Politik | Dietro front

Provincia: blocco dei pensionamenti

L’annunciato ricambio generazionale è stato bloccato in commissione legislativa. La promessa: il tema verrà presto affrontato attraverso un 'provvedimento organico'.

Marcia indietro della Provincia: ieri stata infatti bloccato l’articolo della legge omnibus che prevedeva la collocazione a riposo d’ufficio per “coloro che hanno raggiunto i requisiti anagrafici e previdenziali”

E’ uno stop definitivo all’atteso ricambio generazionale nella pubblica amministrazione?
Una cosa è certa: il blocco riguarda circa 1000 dipendenti della provincia, un numero enorme di persone che con ogni probabilità vedrebbero ben volentieri la conclusione della loro attività lavorativa, per potersi dedicare a tempo pieno al tempo libero (o ad altri lavori). 

Ma quali sono le motivazioni del blocco?
La versione ufficiale della provincia è che la questione è troppo delicata per essere affrontata attraverso un articolo nella legge ‘carrozzone’ che in queste settimane sta facendo parlare di sé per gli argomenti più disparati.
Il problemi sono di vario tipo. Innanzitutto ancora una volta occorre prestare attenzione alle direttive europee che danno garanzie al lavoratore di non essere unilateralmente pensionato in presenza di decurtazioni d’ufficio nel salario. Ma poi vi è anche un problema oggettivo: la prospettiva di smaltire mille pratiche in poche settimane con ogni probabilità è stata vista dall’ufficio pensioni come una calamità naturale da cui cercare di sfuggire, in un modo o nell’altro. 

Per avere un quadro chiaro del funzionamento della materia occorre precisare che, al momento, lo stato fissa i requisiti per la pensione mentre la provincia stabilisce quanto è possibile derogare rispetto a questi requisiti. Cioè, in sostanza, quanto si può ancora lavorare dopo aver ottenuto il pass per la pensione. 

Lo stralcio dell’articolo 3 della legge omnibus che regola la materia è stato deciso nella prima commissione legislativa del consiglio provinciale
Sul tema le opposizioni si sono distinte attraverso orientamenti molto differenziati. Brigitte Foppa - come riferisce oggi Antonella Mattioli sul quotidiano Alto Adige - ha votato a favore dello stralcio soprattutto per venire incontro alle molte lavoratrici che, collocate forzatamente a riposo troppo presto avrebbero una pensione troppo bassa. Di altro avviso si è rivelato invece Alessandro Urzì, unico in commissione a votare contro il blocco. Il consigliere provinciale di Alto Adige nel Cuore ha criticato la decisione della provincia di rimangiarsi il suo impegno ad effettuare in tempi brevi il ricambio nella pubblica amministrazione.