Kultur | Viaggio in India

Banalium

tre leggende induiste e influenza portoghese
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Sicuramente avrete sentito parlare di Goa, una località molto rinomata soprattutto tra gli “Hippies moderni”. Goa, molti anni fa, era una meta fondamentale nei viaggi in India che intraprendevano gli hippies, quelli veri però, mentre oggi purtroppo, si è ridotta ad essere una riproduzione di qualche luogo europeo dove un numero spropositato di turisti si reca ogni anno per vivere una vita “hippy” con l’accesso però, a comfort e servizi europei. Goa è diventata famosa soprattutto per i grandi festoni. Io ne avevo sentito parlare, mi ero informata e avevo deciso di non andarci: non condivido quello stile di vita di quei viaggiatori che danno ai locali un’idea di “viaggiatori” che non sento mia.

Visto che comunque per Goa dovevo passarci per spezzare un viaggio che altrimenti sarebbe diventato esageratamente lungo (in India le distanze sono infinite), mi sono fermata a Benalium, un villaggio situato nel distretto di Goa ma più a sud della città “festaiola”. E’ comunque una località balneare, rinomata per il clima mite, le sabbie dorate e le spiagge circondate da palme, ma le sue dimensioni sono molto ridotte e il contesto che la circonda è decisamente più “selvaggio” e naturale. Un’unica strada sterrata attraversa il villaggio, circondato da grandi palme e alberi che gli conferiscono quell’aria tropicale, percepibile anche e soprattutto nel clima afoso. Nel centro del villaggio, ai lati di questa stradina sterrata, qualche piccolo supermercato, alcuni ristorantini e diverse bancarelle per i turisti. Un luogo tranquillo e “semplice” per riposarsi qualche giorno. Io ho trovato una graziosa guesthouse, a qualche centinaia di metri fuori dal centro quindi veramente immersa nella natura. La guesthouse di chiama “O Mangueiro ed è gestita da un simpatico signore che mi ha accolta con un allegro fare “portoghese”. Si perchè nel 1510 Goa divenne una colonia portoghese. Lo "Stato portoghese dell’India", i cui territori sono a volte sono stati indicati collettivamente come Goa, cessò di esistere quando l'India, al rifiuto di António de Oliveira Salazar di concedergli, dopo Diu e Daman, anche Goa, invase quest’ultima.

Prima dell’avvento dei portoghesi, il villaggio di Benalium, era noto come Banahalli o Banawali, “il villaggio della freccia”. Ban in sanscrita significa infatti "freccia" e Halli, in lingua Kannada significa "villaggio". Secondo la leggenda, Lord Parashurama, una delle 10 reincarnazioni del dio indiano Vinshu, scagliò la sua freccia in mare e comandò al dio dell’oceano Varuna di ritirarsi fino al punto che raggiunse la sua freccia. Si racconta che la freccia fosse atterrata proprio a Banahalli e che l'area fu quindi colonizzata dalla comunità indiana Gaud Saraswat Brahmins, provenienti dall’India settentrionale.

Giulia Pedron