Ambiente | Trasporto pubblico

La conferma, avanti a tutto diesel

Dalla risposta ad un’interrogazione la conferma di ciò che già si sapeva. Nuovi autobus solo diesel, ma altrove si fa diversamente. Con tanti saluti al Piano Clima.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
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Foto: sasabz.it (elab. mdl)

Ci voleva un'interrogazione in Consiglio Provinciale per avere la conferma di ciò che il sottoscritto aveva già “sgamato” da tempo. Nella risposta (firmata dall'assessore ai trasporti, ma, come sempre, redatta dal direttore della ripartizione mobilità) si apprende ora ufficialmente che i nuovi bus (escludendo le “foglie di fico” di qualche manciata di bus a idrogeno ed elettrici) saranno ancora a gasolio, sia nell’urbano che nell’extraurbano. Che poi siano chiamati “tecnologia ponte” farà sorridere, se non ridere, mezza Europa.

L’obiettivo di lungo periodo è quello di utilizzare solo tecnologie ad emissione zero, ma per arrivare a tale traguardo serve una tecnologia “ponte”, a basso impatto ambientale, che permetta di rinnovare la flotta fino alla sua totale conversione. I Diesel Euro VI sono considerati mezzi a basso impatto ambientale e costituiscono la miglior scelta in rapporto qualità/prezzo (compreso gli investimenti necessari ed il Total cost of ownership) per il rinnovo della flotta. Il metano per il futuro verrà abbandonato, perché gli unici mezzi a zero impatto ambientale sono quelli elettrici (full electric oppure a cella a combustibile).

Poi altre due conferme:

Non è più previsto in futuro che la Provincia ai contributi o finanziamenti per l’acquisto di mezzi a metano.

E sul progetto dei bus a metano liquido (GNL) di Bologna, un'altra secca chiusura.

Non è previsto per la SASA il passaggio a tale tecnologia.

Che poi il diesel sarà per anni ancora "trionfante" nella nostra "green region" lo si capisce da questa frase:

Nella gara per i futuri servizi TPL non si può imporre per il momento come aspetto vincolante l’acquisto di autobus elettrici o a idrogeno perché tale tecnologia non ha raggiunto ancora la maturità affinché tali autobus potessero essere prodotti in serie e quindi l’acquisto di tutto il parco macchine
con tale tecnologia non sarebbe finanziabile.

Tra l'altro il presidente di Sasa nella recente seduta in Consiglio comunale a Bolzano non ha riferito (volutamente?) di queste scelte.  E il direttore della ripartizione mobilità praticamente ha smentito sé stesso quando di recente mi aveva comunicato che, per il grosso della flotta, non si sarebbero comprati né bus a metano, né a gasolio...

Cosa dire oltre? Una cocciutaggine tanto forte basata, se mai ci fosse stato bisogno di capirlo, su dati e riflessioni che paiono essere delle sonore cantonate. O forse semplicemente, ma non ci potrei davvero credere, solo per non dare un minimo di ragione a chi scrive di questi temi da una decina d’anni denunciando una totale assenza di strategia per le trazioni alternative?
 

Emissioni: altro che storie, è esattamente il contrario di quanto afferma la Provincia

Ovviamente piacerebbe sapere qual’è la base di questa “convinzione”. Di certo le emissioni di bus Euro VI diesel e metano non sono uguali, come ho scritto un anno e mezzo fa. Oltre ad alcuni dati empirici come quelli rilevati in Germania o quelli del Trentino. Tacendo su cosa si è detto al convegno sui carburanti alternativi a Bologna a settembre 2017. A cui ovviamente nessuno ha reagito ma non è una novità quando evidentemente non si hanno temi con cui controbattere o semplicemente non ci si vuole confrontare. Trasparenza, cos’è?

Che questo, lo ribadisco per l’ennesima volta, poi vada contro quanto previsto dal Piano Clima 2050 per l’obiettivo 2025 per il trasporto pubblico locale pare pure non rilevare nonostante il Piano Clima venga lodato e stralodato ad ogni piè sospinto, ma evidentemente lo si applica e lo si disapplica ad discretionem, cioè quando fa comodo.

