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Professione: gigolò

Aaron, da pasticciere ad accompagnatore, “ma non chiamatemi affarista del sesso”. Il business dell’escort, la ricerca della fama e il privilegio maschile.
Aaron
Foto: Studiolife

Si fa chiamare Aaron, ha 31 anni e fa il gigolò. Tutto ha inizio 4 anni fa quando una donna entra nella pasticceria dove il giovane romano è impiegato e lo sente parlare con una collega della necessità di arrotondare lo stipendio con un altro lavoretto. Gli offre di passare la serata insieme dietro compenso, lui accetta, poi l’epifania: “Mollo tutto per fare l’accompagnatore”. Ingrana, assume una press agent, compare in tv, apre una videorubrica sulla sessualità e si mette in regola. Sul suo sito internet la sfilza dei servizi che offre: sexy chef - quello più richiesto -, casual lover, finto fidanzato, perdita della verginità, tattiche di ingelosimento, prova di fedeltà, gigolò per vacanze, personal shopper, gigolò per donne over e under. “Finalmente un gigolò a cui puoi chiedere tutto”, è una delle inequivocabili testimonianze lasciate sul portale da una cliente soddisfatta. “Creo felicità”, dice lui con l’aria di chi ci crede davvero.

 

salto.bz: Aaron, lei si auto-definisce il gigolò numero uno in Italia e dice che nessuno può raccontare meglio di lei questo settore, cosa la rende il massimo esperto in materia?

Aaron: Non sono il classico gigolò che rispecchia l’archetipo dell’“uomo che non deve chiedere mai”, una posa che peraltro all’inizio ho testato, ma non faceva per me. Ho imparato che molte donne cercano semplicemente un momento spensierato da vivere con una persona ordinaria, e io lo sono. Il mio, insomma, è un approccio diverso da quello dei miei colleghi, per dire: possono passare settimane, anche mesi prima di fissare un incontro con una cliente. Prima c'è un corteggiamento a tutti gli effetti. Ma è una cosa che faccio anche per me, così quando mi trovo davanti la cliente so già cosa le piace e cosa no e come posso farla star bene. 

Un filantropo, insomma. Con un sostanzioso tornaconto.

Ci guadagno, certo, perché so come fare il mio lavoro, mi piace il confronto con le persone, ed è proprio per il mio modo di fare che sono riuscito a creare una rete di clienti. 

Le sue tariffe?

Diciamo che i prezzi lievitano con l’aumento del lavoro e della popolarità. Investo molto nella mia professione, ho una press agent, sono stato varie volte in televisione, sia sulle reti nazionali che quelle locali, ho creato una videorubrica sulla sessualità, intervistando ad esempio il proprietario del club privè più famoso del mondo, il “Flirt”. Una volta abbiamo girato in un sexy shop, un’altra ancora sono andato al centro, a Roma, a chiedere alle donne e alle coppie le loro posizioni sessuali preferite. Di base ora chiedo fra i 500 e i 700 euro per una serata insieme, che diventano circa 1000-1300 euro se si include anche la notte. E le tariffe non sono a ore ma si intendono per la durata dell'incontro, a differenza del tariffario degli altri gigolò che fra l’altro hanno prezzi molto più alti dei miei. Per una notte chiedono anche 2.500 euro.

I suoi sono prezzi “popolari”, invece.

Voglio dire che chiedendo troppo si può puntare solo a una nicchia di donne e io invece voglio conoscerle un po’ tutte. Mi capita la manager ma anche la pasticciera con uno stipendio normalissimo che vuole concedersi questo tipo di esperienza. E così succede spesso che mi chiamino la seconda, la terza volta. 

Sono l’unico gigolò in Italia che ha aperto una partita Iva. Risulto un organizzatore di eventi perché lo Stato non mi riconosce, cosa che trovo molto ingiusta

Al mese quanto guadagna?

A questa domanda preferisco non rispondere, perché non ne voglio fare una mera questione economica. All’inizio è stata molto dura economicamente parlando, ma ci ho creduto, i soldi che guadagnavo li ho investiti tutti nel marketing, in corsi di vario tipo, perché l’obiettivo era dare un taglio diverso a questo lavoro. I veri soldi sono arrivati dopo.

Ci paga le tasse su quei soldi?

