Cultura | giovani critici

Il fascino del barocco e dintorni

Raffinata interpretazione del direttore e cembalista Ottavio Dantone con l'Orchestra Haydn
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
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Foto: Dantone

Martedì 6 marzo presso l'Auditorium di via Dante a Bolzano si è tenuto il concerto dell'orchestra Haydn diretto da Ottavio Dantone, direttore d’orchestra originario di Foggia, diplomato in organo e clavicembalo presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Apprezzate in tutto il mondo le sue interpretazioni di musica barocca, tra l’approccio filologico e l’intervento creativo.

Il concerto si è aperto con l’esecuzione di Dorilla in Tempe: Sinfonia di Antonio Vivaldi. Sul palco soltanto una sezione di violini, tre violoncelli, due contrabbassi e un clavicembalo suonato dallo stesso Dantone. Dunque un organico asciutto, che potesse restituire la trasparenza del suono secentesco. Si è trattato di un’esecuzione felicemente contraddittoria, in quanto vivace e sinuosa allo stesso tempo. Inutile dire che la fama del brano ha contribuito a scaldare gli animi: una composizione che ognuno di noi ha sentito almeno una volta nella propria vita, durante la visione di uno spot pubblicitario o di un film.

Il culmine della serata, tuttavia, è stata l’apparizione di Delphine Galou, contralto francese. Una figura eclettica: nata a Parigi, ha studiato non soltanto pianoforte e canto, ma anche filosofia presso l’Università della Sorbona. Ha avuto modo inoltre di calcare i palcoscenici di teatri come il ROH Covent Garden di Londra e il Lincoln Center di New York.

Dopo aver interpretato alcuni brani di Vivaldi, tra cui D’un bel viso, aria tratta dall’opera L’incoronazione di Dario e Sovente il sole tratta invece dall’ Andromeda, la Galou ha proseguito la sua esibizione con alcune opere di Georg Friedrich Händel.

Tutti i brani sono stati eseguiti con una particolare attenzione alle dinamiche e al fraseggio. L’opera che è stata interpretata con una maggiore enfasi è stata sicuramente Vorrei vendicarmi tratta dall’opera Alcina, che ha mosso emozioni forti.

Nell’interpretazione di Se in fiorito ameno prato, tratto dall’opera lirica Giulio Cesare in Egitto, una particolare attenzione è stata dedicata al gioco di botta e risposta tra la voce della cantante e il violino primo, che ripeteva meticolosamente le frasi musicali cantate dalla Galou come fosse un’eco riverberante.

Il concerto si è concluso con un’interpretazione della Sinfonia n.83 in Sol minore di Joseph Haydn. Una sinfonia lenta e misteriosa allo stesso tempo, che è stata in grado di lasciare la platea con il fiato sospeso grazia ad un finale in levare.

Si è trattato di un omaggio ai maggiori esponenti della musica barocca e classica: da Antonio Vivaldi a Georg Friedrich Händel.

Il prossimo appuntamento con l’Orchestra Haydn è per martedì 27 marzo 2018 alle ore 20:00 presso l’Auditorium di Bolzano con il direttore Darrel Ang e il violinista russo Ilya Gringolts.

Gaia Federici, Gaia Landi

Liceo Pascoli classe 5M - indirizzo musicale