Umwelt | Futuro

Lo Stelvio magnificato

Firmato stamani il protocollo d’intesa tra Lombardia e Bolzano che potrebbe portare in futuro alla realizzazione di un traforo ferroviario.

"Sul traforo dello Stelvio faremo una valutazione complessiva e se sarà positiva siamo pronti a partire subito”

È improntato all’ottimismo il commento a caldo del governatore lombardo Roberto Maroni che stamani allo Stelvio ha firmato con il presidente della provincia di Bolzano Arno Kompatscher un protocollo d’intesa che potrebbe portare alla realizzazione di una grande opera che fino a pochi giorni fa poteva sembrare una pura congettura. 

Già ieri Maroni aveva pubblicato su twitter un suo ’santino’ sorridente con la scritta altisonante “Domani mattina allo #Stelvio immaginiamo il #futuro”

 

 

Nella giornata di oggi hanno fatto seguito diverse fotografie scattate ai 2700 metri e rotti del passo e nello specifico ai 2845 metri del rifugio Garibaldi, dove ha avuto luogo la firma del protocollo. Alcune di queste fotografie immortalano Maroni insieme ad Arno Kompatscher, con didascalie che rilanciano i patti federativi che nel Nord Italia sarebbero ormai in dirittura d’arrivo. 

 

L’ex ministro italiano degli Interni ed ex leader della Lega Nord ne ha anche approfittato per lanciare ponti ed affermare l’importanza del previsto studio di fattibilità per la “realizzazione di un collegamento permanente fra Alto Valtellina e Val Venosta”.

 

 

Maroni ha quindi completato il suo ragionamento, formulando i suoi auspici per il futuro.

“Questo è un ostacolo naturale che vogliamo superare perché le genti che vivono di qua e di là condividono lo stesso destino e il nostro compito e fare in modo che siano ancora più unite di prima anche attraverso questa intesa, con la gestione diretta del parco e tutte le iniziative che sarà necessario intraprendere, anche a livello infrastrutturale, ivi compreso il traforo.”

Al governatore lombardo ha fatto eco il Landeshauptmann altoatesino Arno Kompatscher che ha affermato “La montagna deve unire e non dividere”. Kompatscher ha colto l’occasione per ricordare che “per l'Alto Adige la priorità è rappresentata da un collegamento di tipo ferroviario”. 

Il previsto studio di fattibilità per un collegamento tra Val Venosta e Valtellina aperto tutto l'anno tramite traforo sarà finanziato dal Fondo comuni confinanti. 

Nel corso del loro incontro Maroni e Kompatscher hanno fatto riferimento anche alla valorizzazione dell’area dello Stelvio in relazione al Parco che in futuro verrà gestito indipendentemente nelle sue porzioni dalle quattro provincie coinvolte, e cioè Trentino, Sondriom Bolzano e Brescia. In quest’ambito Kompatscher è giunto a prefigurare un nuovo obiettivo nella valorizzazione della zona, che metta in connessione gli aspetti naturalistici con quelli della mobilità. 

“Il Passo dello Stelvio potrebbe candidarsi ad entrare a far parte del patrimonio tecnico-culturale dell'UNESCO puntando su infrastrutture legate alla sostenibilità sia nel settore della mobilità, sia nel settore del turismo".

Per gli interessati qui è possibile scaricare il testo del protocolo d'intesa, sottoscritto da Maroni e Kompatscher.  Come si evince nel testo non si specifica di quale natura sarà il traforo, alimentando quindi la querelle delle ultime ore.
Con ogni probabilità qualcosa in merito è scritto nel fantomatico allegato 1 che però (al momento) non è stato reso pubblico dalla Provincia di Bolzano.  

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Willy Pöder Mo., 27.07.2015 - 17:19

Augenauswischerei pur! Ein dermaßen aufwändiges Projekt ohne internationale Anbindung? Jämmerlich schade um jeden Euro. Das wissen noch besser Maroni und Kompatscher. Also was soll dieses Versteckspiel "hinter der so wichtigen Verbindung" zwischen Sondrio und dem oberen Vinschgau. Da lachen doch die Hühner, so Ziel und Resultat allein darin aufgehen sollten. Es sei denn, der Vinschgau erwartet sich aufgrund der ungespritzten Obstkulturen einen sagenhaften wirtschaftlichen Aufschwung.

Mo., 27.07.2015 - 17:19 Permalink
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Mensch Ärgerdi… Mo., 27.07.2015 - 17:47

Ist ja logisch. Wenn im Piemont ein Megatunnel gebaut wird und in Südtirol der gleiche Schmäh folgt, kann man nicht glaubhaft behaupten es bräuchte eine dritte noch sinnlosere Verbindung nach norden. Da macht ein Tunnel in die andere Himmelsrichtung für die Lombardei mitten drin doch am meisten Sinn. Ein schlaues Kerlchen dieser Maroni!
Kompatscher sollte sich was schämen bei diesen Mist mitzumachen.

Mo., 27.07.2015 - 17:47 Permalink