Gesellschaft | Il blitz

“Prevenire e reprimere”

Margheri (Sel) condanna duramente il blitz degli Skinheads contro Caritas e Volontarius. "Cambiano le sigle ma i protagonisti sono sempre gli stessi".

Sagome di cartone con i colori della bandiera italiana come fossero uomini riversi al suolo e volantini contro lo ius soli simili ad annunci funebri, questa la “firma” lasciata dagli estremisti di Veneto Fronte Skinheads davanti a dieci sedi della Caritas (e del Partito Democratico) dell’Italia del Nord fra cui Trento, Mestre, Reggio Emilia e Treviso. Presi di mira anche l’ufficio diocesano di Bolzano e l’associazione Volontarius. 

“In nome di un ipocrita umanitarismo di facciata ed un falso filantropismo” - scrivono i militanti neofascisti sul loro sito rivendicando l’attacco -, associazioni come la Caritas trovano “motivo di speculazione ed interesse, proponendo un pericolosissimo modello di integrazione volto solo ed esclusivamente a ridurre i popoli in una poltiglia indifferenziata, sradicandoli dalle loro radici e dalle loro tradizioni, in nome e per conto di un multiculturalismo dominante”.

Fra i primi a condannare l’accaduto il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio che ha parlato di “indegno atto di squadrismo”. “Non ci faremo intimidire” riferisce invece il direttore della Caritas altoatesina Paolo Valente. I referenti di Volontarius sollecitati per un commento su quanto occorso scelgono infine una replica dai toni oltremodo placidi: “quanta fatica nel riconoscere che il nostro mondo è già cambiato. E quanta strada da percorrere per incontrare le persone che il mondo e la storia ci propone. Solo in quell’incontro, nelle relazioni che ne nasceranno, nella capacità di accogliersi e scoprirsi, troveremo la via per vincere qualsiasi divisione ed intolleranza. L’impegno di Volontarius e di tanti altri amici è quello di conoscere e condividere attraverso un cammino di accoglienza, ascolto, sviluppo di comunità includente e condivisa”.

Aspra invece la presa di posizione di Guido Margheri (Sel): “Siamo solidali con le vittime di questo squallido gesto intimidatorio. Le istituzioni locali, la Magistratura e le forze dell'ordine possono ora toccare con mano quanto le nostre molte denunce fossero fondate. Cambiano le sigle ma i protagonisti sono sempre gli stessi e sono ben conosciuti dai responsabili dell'ordine pubblico. Non si tratta di semplici 'opinioni personali', tantomeno di 'ragazzate', ma di gravi reati, perseguibili, peraltro, d'ufficio, che colpiscono le persone e mettono in pericolo la convivenza civile. Ci chiediamo cosa si aspetta a intervenire per prevenire e reprimere. La migliore risposta contro gli squadristi razzisti, oggettivamente alleati dei terroristi di Daesh, è, comunque, confermare l’impegno per solidarietà, nel rafforzare il dialogo tra le persone e l’integrazione sociale e culturale contro il terrorismo, il fanatismo e il razzismo”.

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Mensch Ärgerdi… Do., 26.11.2015 - 20:44

Secondo me quella è la sagoma di un uomo che balla. Fa festa perchè on è più in mano a quella gentaglia. Propongo di coloralo con i colori della bandiera arcobaleno e di appenderlo davanti al duce della schifezza di piazza tribunale.

Do., 26.11.2015 - 20:44 Permalink