Ovviamente anche nell'interurbano si continuerà con il “tutto gasolio”. Con buona pace dei paventati blocchi per le auto diesel. Perché i bus a gasolio emettono profumo di violetta? Qualcuno me la spiega questa palese, enorme, pacchiana contraddizione? Auto diesel no, autobus diesel sì?

Trentino: scelte opposte a Bolzano e col biometano dai rifiuti organici dell’Alto Adige

Giusto per la cronaca, in Trentino si è annunciato un paio di giorni fa la partenza del progetto per produrre biometano a Cadino per i bus urbani di Trento, dove circolano da un po’ nuovi bus a metano. Penso che non ci sia mai stata fra Trentino e Alto Adige nelle scelte per il tpl una scelta così radicalmente differente.
 

La conferma dell'acquisto di autobus usati ma mai presentati

“Svelato” anche il “mistero” dei bus da 18 metri acquistati usati. Mai presentati ufficialmente e immatricolati in Italia nel marzo 2017, sono stato l’unico a parlarne. Adesso si sa che arrivano dalla Svizzera, immatricolati per la prima volta nel 2011 (sono quindi Euro 5) e avevano sul groppone, in media, 520mila km. Dalla risposta si legge che sono stati comprati per far fronte a “esigenze di servizio soprattutto della linea Bolzano-Merano”. Non c’è da meravigliarsi per certi catorci che giravano e che girano sulle strade nostrane.
 

La realtà: disastro flotta, urgenza rinnovo al minor prezzo possibile, vai col diesel

I due aspetti non sono svincolati fra di loro. A parte la ripugnanza esasperata nei confronti del metano, in realtà siamo di fronte alla continuazione del “tutto diesel” del 2012 e, soprattutto, del mancato rinnovo della flotta. Come nel 2012, la flotta, senza innesti regolari, è spaventosamente invecchiata. Quindi siamo di nuovo di fronte ad un’emergenza che comunque non si risolverà con i 31 mezzi in acquisto nel 2019. Chissà, si può ipotizzare che la Provincia, che inzialmente voleva mettere a gara anche i servizi ubrani, avrebbe così rifilato l’onere del rinnovo della flotta a carico del nuovo concessionario, ma poi i Comuni di Bolzano, Merano e Laives hanno avuto l’ideona di tenersi stretta Sasa e così… il disastro della flotta è servito. L’avevo scritto, come sempre sono rimasto inascoltato.

I costi di trazione e un’inversione un po’ singolare

Nella citata risposta si precisa che i costi chilometrici (manutenzione e carburante) per il 2017 sono:

  • 0,63 € /km metano
  • 0,58 €/km diesel

Davvero curioso, perché a fine giugno 2016 i costi erano così indicati in una risposta sempre in Consiglio Provinciale:

  • 0,53 €/km metano
  • 0,61 €/km diesel

Come mai questa discrepanza? I costi del gasolio, infatti, sono saliti, sono forse saliti i costi di manutenzione della ormai vetusta flotta a metano? Ci vorrà probabilmente un’altra interrogazione in Consiglio Provinciale per chiarire questo aspetto.

L'assessore che smentisce sé stesso

Infine una curiosità. Tempo addietro l'assessore ai trasporti aveva affermato che la manutenzione della stazione di rifornimento Sasa (Bolzano + Merano?) sarebbe costata "milioni".

In realtà non è così. Infatti, si legge:

La stima per un risanamento parziale e temporaneo è di circa 200.000 Euro, mentre la stima per la sostituzione dei compressori con altri più performanti con consumi inferiori è di circa 900.000 Euro escluse le spese accessorie (linee elettriche, smaltimenti). Non sono previsti progetti alternativi di rifornimento che riguardano il metano.

Vuoi vedere che alla fine è questo il vero motivo per l'abbandono del metano come trazione alternativa per i bus...?

Fra reticenze nell'informazione pubblica ufficiale, dati discutibili e, soprattutto, silenzi, davvero una pagina opaca. Su cui, per inciso, negli ultimi dieci anni (!) non si è mai tenuto un dibattito pubblico.