Gesellschaft | Addio a Valeria

La bella Italia vista a Venezia

Non pochi si sono accorti che al funerale di Valeria Solesin si sia mostrata l’Italia più bella, quella di cui abbiamo bisogno.

Parliamo sempre male dell’Italia, la cosa più facile di tutte, e con motivi sempre nuovi. Ma stavolta è diverso. Stavolta ci capita di parlarne bene, e sentiamo persino un po’ di orgoglio nel farlo. Ovviamente non è l’orgoglio che si concilia con lo sventolio di una bandiera, lo stupido orgoglio patriottico che si nutre sempre dell’odio o dell’astio nei confronti di altre patrie. L’orgoglio di cui parlo è per un gesto, un’occasione, un discorso di pace nel quadro di eventi che sembrerebbero negare alla parola “pace” persino il diritto ad essere pronunciata (ovunque sentiamo infatti l’esatto contrario: non siamo forse in “guerra”?).

Piazza San Marco, illuminata dal sole e accarezzata dal vento, e al centro una bara. Intorno alla bara una comunità raccolta nel dolore dell’ultimo addio, vicina a una famiglia che ha voluto – esplicitamente voluto – che fossero insieme presenti i rappresentanti delle tre confessioni monoteiste. Il discorso, lo straordinario discorso del padre di Valeria Solesin è stato commovente senza contenere neppure un grammo di retorica, quella buona per suscitare commozione. Poche parole, senza cedere di un millimetro oltre la testimonianza di una dignità asciutta e davvero essenziale. Tutti quelli che erano lì, tutti quelli che hanno partecipato alla cerimonia in televisione o in altra forma, non hanno potuto che sentirsi liberati dalla nube di stupidaggini e incomprensioni che sembra inevitabile prodursi al cospetto di una morte, di una tragedia tanto insensata.

Piazza San Marco, il sole, il vento e la compostezza di un lutto privato e al contempo universale. Solo questo. E solo il fatto che ciò sia potuto accadere (e pare un miracolo) in Italia ci riconcilia con i valori che abbiamo spesso denigrato (perché altrimenti infangati e calpestati proprio da chi intendeva farsene scudo e baluardo). Dobbiamo molto, davvero moltissimo, alla famiglia Solesin.   

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Alfonse Zanardi Sa., 28.11.2015 - 01:58

Der Bericht zeigt den wirklichen Schmerz, der für alle spürbar ist, weil er weder für das eine noch das andere Partei ergreift.

Sa., 28.11.2015 - 01:58 Permalink