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Contro l’Isis

Lotta a pedopornografia e adescamento online, ma anche a phishing, truffe e al terrorismo di Daesh che ha ucciso Megalizzi. Un anno della polizia postale in regione.
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Foto: Giornale di Sicilia

Trentotto indagini per pedopornografia, che hanno portato ad un arresto, 20 denunce e 13 perquisizioni, sette segnalazioni per adescamento online, 49 siti inseriti nella “black list” a causa dei contenuti illeciti. L’intervento riuscito per sventare il suicidio di un’adolescente annunciato sui social. Ancora, la protezione delle pagine delle amministrazioni pubbliche, il contrasto alle truffe informatiche e perfino alla propaganda mediatica di Daesh-Isis, la stessa organizzazione che ha rivendicato lattentato di Strasburgo che ha causato la morte di Antonio Megalizzi. È il bilancio dell’attività 2018 della polizia postale e delle comunicazioni del Trentino Alto Adige.

Se non ci si può sottrarre alla continua, e sempre più fisiologica, dipendenza degli strumenti informatici, non si può sottovalutare anche l’incremento degli illeciti posti in essere dalla mano criminale di specialisti che imperversano sulla rete (polizia postale di Trento e Bolzano)

La pervasività della rete

“Se non ci si può sottrarre alla continua, e sempre più fisiologica, dipendenza degli strumenti informatici, non si può sottovalutare anche l’incremento degli illeciti posti in essere dalla mano criminale di specialisti che imperversano sulla rete” afferma il compartimento di Trento con sezione a Bolzano della specialità della polizia di Stato, espressamente dedicata alla repressione dei reati compiuti attraverso il web.

 

 

Proteggere i ragazzi

Nel campo del contrasto alla pedopornografia e all’adescamento dei minori, la polizia postale si è impegnata per tutelare “i giovani dalle insidie che la rete presenta con particolare riguardo alle piattaforme social nelle quali è facile imbattersi in persone senza scrupolo”. In un’occasione, riporta l’ufficio, una ragazza è stata avvicinata da un giovane sulla rete. Con lui ha parlato delle proprie preferenze sessuali e questi ha usato le informazioni per ricattarla e ottenere prestazioni sessuali. Il compartimento ha monitorato anche alcune centinaia di siti che offrono materiale prodotto mediante lo sfruttamento sessuale di minorenni, inserendone 49 nella “black list”.

 

Il suicidio sventato di una ragazza

Gli agenti si sono attivati dopo una segnalazione, giunta via posta elettronica, nella quale veniva precisato che unadolescente della zona di Trento aveva pubblicato messaggi, utilizzando un profilo fake su un social network, nei quali esplicitava di volersi togliere la vita. L’intervento degli operatori ha consentito di individuare in poco tempo la giovane ragazza e di accertare che il proposito suicidario era arrivato all’epilogo in quanto sono stati trovati nello suo zainetto due lettere di addio indirizzate ai familiari ed agli amici.

 

Cybercrime

Con riferimento al financial cybercrime, il compartimento si è occupato di dare una risposta alle “sempre più evolute tecniche di hackeraggio”, compiute attraverso l’utilizzo di malware inoculati mediante tecniche di phishing, e ricorrendo a social engineering e cyber profiling. Presso le sedi di Trento e Bolzano sono stati nove i casi denunciati nel 2018. Quattro le frodi portate a termine causando danni economici per circa 300.000 euro. 

Circa 1.300 le segnalazioni degli enti pubblici e privati che trattano dati sensibili sul territorio del Trentino Alto Adige. Nell’ambito del coordinamento del Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche (Cnaipic) sono stati siglati protocolli con Informatica Trentina e Trentino Network (ora un’unica azienda, Trentino Digitale), Fondazione Bruno Kessler, Autostrada del Brennero, Federazione trentina delle cooperative e Informatica Alto Adige.

Riguardo alle truffe nell’e-commerce, sono state accolte presso gli uffici di Trento e Bolzano 348 querele per un totale di 103 persone denunciate.

 

 

Contro l’Isis

L’attività si estende alla minaccia terroristica via web. Il personale della polizia postale di Trento ha dato l’avvio ad azioni di prevenzione e collaborazione con le Digos locali in seguito al monitoraggio della rete, “quale principale strumento di strategia mediatica del Daesh”, lo Stato islamico. È la stessa organizzazione che sarebbe coinvolta nell’attentato di Strasburgo in cui è stato ucciso il giovane giornalista trentino Antonio Megalizzi.

 

Cyberbullismo

Non meno importante l’opera di sensibilizzazione e lotta al cyberbullismo. Gli agenti hanno avuto in totale 180 incontri nelle scuole della regione e hanno parlato con 15.000 studenti, 1.500 insegnanti, 2.300 genitori.

Nel corso del 2018 sono state trattate una ventina di segnalazioni, la maggior parte delle quali provenienti dagli istituti scolastici, che hanno richiesto interventi immediati e puntuali di natura “pedagogica”, precisa il compartimento.