Sì, sono l’unico gigolò in Italia che ha aperto una partita Iva. L’ho fatto perché è giusto e perché altrimenti avrei svilito quello che faccio per vivere. Mando la fattura alle clienti via mail anche se spesso le donne sono a disagio per questioni di riservatezza.

Scusi, ma per la partita Iva come codice attività cosa ha messo?

Questo è un punto sostanziale. Risulto un organizzatore di eventi perché lo Stato non mi riconosce, cosa che trovo molto ingiusta. 

 

 

Perché ha scelto di fare il gigolò?

Sono sempre stato un tipo trasgressivo, un elemento indispensabile in questo mestiere. Un equivoco frequente è pensare che l’accompagnatore offra solo sesso ma non è così. Io ho scelto questa strada perché la mia quotidianità era diventata piuttosto monotona, ho voluto rivoluzionare tutto. Ora la mia vita è piena, oggi sono a Roma, domani vado a Venezia, dopodomani a Milano…

E dall’Alto Adige l’hanno mai chiamata per uno dei suoi servizi?

Non è uno dei luoghi da cui chiamano di più però sì, è capitato. Sono stato contattato, quest’anno, da una ragazza di 25 anni che stava passando un brutto momento famigliare. Mi disse che aveva bisogno di evadere per un po'. Abbiamo passato una giornata insieme a Bolzano, compresa la notte. 

Una volta mi ha chiamato un uomo chiedendomi di andare a letto con la moglie incinta perché a lui non piaceva farci sesso, ma ho rifiutato

Qual è l’età media delle donne che la contattano?

Vanno dai 30 ai 48 anni, ma non mancano anche donne molto più grandi o molto più giovani. L’età o l’aspetto fisico non sono un problema, a me intriga l’appuntamento al buio. Però rifiuto anche tanti incontri.

Su quali basi?

Se dall’altra parte trovo donne maleducate o che mi sembrano emotivamente instabili, in questo caso anche per il loro interesse perché se scatta l'infatuazione diventa un problema.

Capita che le donne si invaghiscano di lei?

Sì, ma è normale, ci sono donne che frequento da più di un anno. È facile che nasca dell’affetto, anche da parte mia.

 

 

La richiesta più assurda che le è arrivata?

Una volta mi ha chiamato un uomo chiedendomi di andare a letto con la moglie incinta perché a lui non piaceva farci sesso, ma ho rifiutato. Spesso mi chiamano donne per far ingelosire l’ex o uomini per testare la fedeltà della compagna. Per esempio una volta mi contattò un signore che mi chiese di provarci con la moglie che stava per compiere 50 anni ed era entrata nella classica crisi di mezza età. “Tu sei giovane, vorrei che ci provassi con lei, tanto non ci sta, ci metto la mano sul fuoco”, mi disse. “Vorrei che la facessi sentire bella e apprezzata perché se glieli faccio io che sono il marito i complimenti lei non ci crede più”. Ero preoccupato perché non sapevo quanto mi sarei potuto spingere oltre, ma il marito mi rassicurò e mi convinse. Organizzammo la cosa. Lei, ovviamente all’oscuro di tutto, era in un locale con delle amiche a festeggiare il compleanno. Io entrai, mi sedetti al bar e le feci portare un drink. Lei mi fece cenno di avvicinarmi e chiacchierammo tutta la sera, ma il problema è che lei ci stava eccome, non sapevo come svincolarmi in modo che non mangiasse la foglia, a un certo punto la situazione si è fatta imbarazzante. 

E com’è finita?

[Ride] No comment. 

Nessuna donna ti chiama per fare sesso. O meglio: al sesso ci pensa ma deve trovarsi delle giustificazioni per arrivarci, e io devo darle queste giustificazioni, perché una donna non accetta di pagare un uomo per il sesso

Gli uomini la chiamano per il sesso?

Molti, ma io non lavoro con gli uomini, e dico anche purtroppo perché mi perdo tutta una parte di sessualità. L’anno scorso un uomo mi offrì una cifra enorme, 60mila euro solo per fargli compagnia durante il mese di dicembre, ma non accettai, mi sarei sentito a disagio. Come a volte mi sento a disagio a farmi pagare da una donna, perché il rapporto che si instaura è vero, un uomo mente per portare una donna a letto mentre io non ho motivo di mentirle per farlo e loro non hanno motivo di mentire a me per piacermi per forza. Il fatto è che nessuna donna ti chiama per fare sesso. O meglio: al sesso ci pensa ma deve trovarsi delle giustificazioni per arrivarci, e io devo darle queste giustificazioni, perché una donna non accetta di pagare un uomo per il sesso. Poi tutto dipende da come va la serata, e in tutta onestà sono più io che lo cerco, il sesso. E poi naturalmente può capitare anche che io non piaccia alla cliente. 

