Kultur | La strage di Bologna

Una giornata estiva - Bologna, 2/08/1980

37 anni fa esplode un ordigno nascosto in una valigia abbandonata in stazione, il culmine della Strategia della Tensione.
La presentazione della mostra
Foto: Hannes Prousch

In Piazza Magnago nel foyer di Palazzo 2, sede degli assessorati alla cultura, Stefano Zanotti introduce l’inaugurazione della mostra fotografica "Una giornata estiva – 2 agosto 1980" in esposizione fino all’8 di settembre, dedicata alle testimonianze dei sopravvissuti della strage della stazione di Bologna.

Le fotografie sono poste alle pareti esterne degli edifici che circondano il piccolo spiazzo dove circa trenta persone si sono radunate per osservare i ritratti di coloro che sono sopravvissuti alla strage o che hanno perso uno o più familiari a causa dell’ordigno esplosivo.

Stefano Zanotti è il fratello di Sonia Zanotti, vicepresidente dell’Associazione dei familiari delle vittime e testimone della strage, la quale ci racconta che il 2 agosto aveva undici anni ed era di ritorno dalle vacanze sull’appennino tosco-romagnolo per ritornare a Ortisei. Zanotti è anche una dei soggetti ritratti dal fotografo Martino Lombezzi.

Il progetto nasce diversi anni fa e la mostra, in diversa forma, è stata esposta a Bologna, in Val Gardena e anche al parlamento europeo, a Bruxelles. Poi attraverso Sonia, siamo arrivati anche qui a Bolzano, grazie anche all’aiuto della Provincia. Il lavoro di Katharina è stato fondamentale.

Katharina Kolakowski lavora alla Galleria Foto Forum di Bolzano ed è la curatrice della mostra. Ci spiega che la particolare disposizione delle fotografie, poste in vari formati e distanti fra loro apparentemente in modo incoerente, in realtà hanno un significato preciso. Ricreare il momento dell’esplosione, sfruttando la particolare forma circolare del foyer, attraverso le storie delle persone presenti quel giorno e degli oggetti che portavano con sé, è l’obiettivo della mostra.

Il progetto principale – continua Lombezzi – prevede di produrre nuove fotografie e non affidarsi solo al repertorio d’epoca a cui siamo abituati, quindi abbiamo esposto i ritratti di dodici soggetti, dodici persone, per come sono ora, per mostrare come l’evento abbiamo cambiato le loro vite, un evento che perdura nel tempo e che fa parte di una storia universale.

Nel foyer sono presenti anche il vicepresidente della Provincia, Christian Tommasini e l’assessore provinciale alla cultura ladina Florian Mussner, che rivolgono un saluto ai presenti. L’ultimo intervento è quello della consulente storica Cinzia Venturoli che tenta di fare chiarezza sul lato giudiziario della strage della stazione.

Noi sappiamo chi sono gli esecutori materiali della strage, individuati fra alcuni membri dei NAR, i Nuclei Armati Rivoluzionari di matrice neofascista, e i depistatori, come i servizi segreti o la loggia massonica P2 con a capo Licio Gelli. Non conosciamo ancora i mandanti. La Strage di Bologna resta tutt’ora impunita.

L'esposizione "Una giornata estiva", che diventerà una mostra itinerante, non è l’unico evento riguardante la strage, sabato 29 luglio, infatti, partirà la staffetta non competitiva che da undici edizioni si svolge anche in Sudtirolo ma che coinvolge partecipanti da tutta Italia. Si parte dal Brennero passando per Ortisei e poi Bolzano, destinazione Bologna.