Gesellschaft | Sanità

Trentino, arriva il piano di assunzioni

Lo assicura la Provincia per far fronte all’entrata in vigore della normativa europea sugli orari dei medici. “Garantiti nel frattempo i servizi ai cittadini”.

C’è bisogno di più medici”, un’antifona ormai fin troppo familiare, ma caratterizzata inevitabilmente da un’urgenza ancora più stringente dopo l’entrata in vigore della normativa europea sugli orari e i riposi dei medici. Oggi è infatti scattata “l’ora x” e anche l’Alto Adige dovrà uniformarsi alle direttive della Ue. “Una grande sfida”, secondo il direttore generale dell’Asl Thomas Schael che ha precisato: “in casi d'emergenza la salute della popolazione ha la precedenza rispetto alle norme sul diritto del lavoro”. Nel frattempo il timore che si creino disagi in molte unità operative dove l’organizzazione del lavoro è stata possibile spesso grazie a doppi turni e riposi saltati, investe anche i vicini trentini. A Trento mancano, ad esempio, 75 medici e 200 infermieri, come denunciato recentemente dall’Ipasvi, il Collegio provinciale di Trento degli infermieri.

“La sanità trentina, analogamente a quanto sta accadendo nel resto del Paese, è alle prese con la necessità di operare delicate scelte organizzative per poter garantire il rispetto dei vincoli in tema di orario di lavoro del personale sanitario sanciti dalla legge n. 161 del 30 ottobre 2014 in recepimento di una specifica direttiva europea. Come ampiamente esplicitato in queste settimane l'entrata in vigore della direttiva europea pone l'esigenza di trovare un punto d'equilibrio tra l'introduzione dei nuovi vincoli per l'orario di lavoro (riguardanti in particolar modo il periodo minimo di riposo giornaliero ed il limite massimo di tempo lavoro settimanale), l'operatività H24 tipica delle strutture ospedaliere ed i limiti, in vigore ormai da anni, all’assunzione di personale nel servizio sanitario pubblico”, dicono dalla giunta provinciale. 

Venerdì prossimo (27 novembre), intanto, la giunta stessa approverà una delibera che definisce il piano di assunzioni del personale così da avviare le procedure di selezione e garantire un veloce ritorno alla piena funzionalità di tutte le attività.

Anche in Trentino il nodo restano gli ospedali periferici dove spesso il ridotto numero del personale deve comunque garantire l’operatività sulle 24 ore. Il riferimento immediato, fanno sapere dalla Provincia, “è ai servizi di anestesia operanti negli ospedali di valle, supporto indispensabile alla gestione delle attività chirurgiche e degli interventi in situazioni di emergenza”. Sembra complicato, infatti, reperire medici specialisti (anestesisti, ginecologi e pediatri) disponibili ad accettare incarichi per le sedi periferiche dell'Azienda sanitaria.
La Provincia assicura, tuttavia, che resterà intatto il servizio di emergenza territoriale, in grado di fornire risposte ad ogni tipo di urgenza sia ospedaliera sia territoriale e che a garanzia dei cittadini non è stato minimamente interessato da provvedimenti di riorganizzazione dell’attività e delle risorse.