Politik | Vitalizi

«C'è chi deve campare con 400 euro al mese»

51 ex consiglieri regionali ricorrono contro la riduzione dei vitalizi. E pensare che le altre regioni vogliono seguire l'esempio virtuoso di Trento e Bolzano.

«Vedere il nome di Durnwalder un po' mi sorprende.»

Nello scorrere la lista degli ex consiglieri regionali che hanno presentato ricorso contro la riduzione del proprio vitalizio il presidente del Consiglio regionale Diego Moltrer rimane particolarmente colpito nel vedere anche il Landeshauptmann.

Il presidente Luis, o per meglio dire “el luiz” per il trentino che si sforza a parlare la lingua del vicino, fa per molti (soprattutto autonomisti) parte di un Pantheon politico, per la sua capacità, per il carisma e l'integrità. Anche Durnwalder però è finito tra i 51 che «non si rendono conto – le parole di Moltrer – che c'è chi deve campare con 400 euro al mese».

Finora 57 ex consiglieri hanno restituito gli importi di troppo secondo quanto ricalcolato con la legge 4 del 2014, per un totale fra liquidità e quote del fondo Family di circa 20 milioni di euro.

La Regione potrebbe incassare ulteriori 25milioni di euro se anche i 51 ricorrenti ed i 19 che non hanno ancora né restituito importi né ricorso dovessero seguire l'esempio dei 57 politici regionali.

Tra i 19 'indecisi' Moltrer spiega che già qualcuno ha chiesto informazioni su come effettuare i versamenti e stima che di qui al 20 gennaio 2015, termine ultimo per i ricorsi, al massimo altri 5 si rivolgeranno al tribunale.

Accanto al ricorso al tribunale amministrativo regionale di Alois Kofler, ex Svp, sono 50 i ricorsi al tribunale ordinario, con la prima udienza già fissata per l'11 marzo 2015. Vi sono due ricorsi collettivi, uno di tre ex consiglieri, uno di ben 22. A chiudere le fila dei ricorrenti vi sono 25 ricorsi individuali.

 

I RICORRENTI

Accanto a Durnwalder hanno presentato ricorso altri due ex presidenti di provincia, si tratta dei trentini Mario Malossini (1989-1992) e Carlo Andreotti (1993-1998).

1) Il primo ricorso collettivo è a firma di tre ex consiglieri che non hanno ancora diritto al vitalizio, sono troppo giovani: si tratta degli Svp Hermann Thaler e Martina Ladurner e dell'ex consigliere trentino della Lega Nord (poi Valli Unite ed Upt) Denis Bertolini.

2) Il secondo collettivo raggruppa 22 ex consiglieri che avevano scelto secondo la legge 6 del 2012 di optare per un anticipo del vitalizio ed una riduzione dell'assegno a 2800 euro al mese.
Gli altoatesini sono 12: Luigi Cigolla, il comunista Gaetano D'Ambrosio, Arthur Josef Feichter, Werner Frick, Bruno Hosp, Siegfried Messner, l'Arbeitnehmer Georg Pardeller, l'ex senatore Oskar Peterlini, Hugo Valentin, Carlo Willeit, Alois Anton Zingerle, Maria Bertolini.
Fra i trentini, accanto ad Andreotti, l'ex Pdl Mauro Delladio, l'autonomista nonesa Caterina Dominici, Guido Lorenzi, Pino Morandini, Claudia Piccoli, Claudio Taverna, Renato Vinante. C'è anche Sergio Muraro, collega di partito (Patt) di Moltrer, sul quale il presidente mocheno si esprime con un «no comment».

3) Tra i 25 ricorsi individuali ben 17 provengono dall'Alto Adige. Si comincia con 4 ex consiglieri troppo giovani per il vitalizio: gli Svp Hanspeter Munter, Walter Baumgartner, Michael Josef Laimer e l'ex presidente del consiglio provinciale Mauro Minniti. Quindi Siegfried Brugger ricorre anche per l'impossibilità di cumulare il vitalizio regionale con quello parlamentare, oltre alla riduzione del 20% dell'assegno.
Scendendo nella lista troviamo Wilhelm Erschbaumer, Roland Atz, Marco Bolzonello, Zeno Giacomuzzi, Luis Durnwalder, Karl Oberhauser, l'agguerrito Franz Pahl e Hubert Frasnelli. Quindi fra i nominativi anche quattro vedove, che si vedono decurtata dalla legge del 20% la pensione di reversibilità dei mariti Joachim Dalsass, Hans Rubner, Alessandro Leurini, Leo von Pretz.

Fra i trentini il repubblicano Giuseppe Agrimi, Italo Craffonara, Vigilio Nicolini, l'ex presidente del consiglio regionale Mario Magnani, Mario Malossini, la ex presidentessa della Regione Margherita Cogo, le vedove di Giancarlo Tomazzoni e Walter Micheli.

 

TRISTEZZA

Moltrer attendeva l'arrivo dei ricorsi ma è pronto nell'affermere: «me ne aspettavo meno, vista anche l'inchiesta giudiziaria in atto.» Aggiungendo: «sono amareggiato perché c'è chi non si rende conto della situazione che c'è nell'opinione pubblica, non è che gli ex consiglieri rimanevano senza soldi, un po' di tristezza sinceramente ce l'ho».

Moltrer fa notare che tra i ricorrenti non c'è la presidente che l'ha preceduto a capo del Consiglio regionale, Rosa Thaler, e considera come sia ormai troppo tardi per pensare ad un'opera di convincimento da parte dei partiti nei quali gli ex consiglieri militavano.

«Prima dell'approvazione in aula della nuova legge c'è stato un confronto, ora se gli ex consiglieri ritengono di voler presentare ricorso non sono certo i partiti a poterli fermare».

 

ROMA SEGUE TRENTO SUI VITALIZI

Moltrer ha riferito che durante la scorsa settimana a Roma durante la conferenza Stato-Regioni si è discusso di modificare la disciplina in materia di vitalizi anche in altre regioni ed in Parlamento. In Trentino-Alto Adige rimarrebbero comunque normative più restrittive: in pensione a 66 anni, a 60 con una riduzione del 10% dell'assegno e 4 legislature nell'emiciclo regionale, a 60 con una riduzione del 12% dell'assegno e 3 legislature. Per il Parlamento la discussione in corso vedrebbe un innalzamento dell'età per la riscossione del vitalizio a 65 anni con una legislatura ed a 60 anni con due. Oggi intanto la Regione avvierà le procedure per individuare i legali che avranno il compito di resistere in giudizio.