Cronaca | Volo Libero

Un volo "turbolento" ma fortunato

Con l'inizio della buona stagione si sono verificati i primi incidenti di parapendio
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
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Foto: 3 Ländereck Raetica

Il giovane Andrea L. di Firenze, è il parapendista “tedesco” (*) protagonista dell’atterraggio di fortuna avvenuto sabato 25 Marzo scorso in Watles, in Alta Venosta. Era in corso un’importante appuntamento che ha richiamato circa cinquanta appassionati di volo libero. A seguito dell’incidente Andrea è stato trasportato d’urgenza con l’elisoccorso Peliakn2 all’ospedale di Merano.
Rientrato a casa dopo il viaggio in treno, sentiamo direttamente da Andrea come è andata la dinamica dell’accaduto, auspicando che la sua storia serva agli appassionati di volo, raggiungendolo telefonicamente a Firenze.

3LR: Perché ti trovavi in Alta Venosta?
Andrea: Per uno scambio come helper, ovvero volontario per un eco-progetto in cambio di vitto/alloggio.

3LR: Con chi ti eri accompagnato per il volo in parapendio?
Andrea: Avevo preso contatto precedentemente con il Gleitschirmclub Vinschgau (club locale di parapendio, ndr) per partecipare al raduno di sabato mattina.

3LR: Da dove siete partiti?
Andrea: A fianco dell’Hotel Watles, nell’area consueta di lancio (a 1723 m di quota, ndr). È un luogo ideale e rinomato per questa attività sportiva.

3LR: Quali erano le condizioni meteo e di vento prima della partenza?
Andrea: Il vento era debole con inizio di attività termica. Una bella giornata di alta pressione, calda. Il vento è aumentato poi molto nel corso del volo che è iniziato intorno a mezzogiorno.
Sono partito come quarto ritrovandoci in una quindicina in volo.

3LR: La tua prima impressione in volo?
Andrea: Inizialmente volevo ambientarmi però allo stesso tempo intendevo seguire i compagni di volo seguendo il percorso prefissato.

3LR: Poi, cosa è accaduto?
Andrea: Dopo mezzora di volo sono entrato in una discendenza quindi ho virato per guadagnare quota tornando nella zona termica di ascendenza. A quel punto si è innescata una configurazione negativa, in termine tecnico “stallo asimmetrico”, per di più a bassa quota. Questo ha determinato poi la picchiata e l’impatto col suolo.

3LR: A che quota eri da terra?
Andrea: Appena una cinquantina di metri.

3LR: Quando hai capito che stavi precipitando?
Andrea: Ho visto il suolo letteralmente venirmi addosso, nell’arco massimo di 4-5 secondi. Più precisamente ho impattato su un tetto di lamiera.
All’inizio ho pensato di riuscire a gestire la situazione. La vela è andata in picchiata verticale, non si è afflosciata, cioè la vela è davanti a te. Data la bassa quota non ho avuto il tempo di aprire il paracadute di emergenza.

3LR: Mai subito incidenti prima?
Andrea: No, mai.

3LR: E’ un tipo di incidente frequente?
Andrea: E’ un evento che può succedere, non so se è frequente. Quando poi telefonicamente ho parlato con la mia vecchia istruttrice della Toscana ho capito meglio cosa è successo.

3LR: Da quanto tempo hai questa passione e quante ore di volo hai all’attivo?
Andrea: Da cinque anni pratico, per un totale di circa 350 ore di volo. Ovviamente ho l’abilitazione, e precisamente con livello di preparazione certificato 5 (i livelli 1 e 2 è di chi è appena uscito da una scuola di volo, livello 3 uguale a facile, livello 4 dei voli avanzati, livello 5 di cross-country, ovvero voli di distanza, ndr).

3LR: Cosa è successo quando hai impattato?
Andrea: Ho sentito il tonfo e i polli sottostanti al tetto scappare rumorosamente. Ho capito che ero ancora vivo. Sono riuscito a liberarmi dall’imbrago rendendomi conto subito che mi ero rotto il braccio destro e la spalla era uscita fuori sede. Ho battuto anche la testa ma avevo ovviamente il casco.
Sono stato fortunato perché intorno al punto di impatto c’erano ostacoli che avrebbero determinato conseguenze molto gravi, probabilmente fatali. La casa a due metri, un trattore con l’aratro, muretti e filo spianato. Ovvero avevo la “morte” tutta attorno e questo piccolo “fazzoletto” di salvezza che ho visto poi essere il tetto del pollaio. Fortunatamente il tetto era solido e allo stesso tempo un po’ elastico quindi ha attutito il colpo salvandomi da conseguenze più gravi come ad esempio sfondandolo. Il toponimo esatto è Röfen a quota circa 1650m.

3LR: Quando è stato chiamato l’elicottero?
Andrea: Prima mi sono venuti incontro due parapendisti tedeschi che hanno chiamato la Croce Bianca da Malles, giunta dopo 10 minuti dalla chiamata insieme ai Carabinieri. Anche il presidente del Gleitschirmclub Vinschgau, Christian Messmer, ha tentato di atterrare per rendersi conto delle mie condizioni ma era troppo rischioso per il vento turbolento.
3LR: Poi?
Andrea: In ambulanza mi hanno confortato che le mie condizioni non erano gravissime. Quindi, ad appena 20 minuti dall’accaduto, è giunto l’elicottero Pelikan 2 da Bolzano. A bordo, il medico mi ha iniettato l’antidolorifico mentre volavamo verso l’Ospedale di Merano. Lì sono state effettuate le radiografie e tutti gli accertamenti necessari.

3LR: E quindi, concludendo, in questo episodio che poteva avere benissimo esito fatale a quanto si comprende, cosa è risultato?
Andrea: A parte qualche lieve contusione ed escoriazioni alle gambe, lussazione con frattura della spalla destra.

3LR: Veramente incredibile. E nient’altro?
Andrea: Ora, dopo un giorno dall’incidente, ho molto male al collo.

3LR: Non ti vogliamo affaticare oltre, cosa ti senti di aggiungere?
Andrea: Purtroppo questo episodio ha fatto interrompere il mio volontariato in Alta Venosta, o meglio, non l’ho nemmeno iniziato dato che ero giunto da appena un giorno. Tuttavia mi sento miracolato per quanto accaduto. Ringrazio tutti quanti, dal mio host Workaway per la post-assistenza, tutte le persone e gli specialisti intervenuti, oltre a Frau Platzer dove alloggiavo per il favoloso panino tirolese!

3LR: Tornerai in Alta Venosta?
Andrea: Con molto piacere, anche per riprendere la vela custodita al momento dall’associazione di volo venostiana (Gleitschirmclub Vinschgau, che ringrazio). E decisamente spero di godermela di più la prossima volta.

3 Ländereck Raetica

(*) Per errore, da tutta la stampa tedesca e italian è stato riportato come "tedesco" il giovane turista fiorentino protagonista del miracoloso atterraggio.
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