Wirtschaft | Concessioni

I veri signori delle autostrade

La vecchia regola "follow the money" aiuta a capire chi fa i soldi gestendo le infrastrutture in concessione. Perché Report attacca il pubblico?
A22
Foto: upi

Per capire davvero, come pare suggerire Report, i "signori delle autostrade" sono i soci pubblici dell'A22, l'Autobrennero?

È così fuori luogo che una società che accantona risorse per finanziare la realizzazione di opere pubbliche non paghi le tasse su quel denaro, che verrà utilizzato da un altro soggetto - lo Stato - per un investimento?
Perché il modello di gestione pubblica attraverso una società in house, che per com'è definita dalla Commissione europea impone agli enti locali la possibilità di un "controllo analogo" a quello esercitato sui propri uffici, sarebbe negativo e da osteggiare, in un comparto strategico come quello delle concessioni autostradali?

Lo ha detto in modo chiaro, intervistato dal giornalista di Rai3, Arno Kompatscher: forse la differenza fondamentale tra pubblico e privato, nella gestione di un monopolio, è da considerare l'utilizzo che viene fatto degli utili. Perciò, come ha ribadito anche recentemente il presidente della Provincia autonoma di Bolzano e della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol, "la scelta politica di fare un accordo come il nostro per una società in house - e quindi pubblica - e senza gara, garantisce molto di più ai cittadini e assicura un utilizzo corretto delle risorse".

È così fuori luogo che una società che accantona risorse per finanziare la realizzazione di opere pubbliche non paghi le tasse su quel denaro, che verrà utilizzato da un altro soggetto - lo Stato - per un investimento?

Per misurare chi siano i veri "signori delle autostrade", allora, non ha forse senso usare come parametro quello del fatturato - i ricavi da pedaggi, lo ricordavamo qui, sono comunque cresciuti complessivamente del 20,1% tra il 2009 ed il 2016, toccando, ed è un record, i 5,71 miliardi di euro - ma quello degli utili.

E allora: domani, 20 aprile Autostrade per l'Italia presenterà i risultati del 2017, ma possiamo avere una indicazione di quanto ha guadagnato lo scorso anno la società della famiglia Benetton leggendo l'ultima trimestrale, quella relativa al periodo 1° gennaio - 30 settembre 2017: "Utile del periodo di pertinenza del Gruppo pari a 740 milioni di euro, in aumento del 4%". Il bilancio 2017 di ASTM, la holding quotata della famiglia Gavio, invece è giù uscito: gli utili per il 2017 sono pari a quasi 150 milioni di euro, 55 milioni di euro in più rispetto al 2016.

Eccoli i signori delle autostrade. Sono quelli che, dati del ministero delle Infrastrutture, hanno cumulato tra il 2009 e il 2016 un "tesoretto" pari a 8,85 miliardi di euro.

Se davvero vogliamo muovere una critica all'Autobrennero, chiediamoci e chiediamole perché vuole realizzare a tutti i costi un'opera fortemente osteggiata per il suo impatto ambientale da cittadini, associazioni e comitati del modenese, la bretella tra Campogalliano e Sassuolo (di cui A22 è primo azionista).