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Belluno e Sondrio: stoppata la ‘miniautonomia’

Un emendamento alla riforma costituzionale - primo firmatario Lorenzo Dellai - è stato bocciato anche da Gnecchi e Kronbichler.

Finita la 'sbornia presidenziale’ si torna a parlare di riforme e autonomie. Sia in sede locale che a livello nazionale. Ecco le ultime notizie. 

Negli stessi giorni i cui l’Alto Adige ha detto no alla richiesta di annessione avanzata al Trentino Alto Adige da parte dei 940 abitanti del comune veneto di  Voltago Agordino (“Le richieste di aggregazione possono essere accolte soltanto se arrivano da comuni del Tirolo storico”), alla Camera dei Deputati è andato in scena lo stop ad una norma che attribuiva una forma speciale di autonomia istituzionale alle province a statuto ordinario interamente montane, cioè in particolare Belluno e Sondrio.

La notizia è stata riferita oggi dal quotidiano L’Adige di Trento, insieme al commento espresso in merito da partie del movimento autonomista bellunese Bard

“Il risultato del voto pur tra mille ragioni e distinguo dice con chiarezza chi è a favore dell’autonomia e che invece in Parlamento non lavora per il Veneto e per Belluno ma serve un altro padrone. Dice anche che in alcuni partiti la discussione sulle autonomie è giunta a una decisione unanime, in altri ognuno fa quel che gli pare. Gli interessi delle comunità sembrano assai lontani dall’aula della Camera dove, forse, arriva qualche eco lontana delle reali necessità che il governo locale ha.”

L’articolo de L’Adige riferisce anche che l’emendamento era stato proposto come primo firmatario dall’ex presidente trentino Lorenzo Dellai, affiancato dal collega di gruppo Per l’Italia - Democrazia solidale) Gian Luigi Gigli e da Simonetta Rubinato del PD. 
Il contesto era quello della discussione del disegno di legge costituzionale sul superamento del bicameralismo paritario e la revisione del titolo V della Costituzione (autonomie locali)
L’emendamento proposto era caratterizzato da un testo con un messaggio forte e chiaro. Eccolo.

“Possono essere altresì attribuite con legge costituzionale ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia ai territori di area vasta interamente montani confinanti con Stati stranieri”

Il deputato Gigli, eletto in Friuli, nel suo intervento in aula volto a sostenere l’emendamento ha spiegato che "oggi è certamente ancor più difficile amministrare le zone di montagna quando hanno accanto due regioni a statuto speciale ed hanno un confine con un altro Stato”. 

Ma come detto non c’è stato niente da fare. 
E il Bard - riferisce L’Adige - è andato a verificare come si sono espressi i vari gruppi e i singoli parlamentari. Ecco il responso.

Hanno votato sì in 102, no in 313. Hanno votato si 64 deputati del Movimento 5 stelle, 16 della Lega Nord, 5 di Forza Italia, 7 del Pd e 3 del gruppo Per l’Italia. 
Tra i Deputati eletti in Veneto hanno votato si cinque della Lega Nord, otto del Movimento cinque stelle (due gli assenti), due del Pd (13 contrari, sei assenti e uno in missione), nessuno di Fi (due contrari, quattro assenti e uno in missione), tre di Scelta civica (uno in missione), nessuno di Sel (due contrari).

Per quanto riguarda gli altri deputati del Trentino Alto Adige presenti alla seduta, si sono espressi contro l'emendamento autonomista Luisa Gnecchi (Pd, Bolzano) e Florian Kronbichler (Sel/Verdi, Sudtirolo); a favore Mauro Ottobre (Patt), Riccardo Fraccaro (M5S) e tutti i rappresentanti Svp.
Gli onorevoli Bressa (Pd), Nicoletti (Pd) e Biancofiore (Fi) erano assenti perché in missione.

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Benno Kusstatscher Do., 05.02.2015 - 17:37

Antwort auf von Benno Kusstatscher

Wenigstens vom Heiss kommen vernünftig klingende Äußerungen:

"Hans Heiss (Grüne) sprach sich nicht prinzipiell gegen eine Angliederung aus, die Gemeinde Voltago habe gute Gründe für eine Angliederung und für die wohlhabende Region Trentino Südtirol gelte auch ein Solidaritätsgebot. Aber solche Fragen sollten einheitlich geregelt werden, auch im Rahmen des Autonomiekonvents."

Do., 05.02.2015 - 17:37 Permalink