Economia | Legge omnibus

Albergo diffuso sì (dipende dove)

Riconosciuta la forma di ospitalità extra-alberghiera. Kompatscher: "Opportunità per i centri storici". Pinzger (Hgv): "Ok a Egna, ma non vedo tanti altri casi".
Egna
Foto: Andreas Hofer Hotel

Un via libera ma a precise condizioni. L’Unione albergatori e pubblici esercenti dell’Alto Adige-Hgv accoglie con prudenza il disegno di legge approvato dalla giunta provinciale “omnibus”, che riconosce la nuova soluzione per l’ospitalità extra-alberghiera. Mentre Arno Kompatscher si dice convinto che la modalità “rappresenti, esclusivamente all’interno dei centri storici di città e paesi dell’Alto Adige, un’opportunità per un’offerta turistica caratterizzata da una particolare autenticità”, il presidente dell’Hgv Manfred Pinzger si mostra scettico sulla diffusione al di fuori del caso di Egna, dove un progetto di albergo diffuso è in corso.

In Aula a giugno

La novità in fatto di turismo è stata inclusa tra le modifiche urgenti affidate alla legge omnibus, fatta di 62 articoli e attesa in consiglio a giugno per l’approvazione finale. Un provvedimento utile “per evitare – spiega il presidente – di inserire nella trattazione della finanziaria questioni che poco hanno a che fare con le tematiche della legge”. Tra le strutture extra-alberghiere viene quindi riconosciuto l’albergo diffuso, ovvero la messa a disposizione di alloggi e camere per turisti (ma non sotto forma di hotel) all’interno dei centri storici. “Vi dovrà essere una struttura centrale che opera come reception – precisa Kompatscher –. Tutti gli alloggi non dovranno distare da essa più di 300 metri, e dovrà essere previsto almeno un servizio di prima colazione. L’albergo diffuso ha già trovato applicazione, con successo, in diverse altre regioni, e siamo convinti che, esclusivamente all’interno dei centri storici di città e paesi dell’Alto Adige, rappresenti un’opportunità per un’offerta turistica caratterizzata da una particolare autenticità”.

Tutti gli alloggi non dovranno distare dalla reception più di 300 metri. L’albergo diffuso ha già trovato applicazione, con successo, in diverse altre regioni, e siamo convinti che, esclusivamente all’interno dei centri storici di città e paesi dell’Alto Adige, rappresenti un’opportunità per un’offerta turistica caratterizzata da una particolare autenticità (Kompatscher).

I paletti dell'Hgv

Non a caso il Landeshauptmann fa riferimento alle regole da rispettare. Un punto su cui si sofferma Pinzger, guida dell’Unione albergatori. “Noi abbiamo seguito con attenzione il dibattito sull’albergo diffuso. In primo luogo chiediamo regole chiare per il rispetto della concorrenza e che queste siano osservate. Mi riferisco anche a tutte le forme come Airbnb e altro. In secondo luogo, a nostro avviso riguardo all’albergo diffuso va fatta una valutazione caso per caso”. Per il presidente Hgv “occorre tenere in considerazione l’offerta sul posto, località per località”. Per Egna c’è il disco verde dell’associazione di categoria. “Siamo totalmente favorevoli, il sindaco si dà da fare per un progetto che recupera vecchie strutture, nei portici del centro storico. Ci sono appartamenti vuoti e pochi hotel, 3 o 4 sono quelli che conosco. La località ha un’ottima offerta di gastronomia e vino, siamo nell’area del Pinot nero, che va valorizzata dando possibilità di alloggiare”.

Per Neumarkt siamo totalmente favorevoli, il sindaco si dà da fare per un progetto che recupera vecchie strutture, nei portici del centro storico. In zona ci sono appartamenti vuoti e pochi hotel. Non vedo tanti altri casi, nemmeno Chiusa e Bolzano. Bisogna tenere conto di quanto già esiste (Pinzger).

Per altre zone, anche Bolzano, dove l’offerta di hotel è vasta e consolidata, il discorso cambia. Ma quali sono secondo l’Hgv i casi simili a Egna? “Non ne vedo tanti – conclude Pinzger –. Si parla di Chiusa ma siamo perplessi. Bisogna tenere conto di quanto già esiste, anche per Bolzano”.