Politik | Quirinale

“Non parlate per me”

Incidente di percorso ieri nel gruppo parlamentare ‘Per le Autonomie’, con la delegazione SVP costretta ad un rapido dietrofront per non indispettire Giorgio Napolitano.

La parola ‘autonomie’ va decisamente di moda, tant’è che tra i 9 gruppi parlamentari della XVII Legislatura al Senato, ben 3 prevedono questo magico termine nella loro denominazione. 

Nello specifico si tratta del gruppo Grandi Autonomie e Libertà (15 senatori, tra cui anche Giulio Tremonti), di quello denominato Lega Nord e Autonomie (altri 15 e tra loro Sergio Divina e il padre del porcellum Roberto Calderoli) ed infine il gruppo Per le Autonomie ben noto alle cronache locali per la presenza della SVP.

In realtà anche il gruppo di cui fa parte la Stella Alpina ha una composizione mista, come abbiamo appreso nei giorni scorsi prima quando al gruppo ha scelto di aderire il presidente uscente Napolitano (tripudio da parte SVP) ed ha paventato l’adesione anche il senatore a vita Mario Monti (coro di buuu questa volta da parte della Volkspartei). 

Nelle ultime ore la vita movimentata di questo gruppo di senatori ha vissuto un nuovo sussulto, legato nello specifico proprio alle consultazioni dei vari gruppi parlamentari in vista dell’elezione del nuovo capo dello stato
Una volta completato l’incontro con Renzi e staff, la delegazione ‘autonomista’ guidata da Zeller, Alfreider e Panizza, ha emesso un comunicato dal contenuto apparentemente scontato. 

“Sosterremo un nome autorevole, non solo in Italia ma anche all’estero, con statura e esperienza politica tali da svolgere una funzione delicatissima, capace di parlare al paese e attento alle istanze delle autonomie speciali e delle minoranze linguistiche. Parlando anche a nome dei tre senatori a vita membri del gruppo, la delegazione guarderebbe con favore nomi come Sergio Mattarella, Anna Finocchiaro e Graziano Delrio.”

Dopo pochi minuti però è arriva il colpo di scena con la rettifica del comunicato

“Contrariamente a quanto scritto nel comunicato (cit “Sì ad un nome autorevole, non solo in Italia ma anche all’estero, con statura e esperienza politica tali da svolgere una funzione delicatissima, capace di parlare al paese e attento alle istanze delle autonomie speciali e delle minoranze linguistiche”) si precisa che ciò tiene conto delle posizioni dei senatori autonomisti Zeller, Fravezzi, Lanièce, Panizza e dell’onorevole Afreider, ma NON dei senatori a vita membri del gruppo, ovvero il presidente emerito Napolitano e i senatori Cattaneo e Rubbia”. 

Decisamente la ‘convivenza’ nel medesimo gruppo con il presidente uscente risulta più complessa - per i pur esperti parlamentari SVP, di un’eventuale partita carte all’albergo di Sesto dove Napolitano è ormai solito da qualche anno trascorrere parte delle vacanze estive. 
C’è da giurare che questo non sarà l’ultimo siparietto e che i prossimi giorni potranno dare adito ad ulteriori e interessanti momenti di confronto interno al gruppo Per le Autonomie. Restate sintonizzati.