Chronik | Infrastrutture

“Per Flixbus non c’era spazio”

Burger, capo della mobilità provinciale, visita la nuova autostazione con Mussner e Caramaschi. Cento bus all’ora e 24 telecamere dal 9 dicembre. Ma niente lowcost.
stazione corriere
Foto: Salto.bz

Non c’era proprio spazio per Flixbus, che invece sarà dirottato da via Mayr Nusser alla Fiera (non prima di marzo, da quanto si dice). Per Günther Burger, responsabile provinciale della mobilità, è chiarissimo. “Impossibile farci stare entrambe le cose, il servizio pubblico con quello privato”, afferma il dirigente calcando l’asfalto appena steso, ancora colloso, della nuova stazione delle autocorriere - provvisoria - di via Renon a Bolzano, che da domenica 9 dicembre sarà capolinea della maggior parte degli autobus extraurbani. 

 

Il sopralluogo

Con lui l’assessore Florian Mussner, il sindaco Renzo Caramaschi e i tecnici venuti per il sopralluogo della struttura, realizzata a seguito dell’intesa pubblico-privata per il Waltherpark e del conseguente trasloco dell’autostazione da via Perathoner (quest’ultima verrà abbattuta in gennaio, ha detto il primo cittadino). I lavori sono in via di ultimazione e secondo Sta-Strutture trasporto Alto Adige, che gestirà lo snodo, si farà in tempo per l’apertura.

 

 

Infopoint e 24 telecamere

Provvisoria fino a quando verrà sviluppato l’areale ferroviario, la nuova fermata è dotata di infopoint valido per l’Alto Adige pass, di accessi sbarrierati e di 24 telecamere, di cui 15 lungo l’areale, collegate al servizio di sorveglianza pubblica. Il nuovo capolinea formato da un’ariosa pensilina di 75 metri si divide in quattro zone (nord 1 e 2, sud 1 e 2) e fa parte del ridisegno della mobilità pubblica attorno alla stazione ferroviaria. Il cantiere avviato il 16 maggio è costato 3,3 milioni di euro a Palazzo Widmann, mentre il Comune ne ha spesi 74.000 per rifare via Renon.

 

Cento bus all’ora, ma niente Flixbus

La stazione, spiega Burger, gestirà “cento ingressi di bus all’ora nelle fasce di punta”. Solo in direzione est verso Rencio passeranno 400 mezzi giornalieri, in andata e ritorno (non però gli autoarticolati da 18 metri del 131 Oltradige Express, ovvero il metrobus, e del 201 Bolzano-Merano, che fermeranno alla funivia del Renon perché troppo lunghi). Il dirigente chiude una volta per tutte l’annosa questione dello “sfratto” dei bus lowcost di Flixbus, impossibilitati secondo la Provincia a finire in via Renon. “Non c’era spazio e l’uso promiscuo sarebbe stato impossibile. Gli utilizzi sono separati anche a Bressanone, che con la sua stazione dotata di corsie bus dinamiche e di una maggiore qualità di sosta per gli utenti è l’esempio ripreso per Bolzano”.

 

 

Non resta che godersi il nuovo scalo. “Il progetto - afferma Mussner - è riuscito. La stazione è stata pensata per gestire circa 1,6 milioni di accessi al bus (obliterazioni) all’anno registrati in via Perathoner che vanno ad aggiungersi agli 11,2 milioni sugli autobus cittadini della Sasa. La mobilità pubblica in Alto Adige funziona: ogni giorno sono 200.000 gli utenti dei mezzi pubblici per un totale di 50 milioni all’anno”.

 

Areale, il nodo giuridico

Caramaschi definisce l’apertura come una tappa del processo di trasformazione della città concordato con la Provincia. “Sono orgoglioso della velocità con cui è stata fatta quest’opera, che rimarrà fino a quando ci sarà il futuro centro intermodale sotto la stazione ferroviaria: lo prevede l’accordo di programma sull’areale, per il quale stiamo cercando di superare i nodi giuridici con l’advisor delle Ferrovie, in modo da poter procedere alla gara con uno strumento solido dal punto di vista legale. Questa stazione è un primo passo per definire il puzzle delle infrastrutture di Bolzano, nella convinzione che la mobilità pubblica è la soluzione per traffico e inquinamento”. 

 

 

Il 5 dicembre il sindaco vedrà i primi cittadini di Caldaro e Appiano per convincerli a promuovere un nuovo pass cumulativo metrobus-musei presso i turisti. Caramaschi insiste sull’attuazione delle infrastrutture previste dall’Agenda Bolzano. Il sottopasso di via Einstein, per il costo di 15 milioni, sarà pronto a fine 2021, calcolano alla ripartizione mobilità provinciale. Entro dieci anni arriverà il tunnel di monte Tondo.

 

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ohne mit Fr., 30.11.2018 - 11:40

Über Busse, vor allem billige Fernbusverbindungen, entscheiden und dann sofort selbst ins fette Auto einsteigen. Es sind immer die Gleichen, die günstige öffentliche Verkehrsmittel selbst nie nutzen, aber groß schlau darüber entscheiden.

Fr., 30.11.2018 - 11:40 Permalink
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kuno prey Sa., 01.12.2018 - 11:51

sono senza parole… come spesso, e faccio fatica ad abituarmi alle altoatesine. flixbus è da considerare un servizio pubblico, utilizzato fra l'altro da moltissimi giovani e giovanissimi. un servizio quasi impeccabile che favorisce la mobilità meno d'impatto sull'ambiente. con servizio wlan. peccato che chi ha in mano il progetto della nuova stazione degli autobus non se ne sia reso conto. certo, ha ragione "ohne mit", chi si muove in limousine fa fatica a scendere in "basso".

Sa., 01.12.2018 - 11:51 Permalink
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kuno prey Di., 04.12.2018 - 20:32

errata corrige: non "altoatesine" ma "altoatesinate". il correttore automatico aveva sostituito la parola.

Di., 04.12.2018 - 20:32 Permalink