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Dalle Pmi il 34% della ricchezza

È la quota del Pil prodotta dalle piccole e medie imprese in Alto Adige: 24,3 miliardi di euro nel 2016. Cresce il numero di aziende, un addetto su tre è donna.
Pmi, economia
Foto: Suedtirolfoto.com/Helmuth Rier

Una colonna portante dell’economia altoatesina. Le Pmi, le piccole e medie imprese con al massimo 99 dipendenti, sono estremamente importanti per l’occupazione della provincia di Bolzano: lo ribadisce l’Astat nel commento ai dati relativi al 2016. Cifre che certificano il peso delle realtà di dimensione contenuta, spesso a conduzione familiare, nell’indotto locale: insieme producono un fatturato di 24,3 miliardi di euro, che vale il 34% del Pil provinciale, e un valore aggiunto di 7,5 miliardi di euro. In crescita sia gli addetti che il numero di imprese.

 

Piccolo è bello?

 

Il fatturato medio per impresa, nota l’istituto di statistica provinciale, è di 549.605 euro e il valore aggiunto medio per impresa è pari a 169.295 euro. Il 23,1% delle 44.297 piccole e medie imprese è attivo nell’industria e il 76,9% nei servizi. Il numero delle prime è cresciuto di 383 unità rispetto al 2015, mentre il numero delle seconde è aumentato di 180 unità. 

Nell’anno 2016 sono stati effettuati investimenti per 1,1 miliardi di euro, in media circa 25,9 mila euro per impresa. Le spese per il personale sono pari a circa 3,3 miliardi di euro, ovvero 34,7 mila euro per addetto dipendente. Il valore aggiunto generato dall’industria è pari a 2,4 miliardi di euro, mentre i servizi hanno prodotto 5,1 miliardi di euro. 

Per quanto riguarda l’industria, le sezioni di attività economica che presentano il maggior numero di imprese sono quelle che occupano anche il maggior numero di addetti totali: nelle Attività manifatturiere e nelle Costruzioni sono occupati rispettivamente il 13,2% e il 12,9% degli addetti totali. Per quanto concerne i servizi invece, le sezioni Attività dei servizi di alloggio e ristorazione (24,2%) e Commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli (19,7%) danno lavoro a quasi la metà degli addetti totali.

 

 

Aumentano i dipendenti 

 

Il 27,6% del totale degli addetti è collocato nell’industria, il 72,4% è assorbito dalle attività dei servizi. 

Nel 2016 si contano 148.653 addetti nelle piccole e medie imprese, numero leggermente superiore rispetto al 2015 (145.902). Gli imprenditori e coadiuvanti familiari sono 54.004, ossia il 36,3% del totale e lo 0,3% in meno rispetto al 2015 (54.188). Gli addetti dipendenti sono invece 94.648 (63,7%), in aumento (+3,2% rispetto al 2015). In particolare, operai e commessi sono molto più numerosi (41,1%) rispetto a dirigenti, quadri ed impiegati (18,5%), seguono quindi gli apprendisti (4,0%). I lavoratori a domicilio rappresentano invece una quota residuale rispetto al totale. 

 

Un collaboratore su tre è donna

 

La percentuale di addetti di sesso femminile si attesta al 28,8%. Rispetto al totale, fra le donne si nota soprattutto una minore presenza di imprenditrici e co- adiuvanti familiari (19,9%), ed una presenza più folta tra dirigenti, quadri ed impiegate (53,1%) ed operaie e commesse (27,2%). 

Infine nel 2016 si sono registrate 152,9 milioni di ore lavorate da parte degli addetti dipendenti, 6,9 milioni di ore in più rispetto all’anno precedente.