Gesellschaft | Infanzia

In Alto Adige crescono gli asili nido

Attualmente sono 50 in 35 comuni, 4 in più rispetto al 2013. L’anno scorso sono stati 770 i bambini ospitati.

L’ampliamento è stato disposto dall’assessore provinciale alla famiglia Waltraud Deeg in seguito alla crescita delle liste di attesa

Le strutture di assistenza all'infanzia nel 2013 erano attive in 31 comuni: Badia, Lagundo, Ora, Bolzano, Bronzolo, Bressanone, Brunico, Nova Ponente, Appiano, Caldaro, Castelrotto, Chiusa, Lana, Laces, Laives, Merano, Naturno, Egna, Vadena, Salorno, Campo Tures, Santa Cristina, San Leonardo in Passiria, San Martino in Passiria, Silandro, Terlano, Dobbiaco, Termeno, Cermes, Varna e Vipiteno. 

I nuovi asili nido aperti nel 2014 sono ospitati dai comuni di Rio Pusteria, Prato allo Stelvio, Nova Levante e Racines. 

L’ampliamento del numero degli asili è conseguenza di un rivoluzione culturale soprattutto nel mondo di lingua tedesca. Questi cambiamenti sono stati sottolineati anche dalla stessa Deeg. 

"L'iscrizione dei bambini agli asili nido è motivata sostanzialmente dagli impegni lavorativi o di studio di entrambi i genitori, ma non solo. Alcune famiglie, infatti, decidono di portare i loro figli in una struttura di assistenza all'infanzia anche per favorire la socializzazione".

L’assessore competente ha ricordato inoltre che oltre ai 50 asili nido gestiti dalle cooperative sociali in Alto Adige vi sono altre 7 microstrutture private per l'infanzia che offrono il medesimo servizio: 4 di esse sono dei Comprensori sanitari, le altre sono di Fiera Bolzano, Salewa e Intercable di Brunico.

"Una dei principali compiti della politica - conclude la Deeg - è quello di costruire le condizioni di base affinchè venga agevolata al massimo la conciliazione dei tempi del lavoro con quelli della famiglia. Un'offerta adeguata di posti all'interno delle strutture di assistenza all'infanzia è ovviamente fondamentale, ma lo è altrettanto la garanzia di rispettare determinati standard di qualità".