E la concorrenza?

Ce n’è molta, ma quelli che fanno davvero il gigolò come mestiere sono pochi, saranno 10 al massimo. Il resto è tutta una cornice. 

Lei offre anche sesso in cambio di soldi, chi pratica la prostituzione generalmente è sepolto nell’invisibilità, lei invece cerca i riflettori, la celebrità.

È vero, ma io non mi sento un prostituto. Ci metto la faccia per far conoscere questo lavoro sotto un’altra luce, per cancellare l’idea del gigolò che sfrutta le donne. Io offro il mio tempo.

Lei ha l’ufficio stampa, le prostitute il pappone.

Sì, ma sono due lavori completamente diversi. La escort e il gigolò. La clientela è diversa, anche se il punto di partenza comune è la solitudine. L’uomo chiama una escort perché cerca il sesso, la donna cerca una compagnia, una temporanea via di fuga, il sesso è solo una potenziale conseguenza. Se portassi una donna direttamente in hotel non farebbe mai sesso con me anche se mi sta pagando, qualunque donna, anche se non particolarmente avvenente, può portarsi a letto un uomo in 10 minuti, se lo vuole. Quindi devo puntare su altro, e non sul sesso.

Le escort sono solo delle prostitute. Vivono nell’ombra, a loro interessa solo il denaro, la borsetta, il bel vestito

Dice di non sentirsi un prostituto ma bolla le escort come sgualdrine, per quale motivo?

Non si sanno valorizzare, non hanno amor proprio, a loro piace il soldo facile, con 7-8 clienti si portano a casa 2mila euro al giorno e non si ricordano con chi hanno fatto sesso due ore prima. Vivono nell’ombra, a loro interessa solo il denaro, la borsetta, il bel vestito.

È mai andato con una escort?

Sì, quando ho iniziato a fare questo lavoro. Volevo vedere cosa si provava a stare dall’altra parte. Due appuntamenti, tutti e due andati male. Entri in casa loro, ti spogliano, dopo 10 minuti di sesso ti chiedono “hai fatto? Quanto ci metti? Sbrigati”. E parlo di esperienze con escort di alto bordo. Al telefono ti dicono “amore, per il sesso anale sono 100 euro di più”, questo è il massimo della conversazione che si può ottenere, che opinione si può avere di loro? Se io dico che sono un gigolò mi rispondono “sei un ‘puttano”’, d’accordo, ma se racconto in cosa consiste il mio lavoro si capisce che c’è un’idea dietro che non si ferma al sesso.

E non crede che questo rientri nel perimetro del privilegio maschile? 

È colpa delle escort. Lo so che il cliente uomo vuole solo sesso, ma penso che l’approccio possa cambiare. Guardi, io ho provato anche a intervistare molte ragazze squillo per la mia videorubrica, così da avere un punto di vista femminile su questo mondo, e mi creda, nessuna ha accettato.

Al futuro ci pensa? Teme che per questioni morali potrebbe mai avere difficoltà a trovare un altro lavoro?

Ora l’intenzione è quella di aprire una società con un brand tutto mio, penso per esempio a negozi di pasticceria che darò in gestione. In ogni caso mi auguro che un datore di lavoro non valuti le persone in base ai pregiudizi. Anche perché non c’è nulla di male in quel che faccio, sono altre le persone che dovrebbero vergognarsi.

 

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www.torchemada.net Mo., 25.03.2024 - 09:25

L'articolo a distanza di anni risulta ancora molto interessante e le questioni non sono ancora risolte. Il mercato è sicuramente detenuto dalla donne escort, ma quando ci troviamo di fronte a veri professionisti come Aaron, beh allora le cose cambiano. Se ce ne fossero di più di come lui, probabilmente molte cose cambierebbero. Si è vero, lo Stato non riconosce un inquadramento fiscale preciso per questo genere di attività, ma forse qualcosa sta cambiando.

Mo., 25.03.2024 - 09:25 Permalink