Umwelt | I dati

“Inquinamento, l’allarme resta”

Ancora elevati i livelli di biossido di azoto ma nel 2018 la qualità dell’aria migliora leggermente. Solo per merito del clima. Vettorato: “Ancora molto da fare”.
Verdi, Vettorato
Foto: USP

L’emozione è palpabile e non solo perché si tratta della prima conferenza stampa in veste di assessore provinciale all’ambiente, ma perché il tema è di quelli che scottano. Giuliano Vettorato fa il suo “esordio” stamani, 21 marzo, nella sala stampa di Palazzo Widmann, affiancato da Luca Verdi, direttore del Laboratorio analisi aria e radioprotezione dell’Agenzia provinciale per l’ambiente e la tutela del clima, per riferire sui livelli di inquinamento in Alto Adige.

Le 13 stazioni fisse sul territorio e le 5 mobili (queste ultime impiegate soprattutto attorno all’autostrada) monitorano la situazione sul territorio restituendo informazioni sugli inquinanti in tempo reale. La buona notizia è che nel 2018 la qualità dell’aria è leggermente migliorata. “I dati sono incoraggianti per quel che riguarda le polveri sottili PM10” dice Vettorato, reduce dal tavolo tecnico che ha condotto per la prima volta alla presenza dei rappresentanti dei Comuni di Bolzano, Merano, Bressanone e Laives, della Provincia, delle categorie economiche, della Società Autobrennero A22 e delle associazioni ambientaliste.

Guardia alta

Persistono le criticità. Una di queste è, specie nelle zone rurali, la cattiva combustione di piccoli impianti a legna con produzione di benzopirene, un idrocarburo policiclico aromatico che è componente tossico delle polveri sottili (cancerogeno per l’esattezza). Anche in questo caso, però, i valori sono diminuiti, “merito anche della mirata campagna di sensibilizzazione”, ipotizza Verdi.

C’è ben poco, tuttavia, da festeggiare. “La situazione - certifica l’assessore leghista - continua ad essere preoccupante sul fronte delle concentrazioni del biossido di azoto NO2, specie nelle zone particolarmente trafficate”. Ragion per cui i comuni possono introdurre limitazioni alla circolazione per certe categorie di veicoli, e Bolzano, ad esempio ha già annunciato lo stop agli Euro 3 Diesel a partire dal prossimo luglio

“Tra il 2017 e il 2018 i livelli di NO2 (i dati vengono raccolti anche con i nuovi metodi di rilevamento tramite i campionatori passivi, ndr) sono scesi lievemente ma ciò è dipeso unicamente dalle condizioni meteorologiche instabili che hanno consentito un rimescolamento delle masse d’aria e dunque la dispersione degli inquinanti”, spiega Verdi.

Il traffico resta il principale nemico da abbattere. Relativamente alla concentrazione di NO2 nell’aria (qui i dati in dettaglio) il limite annuale di 40 microgrammi/m3 continua a essere superato nella fascia attorno all’autostrada del Brennero A22 - dove si stanno testando gli effetti derivanti dall’adozione di un limite di velocità dinamico di 100 km/h - e nelle città di Bolzano, Merano, Bressanone e Laives. In questi comuni non c'è unicamente il problema della congestione stradale ma nel quadro complessivo va considerata anche la configurazione degli edifici lungo alcune strade cittadine, come ad esempio via Roma a Bolzano o via Rezia a Merano. “È la cosiddetta geometria a canyon che tende a concentrare gli inquinanti confinandoli negli strati più bassi dell’atmosfera facendo così aumentare le concentrazioni di NO2 e ostacolando di conseguenza la diluizione dei gas”, chiosa il direttore del Laboratorio analisi aria e radioprotezione. 

Avanti col piano

Il faro, afferma Vettorato, è il programma NO2 2018-2023 della Provincia con il quale sono stati creati i presupposti per adottare misure volte a ridurre le concentrazioni di biossido di azoto del 10% entro il 2020 e garantire entro il 2023 il rispetto del valore limite annuale fissato dalla UE di 40 microgrammi al metro cubo. “L’obiettivo è ridurre ulteriormente l’inquinamento da NO2 generato dal traffico, le iniziative adottate a livello provinciale e comunale devono quindi essere portate avanti con decisione, a tutela della salute della popolazione”, precisa l’assessore. Fra le azioni concrete da mettere in campo Vettorato ricorda il progetto Green mobility che punta sull’incentivazione di tutte le forme di mobilità sostenibile, sia nel trasporto pubblico che privato, nonché la gestione intelligente dei flussi di traffico e a interventi strutturali. Si va dai semafori intelligenti per evitare gli ingorghi stradali, come quello installato in via Einstein a Bolzano, all’ampliamento della rete ciclabile, con la realizzazione di infrastrutture come il ponte ciclabile tra Pineta e Laives.