scomparsa dei siti contaminati dall’amianto subito a sud di Borghetto
Il grande Veneto appare quasi completamente sgombro dal problema, manifestando invece un problema di livello superiore. Davvero inquietante.