Politik | Comunali

“Il tempo invecchia in fretta”

Primarie sempre più lontane, Spagnolli chiede una coalizione con pochi partiti. Urzì sempre più isolato.

Con le primarie che sembrano acquistare sempre di più la fama di leggenda metropolitana il sindaco Luigi Spagnolli, che aspetta nell’arena un avversario ritardatario e senza fisionomia, avverte i colleghi dell’alleanza che occorrerebbe snellire la maggioranza: i partiti sono troppi e ciò contribuisce a frammentare anziché unire. Una squadra ideale, suggerisce il primo cittadino, sarebbe quella composta da Pd, dall’immancabile Svp, da un player della sinistra e di uno del centro. Dal coordinatore di Sel Guido Margheri, intanto, ancora nessun cenno al candidato per gli ecosociali. Contemporaneamente si ragiona su una contromanovra per accantonare l’ipotesi primarie visto che ormai il tempo stringe. Il nome non c’è e la voglia di rischiare con una faccia nuova, a quanto pare, nemmeno. Dal canto suo, l’assessore Luigi Gallo si dice amareggiato per i rifiuti incassati dai colleghi di Sel e Verdi e punta ora a una lista civica di sinistra, aperta anche ai movimenti e alla società civile.

Mentre l’area sinistra corre contro il tempo, sul fronte opposto Alessandro Urzì non sembra finora raccogliere molti consensi. Liquidato dalla Svp, che ha precisato di non avere alcuna intenzione di sostenere la sua candidatura, anche Alberto Sigismondi di Fratelli d’Italia si scaglia contro chi è colpevole di aver ridotto il centrodestra a brandelli negli ultimi anni e sembra voler puntare su Maria Teresa Tomada come candidato sindaco di FdI. Segno che di novità anche nella seconda metà campo non ce ne sono. Giorgio Holzmann, ex deputato del Pdl, consegna a Facebook le sue caustiche riflessioni: “Se questi sono i personaggi dell'autoproclamato centro destra preferirei votare la lista di Paperino!”.

Ricucire il centrodestra appare, dunque, già un’impresa titanica per Urzì. All’orizzonte, come probabili alleati, resta Unitalia che però sembra ammiccare a Casapound, e la Lega, con cui domani l'esponente di Alto Adige nel cuore dovrebbe confrontarsi in consiglio regionale per capire se ci sono i margini per un accordo. Certo reclutare soldati nel deserto dei tartari non sarà cosa semplice.