Cultura | ASSAGGIO DI CULTURE

LA CINA È VICINA

Il modo migliore per conoscere una cultura è conoscerne alcuni rappresentanti che la sappiamo raccontare
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
Festa della nostalgia
Foto: Suee Laa

Ginkgo è un gruppo di ragazzi italo-cinesi che sta cercando di creare una piattaforma di incontro tra le culture locali e quella cinese. La maggior parte dei membri è nato e cresciuto a Bolzano con genitori di origine cinese. Ginkgo organizza una serie di eventi sociali riguardo la gastronomia e le feste tradizionali cinesi, dove si può discutere e scoprire se gli europei e i cinesi sono abitanti di mondi opposti o se in realtà stanno affrontando gli stessi problemi sociali, quotidiani e politici. Diversamente dagli altri progetti sulla comunicazione culturale, Ginkgo non concentra la sua attenzione sull'aspetto esotico della provenienza dei propri membri, ma sul confronto critico e sui differenti punti di vista tra i gruppi con background culturali diversi. Che poi, sono sempre differenti questi punti di vista? Per ogni evento viene scelto argomento, un filo conduttore, per esempio, l'amore, la nostalgia etc, su cui si possono esprimere le opinioni personali, basate certamente sul proprio bagaglio culturale. Ginkgo ha già organizzato tre eventi: incluso un workshop a DuanWu (Dragon Boat Festival), una cena romantica a QiXi (San Valentino Cinese) e la festa della nostalgia il 4 Ottobre a ZhongQiu (Mid-autumn Festival). L'ultimo evento era una delle feste tradizionali più sentite dai cinesi: proprio a metà autunno, il 15 agosto nel calendario lunare, la luna è piena, e il sentire popolare cinese vorrebbe che così come il satellite, anche la famiglia fosse "piena", al completo. Quindi dopo mille anni, la luna piena è diventata il simbolo della nostalgia in Cina. Ginkgo l'ha voluta festeggiare insieme ai bolzanini, ma non solo, anche con commensali provenienti da diverse parti del mondo. Prima dell'evento, ad ogni partecipante è stato chiesto di scrivere una ricetta che rappresenta la propria infanzia, il proprio mondo familiare e quindi la propria fetta di nostalgia. Le ricette sono state poi scambiate tra i partecipanti ed è stato dunque chiesto loro di compartecipare alla fetta di nostalgia di qualcun'altro, al bagaglio culturale e tradizionale altrui. Due persone, forse sconosciute, si sono trovate dunque legate da un piatto, da una ricetta. Alla fine, la festa della nostalgia ha potuto offrire 32 piatti della cultura cinese, italiana, lituana, albanese, marocchina e ha potuto far scoprire, con un piccolo tuffo nella tradizione degli altri, elementi culturali di mondi anche lontani tra loro, assaggiandone ed ascoltandone la storia.

SUEE LAA

Referente dell'iniziativa ed autrice