Economia | Nuove misure

6 milioni per innovare

Questo il contributo che la giunta provinciale ha deciso di investire per le microimprese e le piccole imprese. Novità nei criteri. Esultano CNA e Unione Commercio.
Impresa
Foto: USP

La giunta provinciale punta sulle microimprese e sulle piccole imprese del territorio. La cifra da investire in termini di contributi a fondo perduto è pari a 6 milioni di euro. Rispetto al 2017 l’ammontare del finanziamento messo a bando è rimasto invariato, mentre sono stati modificati, insieme ai rappresentanti del mondo economico, i criteri di assegnazione del punteggio per garantire così una destinazione dei fondi sempre più mirata. L'anno scorso la maggior parte dei punti (30) veniva infatti assegnata alle aziende operanti in zone svantaggiate da punto di vista logistico e strutturale.

Quest'anno daremo invece la priorità al sostegno della digitalizzazione e dell'innovazione. In quest’ottica anche la procedura di candidatura è stata pensata per essere semplice e totalmente gestibile online, al punto che per fare domanda sono necessari pochi minuti”, afferma il presidente Arno Kompatscher sottolineando che tutte le categorie interessate hanno accolto favorevolmente questa iniziativa.

Al bando 2017 avevano presentato domanda 571 aziende. Nella categoria aziende fino a 9 dipendenti sono state 120 le imprese che hanno ottenuto il contributo, mentre 58 sono state quelle della categoria da 10 a 49 dipendenti.

Le novità per il 2018

Il bando di quest’anno prevede la graduatoria separata, con una dotazione di un milione di euro, per le imprese del commercio e dei servizi. Per le aziende operanti nei settori industria e artigianato sono invece confermate le due graduatorie già presenti nel 2017, ciascuna con a disposizione 2,5 milioni di euro, rispettivamente per i soggetti economici fino a 9 dipendenti e per quelli oltre 9 e fino a 49 dipendenti. Al contributo sono ammessi investimenti di importo compreso fra i 20.000 e i 500.000 euro. Il bando concede un finanziamento pari al 20% dell'investimento complessivo per l'acquisto di software, hardware, arredamenti, veicoli, macchinari, impianti, attrezzature. L'importo massimo erogabile ammonta quindi a 100.000 euro. “In questo modo l'investimento complessivo che ricadrà sul territorio supererà i 30 milioni di euro”, chiarisce il presidente Kompatscher.

Sono esclusi dal bando gli investimenti sostitutivi e l’acquisto di automezzi, con l'eccezione dei veicoli speciali e di quelli utilizzati dai rappresentanti del commercio e ambulanti. Gli investimenti devono essere attuati nell'arco del 2018 o almeno deve essere stata pagata la caparra. I progetti di investimento oggetto della richiesta di finanziamento verranno valutati sulla base di una serie di criteri precisi e predefiniti e verrà utilizzata una graduatoria a punti, 30 punti (il massimo assegnabile), per esempio, è destinato ai richiedenti che hanno pianificato investimenti finalizzati all'automazione e alla digitalizzazione dei processi, secondo il principio di Impresa 4.0; 10 punti vengono assegnati alle startup e alle aziende di nuova formazione o se la titolare è una donna, oppure ancora per il criterio di propensione alla crescita vengono assegnati 15 punti, e in esso vengono ricomprese le collaborazioni con altre imprese, la partecipazione a fiere o l'incarico a un export-coach.

Pollici in su

La CNA-SHV esprime soddisfazione per la decisione odierna della giunta: “Con questo nuovo parametro - sottolinea il presidente degli artigiani Claudio Corrarati - si dà un chiaro segnale di equilibrio nel sistema di aiuti all’economia su tutto il territorio, senza lasciare indietro nessuno, soprattutto il fondovalle, visto che nel 2017 gli aiuti a bando sono andati quasi esclusivamente ad aziende delle zone svantaggiate delle valli”. Ma di lavoro da fare ce n’è ancora, avverte Corrarati: “Ora rimane da risolvere il problema della semplificazione che tutti noi traduciamo sempre nella più comune parola ‘burocrazia’”.

Le nuove misure sui contributi per gli investimenti aziendali piacciono anche al presidente dell’Unione Commercio Walter Amort: “Di particolare soddisfazione è la valutazione supplementare prevista per le aziende commerciali che si trovino in un contesto specifico o che siano attività del commercio di vicinato. Questo sostegno è un segnale importante e un chiaro messaggio da parte della Provincia che si intende prendere seriamente lo sviluppo dei nostri centri urbani, paesi e quartieri, con la relativa qualità della vita”. E infine: “Ora le aziende riceveranno punti supplementari anche per l’utilizzo di cubature esistenti, per l’esercizio di commercio al dettaglio nei quartieri o nelle zone periferiche che non comprendano centri storici o urbani con più di 10.000 abitanti oppure per le aziende commerciali classificate come commercio di vicinato”.