Gesellschaft | Richiedenti asilo in Europa

Pontecorvo: "la maggior parte dei profughi non sono in Italia"

Su facebook l'ex consigliere comunale di Fratelli d'Italia rende noti i dati Eurostat in merito, scatenando la discussione.
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La demagogia italica vuole far credere che la stragrande maggioranza dei richiedenti asilo risieda in Italia perché l'Europa cattiva ed egoista pensa ad altro. Questi i dati Eurostat: totale richiedenti asilo 2013 in UE 435.000 di cui il 29% in Germania, il 15% in Francia, il 13% in Svezia, il 7% nel Regno Unito e il 6% in Italia. Solo il 15% dei richiedenti viene riconosciuto lo status di rifugiato. Ciascuno è libero di avere le proprie idee, ci mancherebbe, ma non di mistificare la realtà. [Fernando Pontecorvo, 23 aprile, 08.32 h, facebook, 20 mi piace]

Il post non passa inosservato e causa, in un'ora e mezza, subito una decina di commenti.
Il primo a rispondere è Giorgio Holzmann, ex deputato PDL che con la sua risposta totalizza 6 mi piace, il massimo gradimento in questa discussione. "Giusto - scrive l'esponente di Fratelli d'Italia - però questi, sono i dati relativi a coloro che si sottopongono alla procedura per ottenere l'asilo. La grande massa fugge dai centri di accoglienza e si rende irreperibile entrando in clandestinità".

Fernando Pontecorvo ribatte, ribadendo che è dai tempi di Lampedusa che si accusava l'europa di non occuparsi die profughi. L'ex consigliere è convinto che l'Europa si sia occupata di profughi più di quanto se ne sia occupata l'Italia. Coloro che, invece, si allontanano dai centri di identificazione - secondo Pontecorvo - si muovono verso il nord Europa perché lì ”trovano lavoro, cosa che in Italia risulta alquanto difficile”.

Stefano N. decide invece di approfondire i dati forniti da Pontecorvo, calcolando attentamente il numero di profughi le cui richieste non vengono riconosciute. Sono 369.750, ritiene Stefano, aggiungendo che l'Italia sceglie modi piuttosto opachi per tenerseli.
È quindi di nuovo Pontecorvo a ipotizzare che i 'restanti' vengano in parte espulsi e in parte restino clandestini distribuiti nei diversi paesi con le percentuali sopra citate. A contraddirlo è di nuovo N., convinto che questi restino nel paese di approdo e quindi la maggior parte in Italia visto che “i barconi in Spagna arrivano con maggior difficoltà visti i respingimenti ed in Germania non arrivano nemmeno”.

Il dibattito prosegue ed è interessante il fatto che si svolga soprattutto tra simpatizzanti del centro destra, con la benedizione dei 'mi piace' di numerosi esponenti di centro sinistra.