Umwelt | Trasporti pubblici

Metrobus, percorso attraverso Frangarto?

Da una delle slide della conferenza stampa del 3 gennaio appare un nuovo percorso per il cosiddetto "Metrobus", nessuno pare averlo notato. Poi qualche dubbio sul tram.
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Foto: Provincia Autonoma di Bolzano/Agenzia di stampa e comunicazione

Da una slide della conferenza stampa “monstre” dell’altro ieri è saltata fuori una slide che pare sia stata sottovalutata dai più nonostante sia stata tvitterata e facciabucchizzata dalla Provincia. Non ho letto di questa “curiosità” nei media di oggi.

Infatti, il percorso del cosiddetto “Metrobus” oltradigino appare spostato verso il prossimo centro “intermodale (terminologia come se i passeggeri fossero delle merci da trasbordare…) di Ponte Adige che ora si definisce pomposamente “hub”. Lo si vede chiaramente dalla slide.

Una domanda sovviene subito, però. Allora perché si è realizzata una terza corsia sul ponte della SS42/via Oltradige? Un lotto, se ho azzeccato quello giusto, da 1,6 milioni di Euro, scesi poi a 1,3. Anche perché l’Oltradige Express, come sarebbe sempre meglio definirlo, fin dall’inizio avrebbe potuto transitare per Frangarto (via Bolzano e via Castel Firmiano).

Fra l’altro quest’opera risulta protagonista della parte iniziale del video diffuso con i comunicati stampa provinciali relativi alla citata conferenza stampa:

METROBUS vs AUTO (Provincia Autonoma di Bolzano/Agenzia di stampa e comunicazione)

Il tram "unificato" ma qualche perplessità sorge spontanea

Dalla slide si vede poi anche il tracciato del tanto agognato quanto sospirato tram che appare un mix fra le due linee proposte inizialmente e indicate da tempo nel PUM (Piano Urbano della Mobilità).

Certo è che qualche dubbio sovviene (correggetemi se dovessi sbagliare):

  • una parte del percorso sarà su strada normale, quindi soggetto ai ben noti vistosi rallentamenti del traffico di ogni giorno se questo non verrà fermato prima dei confini della città capoluogo;
  • non si parla di blocco del traffico privato per chi entra a Bolzano (e chi vuoi che lo faccia in un anno tutto dedicato alle elezioni!) perché sarà determinante per il successo dell’eventuale tram che verrà e che rischia invece di essere un flop se rimarrà incastrato nel traffico (con frequenza ogni 7,5 minuti…), basta pensare solo a viale Druso che sconta degli evidenti errori urbanistici fatti parecchi anni fa nel non aver previsto la doppia corsia dall’incrocio fra via Palermo e l’incrocio con via Resia;
  • circa i costi, c'e il vago accenno a possibili contributi europei ma non si sa effettivamente quanto possano essere concreti (come dimostra questo articolo) e c’è da vedere poi quanto effettivamente possa venire finanziato stante il calo netto della percentuale di contributo negli ultimi anni per i progetti dei paesi di maggiore anzianità UE;
  • il più grande concorrente del tram sono oggi i bus elettrici il cui vantaggio è quello di costare decisamente meno (fattore di non poco conto se il bilancio provinciale dovesse stringersi dal 2019 e se la parte cittadina dovesse essere interamente a carico del bilancio cittadino) e non necessitano di alcuna infrastruttura rotabile o di alimentazione aerea, se del caso di stazioni di ricarica presso i capolinea, soprattutto considerando che Bolzano non dispone di viali e boulevard tali che, come già accennato sopra, sarebbero necessari per consentire di ricavare corsie ad hoc. E’ ben facile immaginare che, considerando i costi per il tram, si potrebbero acquistare in alternativa un consistente numero di e-bus. Se si arrivasse per davvero a bloccare il traffico in entrata nel capoluogo, si renderebbe necessario, infatti, acquistare un cospicuo numero di mezzi nuovi. A quel punto sì che diventerà cruciale il loro costo. Tutti i temi sul tappeto sono quindi intimamente collegati fra loro. Quanto spiegato nella conferenza stampa pare invece non considerare ciò lasciando libera entrata ai mezzi privati in città. In poche parole, va bene ipotizzare il tram, ma questo poi sarà economicamente sostenibile?
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Klemens Kössler Fr., 05.01.2018 - 20:54

Toller Beitrag.
Die Linienführung des Metrobus über Frangart anstatt über die Mebobrücke ist ein Fehler welcher große Nachwirkung haben könnte, nämlich eine komplette Fehlplanung.
Die Umstiegsmöglichkeit von Metrobus auf die Eisenbahnlinie Meran / Bozen ist absolut wichtig. Mit der Verlegung des baufälligen Bahnhofes Sigmundskron in Richtung Norden zur MeboBrücke (200m) wäre diese Möglichkeit geschaffen und das sogenannte Intermodalzentrum wäre hinfällig.
Beim Gedanken Intermodalzentrum steht die Verwendung des mittlerweile Baufälligen "Mebocenter" zuviel im Vordergrund. Eine gute Verkehrsverbindung mit engen Minuten Intervallen ist die beste Möglichkeit die Öffis zwischen Überetsch und Bozen attraktiv zu machen.

Fr., 05.01.2018 - 20:54 Permalink
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Klemens Kössler Di., 09.01.2018 - 18:12

Es liegt auch in der Verantwortung der Planer bestehende Routen richtig einzuzeichnen, der Metrobus fährt nun mal nicht über Frangart.
In der Verantwortung der Planer liegt auch sich umfassende Gedanken zu machen, ich finde der Gedanke den Sigmundskroner Bahnhof nach Norden zum Viadukt der Meboüberführung zu verlegen soll begutachtet werden, der Eppaner Bürgermeister hat dies schon vor einiger Zeit vorgeschlagen. Die Planer konzentrieren sich aber hauptsächlich um den Verlauf in der Stadt Bozen, außerhalb ist nix fix.
Der widerstand besteht auf der Seite der Planer es geht nämlich nichts voran es gibt keine Pläne, höchstens ein paar Linien auf einer Karte und diese Linien sind dann auch noch fehlerhaft.

Di., 09.01.2018 - 18:12 Permalink