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Kultur | Avvenne domani

Fortezze, ferrovie e grandi alberghi

In una mostra i cambiamenti della nostra terra nell'800

Che Bolzano e dintorni siamo sempre stati terra di passaggio, sin da una lontana preistoria nella quale i primi mercanti valicavano le Alpi, è un luogo comune talmente vero da non aver bisogno ormai di nessuna conferma. Per molti secoli le terre poste sul solco che taglia in due la catena alpina e che mette in comunicazione naturale la grande pianura del nord con quella bagnata dal Po, hanno visto un flusso incessante di viaggiatori, commercianti, pellegrini e cavalieri armati. Sino ad un'epoca abbastanza recente, però, si è sempre trattato di un fluire numericamente modesto, eserciti a parte, visto che le condizioni delle vie di comunicazione e la tecnologia dei mezzi di trasporto impedivano di far muovere grandi masse.

Le cose cominciano a cambiare, in modo netto, all'inizio dell'ottocento e con i cambiamenti arriva anche una nuova immagine del territorio che viene modificato, sfruttato per essere adattato a nuove esigenze e all'arrivo di nuovi ospiti.

È la storia, avvincente, che ci viene narrata con una bella mostra ideata ed organizzata, per la Fondazione Architettura Bolzano,  dall'architetto bolzanino Carlo Azzolini e che attualmente ospitata presso la Galleria Civica di piazza Domenicani a Bolzano. Sino alla fine di dicembre sarà possibile immergersi in un viaggio tra le immagini che raccontano tre fra i capitoli essenziali di questo grande cambiamento: la costruzione delle grandi opere di difesa militare, la nascita dei collegamenti ferroviari ed infine il primo approccio al turismo internazionale.

La mostra, intitolata "L'architettura racconta la storia. Alto Adige 1850 - 1950", segue, come detto, un percorso articolato su tre temi diversi. Il primo riguarda le grandi opere militari che Vienna iniziò a realizzare nel Tirolo meridionale una volta consolidato il proprio dominio dopo i rivolgimenti dell'epoca napoleonica. In Alto Adige esempio più eclatante è dato dalla grande costruzione militare che ha dato il proprio nome alla località di Fortezza. In uno splendido acquerello realizzato dal pittore di corte al seguito dell'Imperatore Ferdinando I, in occasione dell'inaugurazione del complesso militare avvenuta il 18 agosto del 1838, si possono ammirare nel dettaglio tutti i personaggi che diedero vita ad una delle realizzazioni più importanti per la difesa del fronte meridionale dell'impero.

Ancora più interessante la sezione dedicata allo sviluppo ferroviario e centrata in buona parte, ovviamente, sulla progettazione e sulla realizzazione della linea del Brennero. Una delle tavole più affascinanti tra quelle esposte riguarda uno studio eseguito all'inizio dell'800 sulla topografia della valle dell'Adige da Merano sino a Rovereto. Una mappa dettagliatissima, che racconta in maniera perfetta cosa si coltivava come ci si muoveva, a quel tempo, in un territorio ancora per vasta parte paludoso, con un corso del fiume molto diverso da quello di oggi. Fu la base da cui partirono gli ingegneri per progettare una linea ferroviaria. Estremamente interessante anche il modello architettonico delle stazioni da collocare lungo i binari, molto simili l'una all'altra quelle più piccole, mentre per il grande centro turistico di Merano, a sua volta raggiunto dalla linea ferroviaria, venne progettata una stazione sontuosa con spazi enormi ed eleganti.

Quest'ultimo particolare introduce quasi d'obbligo la terza ed ultima parte della mostra. Qui fanno premio le facciate dei grandi alberghi che, dalla metà dell'ottocento in poi, vengono a colonizzare e a rendere amica un'alta montagna che fino a quel momento era stato regno esclusivo di boscaioli e malgari, ma che donarono anche a centri climatici del fondovalle, come Merano o Gries alle porte di Bolzano, una fama di località di soggiorno e cura che in parte sopravvive ancor oggi.

Fortezze, ferrovie, grandi alberghi. Sono i segni che la storia ha lasciato sul territorio cambiandone irrimediabilmente l'aspetto esterno ma anche la realtà sociale e culturale. La mostra ci racconta tutto questo ed è un percorso che aiuta a capire in buona parte anche ciò che ci circonda al giorno d'oggi.

Non è poco e vale sicuramente la pena di una visita, meglio se accompagnata dalle spiegazioni attente del curatore.

(La mostra durerà sino al 30/12/2018 Orario d'apertura: martedì - sabato ore 10:30 - 12:30 e 15:30 - 19:30. Lunedì chiuso. Per visite guidate: Tel.: 0471/301751)