Wirtschaft | Trasporto pubblico

Tpl interurbano a Sasa e tante domande

L'annuncio delle roboanti novità nel trasporto pubblico interurbano portano ad una semplice domanda: con quali mezzi si effettuerà il servizio? E poi l'idrogeno...
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Foto: Provincia di Bolzano/Facebook

Davvero interessante l'annuncio delle novità del tpl interurbano ma son proprio curioso come farà Sasa a coprire il doppio dei km, da 8 a 16 milioni come affermato in conferenza stampa, soprattutto con quali mezzi salvo che non vengano acquisiti dall'attuale concessionario (e dubito fortemente che possa essere un affare per la p.a.). Per ora un sito web ad hoc di STA ne illustra alcuni concetti.

Mi si consenta di sorridere quando si tira fuori il "Piano NO2", un po' come si faceva col "Piano Clima", che pare ormai dimenticato per il settore del tpl visto che è stato violato in continuazione nell'ambito del rinnovo della flotta Sasa negli ultimi tre anni. Premesso che ci sono tuttora ben 57 mezzi diesel da retrofittare perché non rispettano i valori di omologazione in Sasa (è indicato nel piano NO2) e siccome vedo di nuovo a profusione la sigla H2 (idrogeno), grazie immagino al consueto e incessante lavoro lobbistico di Bolzano Sud, si pensa di comprare un sacco di bus a idrogeno che oggi sul mercato... praticamente non ci sono (salvo un paio di produttori che li producono in serie limitata)? E che costano circa il quadruplo di un bus convenzionale? (non cito i bus a batteria perché il profilo di missione è interurbano). Quindi... diesel a gogò? Tema che, come al solito in piena solitudine, ho sollevato più di una volta e che ora è per davvero sul tavolo.

Nella L.P. 15/2015 sulla mobilità (art. 17, commi 2, 3 e 4) è previsto il subentro di personale e beni mobili e immobili al subentrante al valore di mercato detratti eventuali contributi provinciali. Bisognerà vedere, però, quale sarà l'atteggiamento di Sad in proposito che, comunque, ha la flotta 100% diesel. Anche su questo ne avevo scritto in passato, nessuno s'è mosso... Non pochi mezzi potrebbero avere la necessità di essere retrofittati e quindi tutte le belle parole sul "Piano NO2" suonerebbero come una canzone stonata.

E se ci dovessero essere querelle giudiziarie sulla cessione dei bus? Sasa, infatti, attualmente semplicemente non ha i mezzi per raddoppiare i km percorsi. Ad un calcolo puramente "spannometrico" serviranno 150 nuovi bus classe II con il rischio che si finirà col comprarli usati o si opterà per quelli semplicemente che costano di meno, si indovini con quale trazione? Gli autobus, infatti, non si comprano come un'auto dal concessionario e, fra la procedura di gara e la fornitura, possono trascorrere parecchi mesi (nella migliore delle ipotesi).

Due conti. Prenderli a gasolio circa 33 milioni, a metano 37,5 milioni, ibridi (farlocchi) a gasolio 42 milioni, a idrogeno... 127,5 milioni! Ci sono questi soldi, anche solo per i bus convenzionali? Ne dubito fortemente in questo periodo di pesante crisi e dubito altrettanto che i contributi UE siano generosi, come l'acquisto dei 10+2 bus H2 di poco tempo fa ha dimostrato (200mila € rispetto al costo di 846mila €).

E cosa diranno i Comuni proprietari di Sasa che si ritroveranno una società che gestirà più km interurbani che urbani e cosa farà la Provincia? Aumenterà la sua presenza nel capitale sociale? Si ridefiniranno i vertici e il CdA? Se ne aumenteranno le prebende? I Comuni, tanto favorevoli alla soluzione "in-house" per Sasa, perderanno ora definitivamente il controllo di Sasa, tanto caro a loro?

Tante domande, che si spera vengano poste e discusse, anche a livello politico. Lo si farà?

Update 29.10.2020: aggiunto paragrafo relativo alla L.P. sulla mobilità.