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Venezia, i film da non perdere

La 71esima Mostra del cinema all’insegna dei grandi ritorni: da Iñárritu a Guzzanti, da Ferrara a Tsukamoto.

È il 1937, Marlene Dietrich si trova all’Hotel Des Bains di Venezia in occasione della mostra cinematografica che celebra quell'anno il suo primo lustro. È ancora avvilita per il flop del recente L’ultimo treno da Mosca; lo scrittore tedesco Erich Maria Remarque, anche lui nello stesso albergo, le chiede di ballare. Finiranno insieme, una relazione di breve durata che restituirà all’attrice l’autostima perduta. Aneddoti come questi contribuiscono a sagomare la dimensione onirica e fiabesca del cinema e a consolidare l’euforia che si respira a pieni polmoni nei festival a tema. In attesa che questa edizione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia (che si terrà dal 27 agosto al 6 settembre) regali curiosi episodi da poter archiviare negli annali, sono stati annunciati i film: 55 i lungometraggi, 20 nel concorso ufficiale, 18 nella sezione “Orizzonti”, 17 fuori concorso.

Aprirà la kermesse Alejandro González Iñárritu che qualche anno fa aveva conquistato pubblico e critica con Amores Perros e ancora di più con 21 grammi e poi aveva dato prova della sua fallibilità con Babel e Biutiful. Birdman, black comedy con Michael Keaton, Edward Norton e Naomi Watts, è la cosiddetta prova del nove. Il film è tratto da un racconto di Raymond Carver, dunque impossibile - o meglio - vietato sbagliare.

Un altro atteso ritorno è quello di Abel Ferrara che si presenta al Lido con Pasolini interpretato da Willem Dafoe (Pier Paolo Pasolini) e Riccardo Scamarcio (Ninetto Davoli), un viaggio negli interstizi della vita dello scrittore dal “multiforme ingegno” che non mancherà di innescare polemiche e di far storcere qualche naso.

Lo sceneggiatore di The Truman Show e regista del pregevole Gattaca Andrew Niccol era inciampato sul deludente In Time nel 2011, ci riprova quindi quest’anno con Good Kill, storia di un pilota di droni (Ethan Hawke) e delle pressioni psicologiche a cui è sottoposto dovendo uccidere per 12 ore al giorno frotte di talebani seduto comodamente nel suo ufficio, una sorta di sala giochi da cui si concretizzano attacchi chirurgicamente reali.

Shinya Tsukamoto, il regista dell’audace e delirante Tetsuo e del folgorante Tokio Fist, torna con Fires on the Plain, film ambientato sul fronte filippino durante la seconda guerra mondiale, con ogni probabilità un’altra allucinante esperienza visiva sulla fenomenologia della violenza e del dolore che richiederà agli spettatori un bel po’ di pelo sullo stomaco.

Joshua Oppenheimer presenta The Look of Silence che riprende il filo del precedente The Act of Killing - a metà fra il racconto documentario e la finzione cinematografica – sulle esecuzioni dell’organizzazione paramilitare Pemuda Pancasila capitanata da Anwar Congo ai danni del partito comunista indonesiano e sul ribaltamento morale che deriva dalla glorificazione dell’atto di uccidere. Nel primo film il punto di vista era esclusivamente quello di Congo e degli altri aguzzini, nel secondo si spartisce con le vittime, i sopravvissuti ai massacri.

Uno dei più acclamati registi indipendenti americani, David Gordon Green, si riaffaccia alla Biennale dopo aver stordito tutti lo scorso anno con il ruvido Joe, dramma sulla provincia americana con un Nicolas Cage in stato di grazia (ebbene sì). Manglehorn è il titolo della pellicola in concorso, con Al Pacino e Holly Hunter protagonisti; la vicenda raccontata è quella di un ex-detenuto che trova lavoro come fabbro in una cittadina del Texas e il cui passato criminale non smette di tormentarlo.

Fra gli italiani Giovane e Favoloso, biopic sul poeta Giacomo Leopardi di Mario Martone con Elio Germano, Hungry Hearts di Saverio Costanzo con Alba Rohrwacher e Adam Driver - girato interamente a New York -, La trattativa (quella fra Stato e mafia) di Sabina Guzzanti e Belluscone, il ritorno del figliol prodigo Franco Maresco, che indaga il rapporto fa l’ex-premier e la Sicilia con Dell’Utri protagonista. Sulla carta il film dell’anno.

Sul sito della biennale si trova il programma intero della manifestazione.