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Guasto all'inceneritore: l'impianto andava spento e non subito riavviato

Il direttore dell'Ufficio Rifiuti della Provincia Giulio Angelucci esprime forti perplessità in merito alla gestione tecnica della criticità verificatasi il 7 novembre scorso.

"La procedura di spegnimento è stata particolarmente lunga e come Agenzia per l'Ambiente andremo a fondo per capire cosa sia successo". Non nasconde il suo disappunto Giulio Angelucci, direttore dell'Ufficio Rifiuti della Provincia. Qualcosa non ha funzionato nella gestione dell'emergenza verificatasi tra il 7 e l'8 novembre 2013 ed evidenziata dalla fuoriuscita di evidentissimi pennacchi dai camini del termovalorizzatore del capoluogo. Su Salto le emissioni sono state subito documentate grazie ai contributo dei due blogger Claudio Campedelli ed Argante Brancalion

Ed è proprio per commentare queste fotografie che abbiamo deciso di chiedere lumi all'Ufficio Rifiuti della Provincia, 'utilizzatore finale' dell'impianto in fase di rodaggio a Bolzano Sud. Com'è noto il termovalorizzatore si trova al momento in una fase di sperimentazione, affidata all'associazione temporanea d'impresa che lo ha costruito, prima della consegna ad Ecocenter che dovrebbe avvenire nei primi mesi del 2014. 

• Giulio Angelucci, cos' è successo?
Giovedì i tecnici ci hanno comunicato che stavano avviando lo spegnimento dell'inceneritore perché avevano un guasto tecnico: il ventilatore di coda si era fermato. Hanno avviato la procedura di spegnimento ma evidentemente non hanno gestito bene cosa. L'inceneritore è dotato di una serie di procedure di sicurezza: quando salta il ventilatore se ne accende un altro che dovrebbe garantire l'uscita dei fumi. Ma sembra che la ditta abbia spento anche il secondo ventilatore per cercare di riaccendere il primo ed a quel punto si sia trovata senza ventilatori in funzione. È la seconda volta che l'inceneritore viene spento, una cosa normale di per sé; ci preoccupano invece i tempi che sono stati necessari per completare l'operazione.  

• Quanto tempo ci hanno messo a spegnere l'impianto?
Circa una giornata: la prima comunicazione è giunta giovedì e venerdì ci hanno confermato l'avvenuto spegnimento. 

• In quelle 24 ore dai camini cos'è uscito?
La carenza di ossigeno nell'inceneritore ha provocato la formazione di composti dannosi. Per fortuna però tutto il fumo, ci hanno detto, è passato per il sistema di filtraggio e quindi abbiamo avuto una fuoriuscita di monossido di carbonio e non di anidride carbonica. In ogni caso ora siamo in attesa ora dei dati, i colleghi dell'Ufficio Aria e Rumore hanno richiesto una relazione dettagliata

• Per quale motivo è stato necessario un tempo così lungo per spegnere l'impianto?
Proprio perché hanno cercato di riavviare subito anziché spegnere, controllare cosa c'era di rotto e poi far ripartire il tutto. 

• Oltre al fumo nero sull'impianto era visibile anche un secondo pennacchio più chiaro? Cos'era?
Il vapore della caldaia: quando si avvia lo spegnimento il vapore viene fatto uscire da lì.  

• Durante l'emergenza qual è stato pericolo reale che hanno corso i cittadini, soprattutto quelli residenti nelle zone adiacenti all'impianto?
Io ed altre quattro persone facciamo parte di un gruppo di reperibilità in caso di gravi incidenti. In questo caso non ci ha allertato nessuno perché evidentemente non c'erano i presupposti per richiedere il nostro intervento. 

• Il problema verificatosi è di un livello tale da pregiudicare l'avvio a regime dell'impianto nella prossima primavera?
In realtà è saltato solo l'inverter di un ventilatore. Di per sé si tratta di una stupidaggine. Ci ha invece lasciato perplessi - lo ripeto - la gestione tecnica della criticità. 

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Palaia Renato Dom, 11/17/2013 - 09:26

Mi permetto di rilevare che la premessa dell'amico Campedelli è errata, in quanto l'energia prodotta dall'inceneritore è destinata ad essere recuperata per l'alimentazione del teleriscaldamento della zona industriale di Bolzano, secondo un progetto, di cui è in possesso l'Ufficio Infrastrutture e impianti tecnologici della Provincia. Non ritengo di dover rientrare nella discussione degli aspetti tecnici relativi al funzionamento dell'impianto ed alla sua qualità dal punto di vista tecnologico, in quanto prendo atto che ci sono posizioni contrastanti in merito, a volte suggeriti dall'appartenenza ad una parte politica, ma non necessariamente per questo parziali. Se non lo si è ancora capito, anche se l'ho ribadito più volte su facebook e su Salto, non sono pregiudizialmente a favore degli inceneritori, che possono essere evitati, nell'ipotesi di una diversa gestione dei rifiuti, non realizzabile tuttavia in tempi brevi. Finchè la politica nazionale, e direi anche internazionale, non arriverà ad imporre un diverso confezionamento dei prodotti, che consenta una differenziazione molto spinta dei rifiuti da essi derivanti, non si potrà fare a meno degli inceneritori. Attualmente a Bolzano ci si deve confrontare con una situazione di fatto, avvero con l'esistenza di un impianto, da molti non voluto, ma comunque costruito. Con questa premessa l'attenzione deve spostarsi sul suo corretto funzionamento e sul suo monitoraggio continuo, perchè le emissioni nell'atmosfera vengano ridotte al minimo. Dal dibattito su "inceneritore sì o no", bisogna spostarsi quindi su "inceneritore efficiente o no". Diversamente si fa della dietrologia, parlando di quello che doveva essere e che invece non è, mentre sarebbe più utile un atteggiamento di concretezza.

Dom, 11/17/2013 - 09:26 Collegamento permanente