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Nessuno tocchi l’Iva

Moser, presidente di hds, su un possibile aumento dell’Iva: “Avrebbe conseguenze negative per il consumo, le aziende e l’occupazione, Paese ancora debole economicamente”.
Iva
Foto: upi

Dell’aumento dell’Iva (nel 2019) si parla da molto. Flat tax e reddito di cittadinanza, le misure su cui Di Maio e Salvini hanno puntato di più in campagna elettorale e che intendono realizzare in autunno inserendole a quanto pare nella prossima legge di bilancio, del resto, hanno bisogno di ingenti risorse per poter decollare. Il governo legastellato continua tuttavia a smentire l’ipotesi di un aumento dell’Iva (peraltro già avvenuto il 1° ottobre 2013 quando l’imposta sul valore aggiunto venne innalzata dal 21 al 22 percento) per alleggerire il costo delle manovre, ma siccome la prudenza non è mai troppa, a livello locale, Philipp Moser, presidente dell’Unione commercio turismo servizi Alto Adige, sottolinea che un futuro incremento dell’Iva, sempre al centro della discussione interna al governo di Roma, sarebbe un segnale sbagliato in una situazione economica all’insegna dell’incertezza.

L’Unione si allinea dunque con la posizione di Confcommercio che già lo scorso giugno aveva messo in guardia l’esecutivo con un eloquente “sull’Iva non si tratta e non si baratta”. “Dopo una campagna elettorale all’insegna di meno tasse per tutti - aveva detto Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio - gli aumenti Iva pari nel 2019 a circa 200 euro a testa per ogni italiano, finirebbero per essere una beffa, oltre che la fine certa delle già modeste prospettive di ripresa”. 

 

 

Rincara la dose Moser: “In un Paese che registra una crescita ancora debolissima, un aumento dell’Iva avrebbe conseguenze negative per il consumo e, di conseguenza, per le aziende e per l’occupazione. Le spese per i consumi delle famiglie italiane sono ancora deboli, e l’economia deve fare i conti con una crescita ridottissima, quasi irrilevante, le peggiori premesse possibili per pensare a un nuovo innalzamento di questa imposta. L’incremento dell’Iva - aggiunge - andrebbe nella direzione contraria e colpirebbe tutti i settori economici in uguale maniera”.

Secondo il presidente dell’Unione devono quindi essere messe in campo soluzioni differenti: “Il deficit miliardario nel bilancio dello Stato dovrebbe essere appianato con altri mezzi. Siamo invece di fronte a un nuovo tentativo di riempire le casse nella maniera più semplice e rapida possibile. In una situazione come l’attuale, invece, servirebbero riforme strutturali, tagli fiscali e provvedimenti economici che incentivino lo sviluppo e la concorrenzialità sgravando aziende e consumatori. Possibili tagli di bilancio andrebbero cercati inoltre nelle spese pubbliche e nell’abbattimento della burocrazie”.

 
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Paul Stubenruss Mi., 29.08.2018 - 13:30

Handel läuft immer mehr über Internet und das auch über Grenzen. Über einen Shop Ware an Privatkunden ins Ausland zu verkaufen wird dann unmöglich. Daran denkt so wie es aussieht niemand

Mi., 29.08.2018 - 13:30 Permalink
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19 amet Mo., 03.09.2018 - 11:44

Warum soll die Erhöhung, die sowieso, nach neuesten Nachrichten,nur eventuell in modulierter Form kommt , den Handel unmöglich machen ? Wo sind denn solche Pfennigfuchserkunden die wegen 1% mehr oder weniger ein Produkt nicht kaufen ?

Mo., 03.09.2018 - 11:44 Permalink